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DA TECNICO A MANAGER
venerdì 9 ottobre 2015, 10:30Notizie di FV
di Pietro Lazzerini
per Firenzeviola.it

DA TECNICO A MANAGER

In questi giorni si parla tanto di mercato perché la sosta spinge a pensare al futuro piuttosto che al roseo presente. E proprio in chiave trattative, una delle differenze più grandi rispetto alla gestione Montella è il modo in cui Paulo Sousa ha affrontato la questione insieme ai propri dirigenti. Il tecnico portoghese si è comportato quasi da manager all'inglese, condividendo le decisioni ma anche affrontando in prima persona i temi più caldi di calciomercato. L'esempio più lampante è Nikola Kalinic, attaccante fortemente voluto da Sousa e sorpresa più interessante della nuova Fiorentina. Ma non è il solo.

A fine agosto, ad esempio, i dirigenti viola stavano cercando un difensore in extremis per completare un reparto un po' corto dal punto di vista degli effettivi, ma è stato lo stesso allenatore a bloccare qualsiasi trattativa preferendo rinviare l'acquisto in questione in gennaio, con un giocatore su richiesta che dunque rappresenti al meglio la propria filosofia di gioco. Se arriverà Lisandro Lopez, sarà un altro acquisto alla Kalinic fortemente voluto da Sousa. Stesso discorso vale per Roncaglia, che la società aveva messo sul mercato e che il tecnico ha bloccato in seguito all'unico 'sgarro' di mercato commesso dalla società, ovvero la cessione di Savic. 

Poi c'è Rebic e il rilancio di Badelj, tutti giocatori che visto il rendimento passato potevano essere messi in dubbio e che invece l'allenatore-manager ha deciso di trattenere. Anche per le cessioni, tolto il montenegrino partito alla volta di Madrid, sono state pensate proprio dallo stesso Sousa. Gomez su tutti. Giocatore che rischiava di spaccare lo spogliatoio per il suo ingaggio e per il suo rendimento altalenante e che era giusto allontanare per il bene del gruppo. 

Insomma, Paulo Sousa non è certo Mourinho e metterlo a confronto sarebbe uno sgarbo a entrambi, ma la sua gestione del mercato ricorda proprio quello dei manager all'inglee. Un po' come Mancini ha fatto all'Inter ovviamente con un altro budget a disposizione. Acquisti funzionali, in accordo con la società. Senza colpi di testa. Senza acquisti stellari. Ma con un'idea ben precisa che per il momento sta premiando questo nuovo modo di gestire il mercato.