Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / fiorentina / L'opinione
KALINIC E BERNA SEMPRE IN CAMPO. UN PATTO: I DUE PUNTI PERSI VANNO RECUPERATI CON LA JUVE. ANCHE DDV DÀ L’OK PER SPENDERE A GENNAIO. TRE GIOCATORI NEL MIRINO. LA VERITÀ SULL’AUTO DI MONTELLA E LA CLAUSOLA RESCISSORIA
martedì 24 novembre 2015, 00:07L'opinione
di Enzo Bucchioni
per Firenzeviola.it

KALINIC E BERNA SEMPRE IN CAMPO. UN PATTO: I DUE PUNTI PERSI VANNO RECUPERATI CON LA JUVE. ANCHE DDV DÀ L’OK PER SPENDERE A GENNAIO. TRE GIOCATORI NEL MIRINO. LA VERITÀ SULL’AUTO DI MONTELLA E LA CLAUSOLA RESCISSORIA

Due punti persi con l’Empoli fanno male, speriamo almeno che siano serviti a Paulo Sousa per capire fin dove può spingersi con il suo turn over integrale e quali limiti invece debba rispettare. Non ci sono e non ci possono essere due Fiorentina uguali, il discorso l’avevamo già fatto dopo il Lech in Europa League (una gara persa in modo analogo) ma anche in altre circostanze. 

Faccio sempre l’esempio di Franco Baresi e Capello. All’epoca seguivo quel grande Milan, l’allenatore aveva tanti e tali giocatori che si inventò i cambiamenti di formazione a rotazione, dalla Champions al campionato, un po’ per far riposare i giocatori, ma soprattutto per farli giocare tutti e gestire meglio lo spogliatoio. Un giocatore però non è mai stato toccato dal turn over, ha giocato sempre e comunque e si chiama Franco Baresi.

I motivi sono ovvi e Sousa li conosce benissimo, a maggior ragione in una squadra come la Fiorentina che non ha la panchina forte come i titolari, i punti fermi devono rimanere fermi.

Dall’Empoli in poi Kalinic e Bernardeschi non usciranno più dalla formazione di partenza e questo ormai è qualcosa di assodato e quasi sicuramente di deciso. Da oggi allo stop natalizio mancano quattro gare di campionato, due di Europa League e una di Coppa Italia, al massimo potranno saltare quest’ultima. Kalinic e Berna sono all’apice del rendimento e della condizione psicofisica, in certi momenti straordinari la fatica non esiste, soprattutto in un giovane come Berna che cresce proprio giocando. Così il tornante di destra è deciso, l’attaccante (prima o seconda punta) pure, Paulo Sousa non sbaglierà più.

Ora si tratta di capire come fare a recuperare quei due punti persi con l’Empoli. Un’idea nata nello spogliatoio racconta di un patto, di un impegno morale: andare a vincere a Torino contro la Juve. Niente  male come idea, metterla in pratica non impossibile. Del resto questa Fiorentina ha dimostrato di poter giocare alla pari con tutti e, soprattutto, vuole vincere con tutti. Il secondo tempo di domenica ci conforta, l’incidente di percorso è già ampiamente superato.

Tra l’altro giovedì c’è la sfida con il Basilea da vincere assolutamente per dare subito una dimostrazione di forza e compattezza. Mi lancio con la formazione. Secondo me giocheranno Sepe; Roncaglia, Gonzalo, Astori; Berna, Vecino, Badelj e Alonso; Borja e Ilicic, Kalinic davanti. Almeno per una volta non credo di sbagliare…

Il primo tempo con l’Empoli sotto gli occhi di Andrea, ma anche di Diego, ha dimostrato chiaramente che questa squadra ha un ottimo organico, ma per stare in testa alla classifica stabilmente e affrontare tutte le competizioni, forse è il momento di alzare la qualità in alcuni ruoli e in alcuni uomini. 

Rebic, ad esempio, è un buon giocatore quando riesce a giocare al massimo della concentrazione e interpreta bene la gara, a volte l’ha fatto, ma mediamente non sembra ancora maturo come gli altri. Ma non solo Rebic. Quindi?

La necessità di intervenire sul mercato di gennaio è stata compresa da tutti. Anche Ddv ha dato il suo ok ad eventuali nuovi investimenti per giocatori di qualità, non è un problema di soldi.

La decisione finale sul budget da utilizzare sarà presa nella prima decade di dicembre, intanto il comparto tecnico sta analizzando diversi giocatori nella lista preparata da Sousa una ventina di giorni fa e prepara le cessioni visto che le rose devono essere di 25.

Il difensore sarà sicuramente comprato e se non dovesse essere Lisandro Lopez, vi abbiamo già detto dell’accordo con il giocatore, ci sono altre soluzioni. 

Nel frattempo, però, un esterno destro sembra diventato necessario per gli infortuni di Kuba e le difficoltà di Gilberto. Sousa ha chiesto anche un centrocampista visto che Suarez, nonostante qualche miglioramento, sembra sinceramente poco adatto al gioco aggressivo e dinamico che vuole il portoghese. Questo potrebbe essere il dilemma vero. Non pensiamo sia conveniente per la Fiorentina mettere sul mercato un giocatore importante come Suarez pagato 15 milioni. Se non c’è una squadra disposta a spendere tanto, lo spagnolo va tenuto, non può essere certo svalutato. Ma anche vendendolo, c’è sul mercato un centrocampista che soddisfa Sousa?

Non sarà facile operare a gennaio e l’allenatore (giustamente) ha chiesto solo giocatori importanti e pronti subito, nella fase cruciale della stagione non c’è tempo per addestrare i nuovi o turbare il gruppo.

Comunque la Fiorentina sarà rafforzata, l’idea di provare a vincere è forte, arrivare in Champions sarebbe già un trionfo, le congiunzioni sono favorevoli e vanno sfruttare.

Inutile a questo punto fare la solita ridda di nomi, siamo sicuri solo di Lisandro Lopez. Per il resto sappiamo che il team viola è al lavoro soprattutto in Europa e presto sarà Sousa a dire quali sono le sue preferenze sperando che faccia comprare un altro Kalinic.

Nel frattempo tiene sempre banco l’affare Montella che intanto ha perso la prima a Udine. 

Volete la verità su come sono andate le cose?

Ebbene, la clausola è stata pagata per due milioni. Uno lo tirerà fuori la Sampdoria e non chiedetemi quando. L’altro milione è frutto degli stipendi e dei premi che Montella avrebbe dovuto percepire dalla Fiorentina come buonuscita e altre voci e che invece rimarranno nelle casse viola. 

La storia della beneficenza ha infastidito non poco la società viola e i Della Valle. E’ vero, attraverso la Fondazione Fiorentina quella cifra andrà a una delle associazioni umanitarie collegate con i viola e non sono poche. Abitualmente la Fiorentina interviene nel sociale (non solo Save the Children), ma non lo fa mai sapere. La storia dei due milioni in beneficenza è uscita dalla Samp e la Fiorentina non ha gradito la pubblicità data alla vicenda. Certe cose vanno fatte in silenzio e non lo deve sapere nessuno, su questo i Della Valle non transigono. Stavolta è andata così....

Ma siamo in grado anche di rivelarvi la vera storia dell'auto aziendale di Montella. Con una delle sue solite battute (quante ne ha fatte a vuoto a Firenze?) che non fanno ridere nessuno, in una popolare trasmissione tv l'allenatore ha detto che la Fiorentina gli ha portato via anche la macchina.

La storia è un po' diversa. Montella non ha mai avuto fra i suoi benefit un'auto aziendale, nel contratto non era assolutamente prevista. Poi è andata che una delle auto a disposizione dei dipendenti, con il tempo, sia stata sempre più spesso usata da Montella, quasi come fosse un'auto privata. E' chiaro che la Fiorentina non ha mai detto nulla fino a quando Montella è rimasto alle dipendenze della società viola, ma è altrettanto chiaro e corretto che nel momento della rottura del rapporto, l'auto sia tornata nella disponibilità della Fiorentina. 

Situazione pirandelliana e non prandelliana. Ma poi gli mancheranno 30mila euro per comprare un'auto media? Gli allenatori in genere sono così. 

Possiamo dirvi di un altro ex viola (per ora taciamo il nome) che è stato capace di contestare i cinque euro a suo carico nella operazione bancaria di accredito dello stipendio che su base annua superava i due milioni. L'allenatore in questione è stato capace di ricordare che gli accordi erano altri, lo stipendio doveva essere al netto di tutte le spese. Cinque euro compresi...