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IN CIMA ALLA PIRAMIDE... È SEMPRE MEGLIO TARDI CHE MAITUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 29 aprile 2016, 16:30Notizie di FV
di Tommaso Loreto
per Firenzeviola.it

IN CIMA ALLA PIRAMIDE... È SEMPRE MEGLIO TARDI CHE MAI

La conferenza stampa di Paulo Sousa è diventata un appuntamento imperdibile, purtroppo rinnovato settimana dopo settimana negli ultimi mesi. E se non piace troppo il termine "telenovela", come minimo sarà il caso di scomodare il concetto tennistico del "palleggio" per provare a rappresentare il rappporto tra Paulo Sousa e la Fiorentina. Perchè al di là della gara di domani, e al di là della difesa del quinto posto, è inevitabilmente il futuro ad attirare le maggiori attenzioni.

E non potrebbe essere che così, tanto più se per l'ennesima volta Firenze assiste a un botta e risposta nemmeno troppo velato tra protagonisti interni alla Fiorentina. Paulo Sousa oggi ha ulteriormente chiarito la sua posizione. Evitando di anticipare troppo quello che sarà l'incontro definitivo con i Della Valle, ma certamente rinforzando la tesi del bisogno di costruire una "cultura interna" che consenta a tutti di lavorare con maggiore sinergia. "Meglio tardi che mai" per costruire dinamiche interne più efficaci e più efficienti, a patto però che chi "sta in cima alla piramide" sappia chiarire quelle che sono le proprie convinzioni.

"Sono un allenatore e mi devo occupare del campo, non di altro" ha ribadito Sousa, rispedendo ai vertici l'obbligo di una scelta imminente. E a 360° sulla gestione del club. Senza troppi giri di parole, perciò, ancora una volta società e tenico si trovano distanti, almeno nelle proprie idee, e ancora una volta sarà necessario trovare un punto di contatto per evitare strappi già vissuti. Un'ipotesi, quest'ultima, tutta da verificare a fronte di quella che sarà la reazione della proprietà davanti al comportamento (in campo e fuori) e alle parole di Sousa.

Perchè prima ancora di capire se e come la Fiorentina ripartirà nella prossima stagione, servirà prima di tutto rendersi conto se dopo riferimenti di questo tipo ci sarà ancora spazio per ritrovarsi, lavorare insieme e provare a costruire quella cultura di cui Sousa ha spesso parlato, o se le la Fiorentina continuerà per la sua strada nonostante il portoghese (e chiaramente con un altro tecnico).