SENZA RIVALI

Fa abbastanza sorridere pensare alle stesse parole dei protagonisti. Tanto più per un confronto che dovrebbe già essere all'ordine del giorno da settimane. Almeno tra un società e un tecnico convinti di andare avanti insieme. In casa Fiorentina si rimpalla il futuro tra frasi e battute, in attesa che i diretti interessati decidano di scrivere la parola fine su un botta e risposta che di certo non ha portato frutti in classifica.

Fa sorridere, dicevamo, perchè poi di fatto rimandare qualsiasi incontro a quando sarà certa la posizione dei viola sembra più che altro procrastinare senza troppa voglia di affrontare le questioni. Il Milan che arranca ogni giornata di più, in fondo, è l'emblema delle inseguitrici dei viola. Che, in pratica, non ci sono mai state. Anche perchè, con tutto il rispetto, immaginare miracoli del Sassuolo lascia il tempo che trova.

Salvo cataclismi francamente impensabili la Fiorentina chiuderà la sua stagione al quinto posto, la prima dell'era Sousa così tanto discussa anche se solo all'inizio. E se i rimpianti che riguardano le formazioni che sopravanzano la Fiorentina si sprecano, resta ulteriore amaro in bocca al pensiero di come siano andate le cosiddette altre. La stessa Inter, al di là di un Mancini in vena di scherzi - non si può tradurre altrimenti la valutazione delle due rose effettuate dal tecnico nerazzurro - non ha fatto altro che sfruttare le amnesie e le distrazioni di un gruppo che per svariati motivi ha mollato a inizio marzo. 

Ancora peggio ha fatto la Lazio, quanto al Milan, più che commentare, non resta che augurarsi che i rossoneri proseguano così in Coppa Italia, al cospetto della Juventus già campione d'Italia per la quinta volta consecutiva. E ritrovarsi a dover sperare di veder trionfare ulteriormente la Juve, per evitare scomodissimi preliminari di Europa League da fine luglio, è l'ennesimo smacco nonostante i viola, di fatto, non abbiano mai avuto rivali per la quinta piazza.