STRUTTURA SNELLA SÌ... MA NON RIDOTTA ALL'OSSO

Da troppi dirigenti ad un unico uomo di riferimento. E' questo il pensiero che la Fiorentina cerca di riportare in società dopo qualche anno di confusione. "Non si sa chi chiamare, non si sa chi decide" è stato il refrain dei procuratori e non solo. Ed ecco allora la necessità di ritornare un po' all'antica, mettendo a capo dell'area tecnica chi possa prendere decisioni che rispecchiano anche quelle della proprietà, cosa che a volte è mancato in questi anni. Dall'affare Gomez in poi (al presidente Cognigni non era piaciuta l'emorragia di notizie e particolari che rischiavano di condizionare la trattativa) infatti a Pradè era stata tolta molta autonomia (complice lo stesso ds che ha accettato implicitamente la situazione per tre anni) e le figure da cui era stato affiancato non erano certo scelte sue. Ecco perché, nonostante gli ottimi risultati, qualcosa andava cambiato anche per non apparire nell'ambiente calcistico una sorta di barzelletta.

Dalla prossima settimana inizierà così l'era Corvino che non sarà all'insegna di "un uomo solo al comando" inteso come un accentratore che farà tutto da solo, ma all'insegna di "uomini giusti nei posti giusti" e cioè con un responsabile dell'area tecnica con la R maiuscola e alcuni collaboratori. Insomma si passerà da una struttura appesantita come quella appena conclcusa ad una molto snella ma non certo ridotta all'osso. Corvino tra l'altro in passato, a differenza di quanto si pensi, non ha mai tarpato le ali alle persone di fiducia, ma, anzi, ha valorizzato gli uomini che sedevano e lavoravano al suo fianco. Basti pensare agli anni di lavoro insieme ad Enzo Vergine nel settore giovanile, diventato uno dei dirigenti più stimati (la stessa Fiorentina lo ha voluto confermare quando Corvino fu mandato via) che non solo non è mai andato in rotta di collisione con il ds di Vernole ma ha mantenuto ottimi rapporti con lui, come gli osservatori delle giovanili viola Cappelletti e Niccolini. In prima squadra poi fu lui a volere e scegliere Eduardo Macia, consapevole che una figura accanto possa aiutare eccome.

Ecco perché anche nel "Corvino-bis" c'è l'idea di affiancargli un'altra persona di fiducia di Pantaleo Corvino che dunque sarà non tanto un ds in senso stretto ma una sorta di direttore generale dell'area tecnica (quello che doveva essere Andrea Rogg ma che venendo da ambiti diversi non poteva certo fare, tanto che sarà spostato al marketing). Difficilmente sarà Valentino Angeloni (almeno non di fiducia di Corvino), anche se è ancora al suo posto con tanto di contratto fino al2017. E si sta lavorando anche sul profilo di un ex viola da affiancare al dirigente di Vernole come club manager o comunque con compiti di relazioni pubbliche e rappresentanza anche negli eventi internazionali, che sappia parlare e muoversi per conto della società tenendo conto degli impegni europei che fortunatamente i viola hanno. Un Nedved per capirci, quello che non è riuscito ad essere Vincenzo Guerini. Un uomo che volle Corvino ma che ben presto non si rivelò adatto in realtà. Jorgensen? I due non è che poi andassero poi così d'accordo, almeno quando si trattava di parlare del contratto del danese, ai tempi della loro convivenza in viola, ma certo il profilo più adatto è il suo. Tanti i nomi e i profili comunque sotto osservazione ma non è detto che arrivi contemporaneamente a Corvino, la società ci sta lavorando ancora.