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ULTIMI QUATTRO GIORNI DI MERCATO. DAL RITORNO DI JOVETIC ALLA STRENUA DIFESA DEI BIG, KALINIC COMPRESO. I GRANDI VIOLA DEL PASSATO: LE EMOZIONI DI RIVEDERLI E L’ESEMPIO PER IL FUTURO
domenica 28 agosto 2016, 00:00L'opinione
di Lorenzo Marucci
per Firenzeviola.it

ULTIMI QUATTRO GIORNI DI MERCATO. DAL RITORNO DI JOVETIC ALLA STRENUA DIFESA DEI BIG, KALINIC COMPRESO. I GRANDI VIOLA DEL PASSATO: LE EMOZIONI DI RIVEDERLI E L’ESEMPIO PER IL FUTURO

L’impressione è che il mercato della Fiorentina possa essere chiuso qui. L’impressione appunto, perché mancano ancora quattro giorni alla fine del mercato. Un’eternità in cui può ancora succedere di tutto. Tra domani e dopodomani potrebbe essere annunciato Stevan Jovetic, un ritorno che potrebbe riaccendere entusiasmo e offrire un po’ di imprevedibilità in più alla squadra. Puntando sulla voglia di rilancio del giocatore. Da capire come verrà utilizzato, considerato che in avanti le possibilità di scelta sono tante: da Bernardeschi a Tello, da Ilicic a Zarate. Ma la qualità di Jovetic non si discute. Per il resto... la linea maginot della Fiorentina pare resistere. Da Napoli continuano a rincorrersi le voci che vorrebbero Kalinic in procinto di essere ceduto ai partenopei ma in realtà il croato resta al centro della Fiorentina di Sousa. La doppietta di Milik di ieri sera contro il Milan ha rafforzato la posizione del polacco e potrebbe far pensare che il Napoli possa allenatare la morsa sullo stesso Kalinic: Sarri in realtà, anche a giudicare dalle sue parole di ieri sera, non vuol mettere troppe pressioni allo stesso Milik e chiede dunque un'altra punta esperta con cui affrontare la Champions. Sousa dal canto suo è stato chiarissimo sul centravanti viola: lo ha voluto lui, si fida ciecamente di lui e adesso confida nella parola della società di trattenerlo. Una presa di posizione e soprattutto una scelta diversa da parte del club aprirebbe una netta distanza tra le parti. Anche per questo risulta difficile pensare che Kalinic possa partire adesso. In uscita occorrerrà vedere cosa spunterà da qui a mercoledì per Babacar, mentre sul fronte Alonso i viola potrebbero cederlo solo se dovesse davvero arrivare un’offerta molto consistente da parte del Chelsea. Anche perché l’idea centrale resta assolutamente quella di trattenere i big e di fatto finora la Fiorentina ha mantenuto fede a questo principio.

  Nel frattempo oggi contro il Chievo sarà l’occasione per valutare i progressi dei viola contro una squadra in forma e che storicamente cerca di partire forte per poter conquistare il maggior numero di punti possibili in vista di un campionato senza patemi. Non ci sarà la super festa annunciata per i novant’anni del club – nel rispetto delle vittime del terremoto – ma sarà comunque emozionante rivedere sulle tribune e sul prato del Franchi Antognoni, Bertoni, Passarella, Hamrin e Dunga, solo per citarne alcuni. Senza dimenticare anche Mutu, sommerso pure ieri dall’affetto di Firenze. Viviamo di emozioni e per chi ha vissuto la Fiorentina anche nel passato meno recente, le sensazioni sono piacevoli. E’ un po’ come tornare bambini, quando quei calciatori rappresentavano i tuoi idoli, simboli da seguire e da emulare. Esempi pure di attaccamento alla maglia (Antognoni su tutti, superfluo dirlo). Ma anche dimostrazioni di come la Fiorentina resti amabilmente conficcata nella testa e nel cuore di chi vive lontano: è il caso di Bertoni, il puntero che parla della Fiorentina come un tifoso vero. Allo stesso modo di Passarella, che a Firenze deve assolutamente tornare 2-3 volte all’anno, perché non può fare a meno di respirare l'aria della città. Chiudiamo con Dunga: oggi quando è sbarcato all’aeroporto brillava una luce speciale nei suoi occhi mentre parlava di Firenze e della Fiorentina. Alla fine, ricordando la sua personalità e la sua grinta, la sua cattiveria agonistica e il suo carisma, verrebbe da ripetere una frase che quasi come un refrain torna ogni anno, da ben venticinque stagioni: ci vorrebbe un centrocampista alla Dunga.

Lorenzo Marucci