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KALINIC IN CINA E L'ONNIPRESENZA NELLE TRATTATIVE DELLA FIORENTINA DI RAMADANITUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 20 gennaio 2017, 00:01L'opinione
di Marco Conterio
per Firenzeviola.it

KALINIC IN CINA E L'ONNIPRESENZA NELLE TRATTATIVE DELLA FIORENTINA DI RAMADANI

Nato il 5 maggio 1985 a Firenze, è caporedattore di Tuttomercatoweb.com. Già conduttore di Radio Sportiva e firma de Il Messaggero e La Nazione, è voce e speaker di TMW Radio.

Per una società che da sempre è attenta al bilancio come la Fiorentina, non vendere Nikola Kalinic sarebbe stato eresia. Per quelle che sono le cifre proposte dalla Cina, poi, rifiutare sarebbe stato impossibile. Il destino del croato è ad Oriente, con la società che adesso incasserà 38 milioni di euro e col giocatore che, forse neanche convintissimo di andare in una realtà come quella cinese, ne prenderà 10 più 2 di bonus. Il punto è che questa è la fotografia della Fiorentina di oggi. La sua dimensione. Non ha la forza per rifiutare offerte faraoniche e, stanti le trattative messe ora in piedi dal club, neppure quella per spendere tutto sul mercato aggiungendo magari qualcosa di importante da una cassa che da tempo non elargisce contanti pesanti sul mercato.

Sostituire Kalinic con Haris Seferovic, per lo più in prestito dal Benfica dove andrà a giugno sarebbe uno schiaffo morale ai tifosi. Aperta parentesi: Fali Ramadani, che sta facendo da intermediario alla Fiorentina per l'operazione Kalinic (per il Tianjin è Davide Lippi), è anche l'agente di Seferovic e col Benfica ha rapporti di mercato intensi. Basti pensare, in fondo, al passaggio di Filip Djuricic alla Sampdoria, al nome di Ljubomir Fejsa che lo stesso agente voleva portare a Firenze in caso di addio di Milan Badelj sul cui addio sarebbe stato pronto a far da intermediario. Ramadani è pure vicino a Luka Jovic che, guarda un po', è tra i nomi giovani a cui la Fiorentina aveva pensato in passato (e nel presente...) e ad Andrija Zivkovic. Che dai tempi del Partizan Belgrado è un nome seguito dallo stesso Corvino.

La presenza di Ramadani nelle trattative della Fiorentina è costante, tanto che scorrendo le pagine della memoria, anche recente, le volte il cui compare quello che è uno dei più potenti e importanti agenti del calcio internazionale negli affari viola è impressionante. Con Stevan Jovetic in estate, per esempio, chiaramente anche quando sbarcò in gigliato. L'ultimo agosto ci sono stati contatti per Marko Rog, poi finito al Napoli. E se tra nomi noti del passato vanno ovviamente annoverati quelli di Adem Ljajic e di Matija Nastasic, tra le trattative (sia chiuse che non andate in porto) recenti ci sarebbero tra confermate, sussurrate e riportate dalle cronache dei giornali, quelle dell'intermediazione di Dennis Praet, per l'ala del Partizan Belgrado, Nemanja Mihajlovic, per Lazaar Markovic, l'intermediazione nell'affare con il Borussia Dortmund per Jakub Blaszczykowski, poi il ritorno di Valon Behrami, Nikola Maksimovic, Marko Marin, la mediazione per Ciprian Tatarusanu e l'arrivo di Nikola Gulan. Questi solo alcuni accenni, per raccontare di un rapporto forte, stretto, di Ramadani con la Fiorentina.

Tornando al punto di partenza, vendere Kalinic era una necessità, per la dimensione viola. Inevitabile, è la legge del mercato e le storie di cuore non reggono. Vien semmai da riflettere sul sostituto. Però così funziona il mercato. Jonathan Calleri è destinato al Las Palmas e, giusto per far capire a chi legge come funzionano le trattative, è gestito proprio dallo stesso gruppo che lì vuol portare nell'isola spagnola, dalla Fiorentina, Hernan Toledo. La logica per cui si cerca prima il giocatore a prescindere da chi lo segue è, ma questo vale per molte latitudini del calcio mondiale e non vale certo solo per i viola, oramai distorta. I rapporti stretti portano una società a guardare in primis nel portfolio clienti dell'agente con cui si lavora bene, con cui le trattative filano senza problemi. E' normale e comprensibile. Però Seferovic...