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LA STORIA DI KALINIC È ARIA PURA. CROATO INTELLIGENTE IN CAMPO E FUORI. HA SCELTO LA RIBOLLITA AGLI INVOLTINI... GLI ERRORI DI CHI HA CONDOTTO L'OPERAZIONE. AL POSTO DI ZARATE NON ARRIVA NESSUNO. A VERONA SERVE LA FIORENTINA ANTI JUVETUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 21 gennaio 2017, 00:00L'opinione
di Mario Tenerani
per Firenzeviola.it

LA STORIA DI KALINIC È ARIA PURA. CROATO INTELLIGENTE IN CAMPO E FUORI. HA SCELTO LA RIBOLLITA AGLI INVOLTINI... GLI ERRORI DI CHI HA CONDOTTO L'OPERAZIONE. AL POSTO DI ZARATE NON ARRIVA NESSUNO. A VERONA SERVE LA FIORENTINA ANTI JUVE

Nikola ha spiazzato tutti, a cominciare dalla sua società, come in area di rigore quando sguscia con quei movimenti che lo hanno reso famoso in Italia. Di rado, molto di rado, ci si imbatte in un calciatore che rinuncia a guadagnare 10 milioni netti per 4 anni quando ne percepisce attualmente 1,6... Kalinic ci ha pensato a lungo, magari trascorrendo qualche notte insonne guardando al soffitto, come un marinaio rivolge lo sguardo all'orizzonte. Ha messo sul piatto tutto e alla fine ha detto no. 
I motivi possono essere molti: Firenze, la Fiorentina e la serie A hanno influito pesantemente. Questo campionato è peggiorato, ma resta nell'elite per mettersi in vetrina e sviluppare le proprie capacità.

Con tutto il rispetto, non è quello russo, ucraino o olandese. E men che mai cinese. Icardi non ha voluto nemmeno ascoltare le sirene di Pechino. La carriera dell'argentino è in piena fase ascensionale, guadagna già molto ed è destinato ad aumentare il conto in banca, per scegliere di rinchiudersi in un angolo del mondo dove il pallone è ancora da declinare nei suoi risvolti più importanti. Persino Cassano, per usare un esempio opposto, ha rifiutato, strizzando l'occhio all'Entella... Questo per spiegare che Kalinic ha usato il cervello nel cestinare questa proposta. In questo momento Firenze, la Fiorentina e l'Italia possono dargli molto di più in prospettiva futura. E in fin dei conti vuoi mettere la ribollita con gli involtini primavera...  

I tifosi sono esplosi di felicità e hanno tutte le ragioni. La scelta di Kalinic è una ventata di aria pura. C'è chi lo vorrebbe addirittura come nuovo capitano, i gradi come simbolo di riconoscenza. Probabilmente nemmeno i dirigenti viola si aspettavano un'uscita del genere. L'unica cosa, filtrata nelle ultime ore con forza e rabbia dal quartier generale viola, era che "sotto clausola la dirigenza non avrebbe trattato". Giusto, perché scendere da 50 milioni a 38-40 sarebbe stata una mossa grave come ritorno di immagine. Proprietà e dirigenza avrebbero perso la credibilità. Gli ultimi rumors raccontano di una telefonata fatta dai rappresentanti dei cinesi giovedì prima di cena, che riportava una cifra di 35 milioni. Indicazione neanche presa in esame da Corvino che non poteva muoversi dal tetto dei 50 milioni. Il problema, comunque, non si è neanche posto per l'entrata a gamba tesa di Kalinic nella vicenda. 

E adesso è chiaro perché i cinesi non avevano mai fatto arrivare un'offerta definitiva: non avendo in mano il sì del giocatore non potevano affondare il colpo. La cabina di regìa di questa storia - procuratori, intermediari, faccendieri pallonari - è la vera sconfitta. C'erano milioni di provvigioni per tutti - così va il calcio - e sono evaporati di fronte al "niet" di Kalinic. Ce l'hanno messa tutta per convincerlo, ma è andata male. A loro. Non avevano nemmeno in mano la carta vincente, i 50 milioni che avrebbero fatto saltare il banco. La lezione servirà per il futuro.  

Nel frattempo Zarate ha fatto le valigie. Destinazione casa Mazzarri, in Premier, Watford per l'esattezza. Altra sforbiciata a bilancio e rosa, arrivederci e grazie. L'argentino resta un esempio: ha attraversato un perioso familiare molto difficile, ha giocato col contagocce e ha realizzato da subentrante 4 gol. Mai una polemica: applausi. Non sarà sostituito. Sousa e Corvino lo considerano una prima punta e in quel ruolo restano Kalinic e Babacar. Poi c'è una questione economica: la Fiorentina è purtroppo ancora in autofinanziamento, mercato di gennaio in linea coi precedenti: euro zero, per capirci. Il mercato viola si dovrebbe chiudere qui.  

Meno male si gioca, anche perché con tutte queste chiacchiere si è perso per strada quel retrogusto dolcissimo della vittoria sulla Juve. Verifica importante quella del Bentegodi: tutti vorremmo rivedere la Fiorentina di domenicascorsa e non quella imbarazzante col Genoa o balbettante col Crotone. Siamo convinti che la Fiorentina vera sia quella che ha battuto Juve e Roma e che ha pareggiato, con sfortuna, col Napoli. Stasera alle 20 non vorremmo cambiare opinione.