CENTROCAMPISTI IN DIFESA, DIFENSORI A CENTROCAMPO

È stata certamente una sconfitta che non ci voleva quella patita dalla Fiorentina in terra milanese. Un ko contro una diretta rivale nella lunga corsa alle posizioni europee, quelle di seconda fascia s'intende a questo punto dei giochi, che ha tolto parzialmente il sorriso ritrovato dopo la bella, per la sofferenza con la quale è arrivata, affermazione in terra tedesca di giovedì sera. Sono tornati quindi i classici malumori, ma ad essere entrate maggiormente nel mirino della critica sono alcune scelte specifiche effettuate da Sousa, soprattutto per quanto riguarda lo schieramento difensivo. Il modulo scelto dal portoghese è rimasto lo stesso, che in modo fluido passa in pochi istanti da 3-4-2-1 a 4-2-3-1, ma il posizionamento di alcuni interpreti ha lasciato perplessi.

Oltre all'ennesima riproposizione di Carlos Sanchez da difensore centrale, ma questa non è una novità, i tifosi fiorentini hanno potuto assistere al tentativo tattico di posizionare Carlos Salcedo laterale di sinistra. In una zona di campo che da inizio anno presenta una situazione di continua incertezza su chi la debba occupare, stavolta la scelta di Sousa è ricaduta su di lui. Milic, che sembrava essere il designato di inizio anno, e Olivera, che invece sembrava poi averlo scalzato dal posto, lasciati entrambi in panchina in favore del messicano, che però ha lasciato intravedere una poca propensione alla fase di spinta, amplificata dall'averlo posizionato sul piede debole: non il massimo per un difensore centrale, utilizzato in tutti e tre i posti della retroguardia fino a qui, ma mai come laterale vero di fascia. La prova di Salcedo è risultata a fine gara nettamente insufficiente, al pari dell'altro "esperimento", ma neanche questo troppo a sorpresa, Cristoforo come esterno d'attacco. Aspetti sui quali Sousa dovrà inevitabilmente lavorare.