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I 55 MILIONI RIFINANZIATI SPETTANO A FIRENZE, NON AD ALTRI COMUNI
mercoledì 27 marzo 2024, 10:25L'editoriale
di Donato Mongatti
per Firenzeviola.it

I 55 MILIONI RIFINANZIATI SPETTANO A FIRENZE, NON AD ALTRI COMUNI

I 55 milioni di euro definanziati l'anno scorso dal governo e tornati nelle disponibilità della Città Metropolitana da poche settimane, consentirebbero di ripristinare i finanziamenti originariamente stanziati per la ristrutturazione dello stadio Franchi, ma la questione è destinata a trascinarsi per diverse settimane senza una soluzione definitiva.

La somma non è ritornata per essere destinata al Franchi, ma, adottando il "modello Venezia", il Comune può sfruttarla per sostenere interventi già coperti con risorse proprie e "dirottare" i fondi avanzati sull'impianto progettato da Nervi.

Essendo tempo di elezioni, ovviamente, si è scatenata la corsa a chi la spara più grossa su quale dovrebbe essere la destinazione dei 55 milioni. Si passa da interventi non finanziabili con tali risorse (facenti parte dei "Piani urbani integrati") a opere al di fuori del Comune di Firenze.

Facciamo un ripassino. Alla Città Metropolitana di Firenze i fondi dei Pui assegnati ammontano a 157 milioni di euro, dopo che a seguito del definanziamento dei 55 per il Franchi si era scesi a 102 milioni. I 55 milioni per il Franchi rappresentavano l'unica parte (dei 157) riservata al Comune di Firenze all'interno della Metrocittà, e questi cinquantacinque milioni corrispondono alla percentuale (sul totale di 157) che spetta al Comune di Firenze in base alla popolazione residente. Ecco perché appare fantasioso ipotizzare che si impieghino per progetti al di fuori della città capoluogo. Gli altri comuni, oltretutto, hanno progetti già approvati, o affidati e in corso di esecuzione. Infine, va ricordato che la Città Metropolitana di Firenze rappresenta già un'eccezione, dato che altre città metropolitane hanno optato per finanziare prevalentemente progetti del comune capoluogo.

Le norme, in merito alle risorse dei Pui, stabiliscono che i progetti finanziabili devono riguardare la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione eco-sostenibile di aree pubbliche e di strutture pubbliche esistenti per finalità di interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano, con riferimento allo sviluppo e al potenziamento dei servizi sociali e culturali, alla promozione delle attività culturali e sportive, nonché interventi finalizzati a sostenere progetti legati ai trasporti e al consumo energetico.

Nei prossimi mesi dovrà essere trovata un'intesa tra Firenze e il governo, per finanziare interventi già coperti da risorse proprie del Comune, per poi "girare" i 55 milioni sul Franchi e ristabilire i finanziamenti originari. Ma l'accordo, probabilmente, avverrà dopo l'appuntamento elettorale del 9 giugno (con eventuale ballottaggio per le amministrative cittadine da tenersi dopo due settimane). Riposte le armi della competizione politica, a prescindere dall'esito, il governo e la nuova amministrazione fiorentina stabiliranno la destinazione dei 55 milioni. Firenze, infatti, ha un piano triennale di investimenti finanziato con risorse proprie di oltre 170 milioni di euro che, in larga parte, rientrano in opere sostenibili con i fondi dei Piani urbani integrati. L'ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt e candidato sindaco per il centrodestra, che fu membro della commissione giudicatrice per il concorso vinto da Arup, nel 2022 apprezzò il progetto vincitore per "Il fatto che si inserisca bene nella tradizione fiorentina. Ha la nettezza e la pulizia del Brunelleschi e del Vasari, le linee che definiscono l'urbanistica del centro storico", vedremo come affronterà il tema da sfidante del centrosinistra.