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Lino Marmorato: Con Champenoise e bianco amaro il Genoa brinda in Coppa
venerdì 2 dicembre 2016, 10:02Vetrina
di Sir Bel
per Genoanews1893.it

Lino Marmorato: Con Champenoise e bianco amaro il Genoa brinda in Coppa

Genoa Perugia 4 a 3 dopo 120’ di gioco. Il Vecchio balordo ha brindato in Coppa passando agli Ottavi di Coppa Italia Tim dopo almeno un ventennio di sbornie in casa e fuori casa.

Si sono viste due partite da parte del Genoa nello stesso match. L’enoteca rosso blu nei primi 40’ di gioco è stata un buon metodo champenoise con i due gol di Gio Simeone pronto a sfruttare la mania di grandezza di fare fuorigioco degli umbri e il secondo di Pandev. Alle bollicine per il gol del macedone bisogna aggiungere il velo di Ocampos, lo stop a seguire e tacco di Simeone.

Il Perugia non ci stava, attaccava alzando il baricentro, il Genoa controllava il gioco sicuro che la gara, come tanti altri dentro il Ferraris, finisse con un Sciacchetrà, non solo nel senso del nettare delle Cinque terre, viste le due grandi parate del portiere albanese dei Grifoni umbri, non tenendo conto delle prime deconcentrazioni genoane prima dell’intervallo.

Al riposo per molti ma anche per i calciatori rosso blu l’operazione Perugia era già andata in Cantina.

Bucchi e i bianco rosso invece la pensavano diversamente provavano a schiacciare i genoani davanti alla difesa di Lamanna. Grifoni sicuri di controllare la gara ma le Cantine aperte dopo 3 ottimi interventi di Lamanna in 6’ sulla destra non si chiudevano e Bianchi dopo tre tapin riapriva la gara al 7’ e al 17’ con Drolè il Perugia raddoppiava, pareggiando. I due baci perugina al veleno serviti su un vassoio rosso blu facevano diventare  il Vecchio Balordo un bianco amaro e gli umbri un Montefalco Sagrantino, un passito che annullava la spavalderia del Vecchio Balordo, voglioso di attaccare ma pauroso di prendere il terzo gol.

25’ minuti alla fine e tutti aspettavano la reazione del Grifone avvenuta solamente con una traversa colpita su un pallone inattivo da Capitan Burdisso in scivolata. Juric immettendo Lazovic per Biraschi abbassando Edenilson nei tre di difesa sperava di alzare il baricentro e alleviare la corsia di destra dalle sofferenze non solo in occasione dei due gol incassati. Operazione riuscita in parte perché i perugini sono stati abili a chiudere tutti i varchi e con i marcantoni centrali entrambi superiori al metro e 90 cm. facili controllori del gioco sui palloni alti davanti alla porta del proprio portiere.

Il grande errore di Bucchi negli ultimi 10 minuti di gara non pigiare sull’acceleratore cercando solamente con delle perdite di tempo i tempi supplementari.

Primo tempo supplementare, Juric anche senza lo sciroppo di rosa non le ha mandate a dire e la squadra è rientrata in campo con un cipiglio da Valdobbiadene giocando da GrifoJuric: pressing alto, rubare subito il pallone attaccare le corsie laterali ma per risolvere la partita ci è voluta la classe di Pandev con un altro barricato vino- gol dei suoi. Dopo il terzo gol i rossi blu sono rimasti sobri e con l’aiuto della nord hanno messo a sicuro il risultato con un gol al goniometro di Ninkovic che dalla linea di fondo metteva il pallone sul palo opposto. Tutto finito mancavano 4 minuti, invece il Perugia continuava a spingere e prima che il direttore di gara, buona la direzione di Maresca e dei suoi collaboratori, fischiasse Di Nolfo un 1998 umbro regalava un altro bacio gol da fuori area: meno male che il d.d.g.  fischiava subito e non faceva neanche riprendere il gioco a centrocampo.

Qualcuno farà le pulci non con un’analisi critica a tutta la gara e tutti i partecipanti, per partito preso solo  alla corsa di Veloso?  Prima di giudicarlo guardare i palloni che hanno fruttato i gol del Vecchio Balordo.

Per i 4.764 (pochi) paganti compresi i 650 arrivati da Perugia e i calciatori del Genoa, il primo bicchiere è stato per la sete di Coppa, il secondo per la gioia di aver chiuso la pratica, il terzo per il piacere di non giocarsi la roulette dei calci di rigore, il quarto per la follia del gol di Ninkovic …quasi da dentro la Nord.

Per finire le parole di Juric in conferenza stampa: “Io sono davvero felice perché da giocatore col Genoa sono sempre uscito presto dalla Coppa Italia. Ci tenevo molto ad andare avanti. Perché non provare ad andare fino in fondo: questa partita spero che sia un segnale perché questa competizione è la nostra Champions”. “Stasera ci sono state prestazioni che mi hanno soddisfatto e altre meno, ma quello che contava era passare il turno”.

Già messo nel blog ieri sera, il Genoa ha ingaggiato Beghetto della Spal 1994: ala, terzino, centrocampista, attaccante esterno, altro universale alla corte di Juric, da gennaio se c’è ne sarà bisogno altrimenti a giugno. Del figlio dello sport,  il nonno campione iridato di ciclismo e il papà bomber del Vicenza ne parlano bene in serie B. Bravo Preziosi nel bruciare la concorrenza. Altri giovanotti, almeno due, in cadetteria nel mirino del Joker e della struttura rosso blu.