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Luigi Scotto, il bomber sardo cresciuto nel Genoa
domenica 29 maggio 2016, 11:55Vetrina
di Marina Denegri
per Genoanews1893.it

Luigi Scotto, il bomber sardo cresciuto nel Genoa

Luigi Scotto 25 anni, è di Sassari e gioca nella Sef Torres, la squadra più antica della Sardegna che attualmente milita nel Girone A della Lega Pro Seconda Divisione. In questa stagione ha realizzato ben 20 reti, che gli sono valse l’appellativo di “gemello del gol”. L’altro è Lorenzo Musto, che è andato a segno 13 volte 
Luigi è  cresciuto nelle giovanili del Genoa. “Gianlucadimarzio.com” riporta un’intervista al bomber sardo, partendo proprio dagli esordi in rossoblù. Ecco cosa ha raccontato.

"I tuoi primi calci ad un pallone?”  “Ho cominciato a 5 anni, nel Latte Dolce “ – afferma Scotto-  “Poi sono passato al Genoa. Sono stati sei anni molto importanti per la mia crescita. Nel Genoa ho imparato tanto. L'emozione più grande è stata vincere la Coppa Italia Primavera al “Ferraris”, davanti a tantissime persone. Uno dei miei compagni di squadra era Stephan El Shaarawy. Dopo una partita non giocata benissimo mi disse che si considerava "scarso". Poi sappiamo come è andata a finire. Questo sta a testimoniare che a quell'età si possono perdere facilmente le certezze. In quel periodo cercai di tirarlo su, gli feci capire che invece aveva grandi qualità".

"Fede calcistica?" "Sono sempre stato milanista".

"Il tuo idolo?" "Su tutti Gianfranco Zola,  sia come calciatore sia come uomo".

Gesto tecnico preferito? "La sterzata. La capacità di cambiare rapidamente direzione durante il dribbling". 

Come preferisci segnare? “E' il colpo di testa che mi esalta di più". 

Il tuo gol più bello quest’anno? "Il cucchiaio con il Rieti, un gesto tecnico che non passa mai inosservato”.

Un modo particolare di esultare, il tuo? “Io festeggio mimando i colpi con le pistole, come "El Pistolero", Roy Makaay. Eppoi, dopo 12 anni è stato emozionante tornare a casa. Quando segno vado sotto la curva a esultare con i 'miei' tifosi e tra loro ci sono tanti amici. Questo per me è il massimo”

“Il sogno nel cassetto?” “Ovviamente il professionismo”.