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Cambia l'Unione e cambia la Premier: gli effetti della Brexit sul calcio
venerdì 24 giugno 2016, 11:45Vetrina
di Lorenzo Semino
per Genoanews1893.it

Cambia l'Unione e cambia la Premier: gli effetti della Brexit sul calcio

Oggi non si parla d'altro, la Brexit si lega inevitabilmente e indissolubilmente al calcio, pertanto è giusto aprire una piccola parentesi a riguardo.

Cambiando la politica interna del Regno Unito muterà inevitabilmente anche il volto della Premier League, massimo campionato inglese mai così ambito e ricco di nomi illustri come il prossimo anno. Tutto vero, Guardiola contro Mourinho e Conte contro Ranieri ne sono la prova lampante, ma le squadre rischiano davvero un sensibile logoramento?

Più che logoramento sarebbe giusto parlare di smembramento, dato che ad oggi sono ben 332 i giocatori sparsi fra tutte le serie inglesi che perderebbero il regolare permesso di soggiorno di cui potevano disporre in quanto provvisti di un doppio passaporto: è questo il caso di N'Golo Kante, stella del Leicester ora davvero più vicina ad un ritorno al Paris Saint-Germain, Anthony Martial, Dimitri Payet e Romelu Lukaku oltre ad una lunga lista con altri 104 nomi di giocatori di Premier League.

La decisione clamorosa di mettere la parola fine all’appartenenza nell’Unione Europea dopo 44 anni sfalderà le rose di squadre come l'Aston Villa, il Newcastle ed il nuovo Watford di Walter Mazzarri, che rischieranno di perdere almeno una dozzina di giocatori l'una. 

“Lasciare l’Unione Europea avrebbe un enorme effetto sul calcio, molto più grande di quanto la gente possa credere. Più della metà dei giocatori attualmente in Premier necessiterebbe del permesso di soggiorno. Nel breve periodo l’impatto sarebbe forte, sul lungo periodo però i club sarebbero costretti a puntare sui talenti nazionali” ha spiegato il procuratore Rachel Anderson. 

Avrebbero invece un regolare permesso di lavoro alcuni dei giocatori in pianta stabile della nazionale da anni, sebbene molti critici ipotizzino un imminente e nuovo cambiamento delle regole in termini di permessi di lavoro, che potrebbero essere modificate per favorire un clima maggiormente disteso. Per i calciatori potrebbero infatti venire presi in considerazione permessi di lavoro ben diversi e speciali, ma al momento la situazione rimane quella appena descritta.

Dal fronte del "Leave" fanno sapere che "Il Regno Unito sarà libero di trattare calciatori di tutti i Paesi allo stesso modo e ampliare il pool di talenti per le nostre squadre, non ridurlo", ma in un clima di generale concitazione si fatica a guardare con certezza al futuro del calcio inglese.

Crollano le borse, cambia il mondo ed il calcio non può far altro che adeguarsi.