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Chiusura Curva Sud, la società a gamba tesa contro la Procura Federale: "Il punto più basso della nostra storia"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
martedì 21 ottobre 2014, 19:10Primo Piano
di Elisabetta Zampieri
per Tuttohellasverona.it

Chiusura Curva Sud, la società a gamba tesa contro la Procura Federale: "Il punto più basso della nostra storia"

Non ci sta la società di Via Belgio alle accuse rivolte dalla procura federale riguardo "presunti" insulti razzisti nei confronti di Muntari

La società ha risposto e lo ha fatto con toni accesi e convinti. L'Hellas Verona non ci sta e a qualche ora dall'assurda decisione di chiudere la Curva Sud per "presunti" cori razzisti nei confronti di Muntari in occasione di Hellas Verona-Milan risponde con un comunicato ufficiale. Ecco il testo nella sua integrità: 

"Riteniamo che siano sufficienti le immagini televisive per smentire categoricamente quanto di più non veritiero, oggi, sia stato buttato addosso ad una gloriosa società e ad una gloriosa tifoseria. In oltre 110 anni di storia mai nessuno aveva osato tanto. Oggi, così come nel caso di Armero in Hellas Verona-Napoli del 12 gennaio scorso (altra grottesca ricostruzione dei fatti, ricordiamolo bene), alla nostra società, alla nostra tifoseria, alla nostra città, viene accostata un'etichetta che NON ESISTE. I tre signori della Procura Federale, presenti domenica allo stadio Bentegodi, hanno delle responsabilità gravissime per quanto scritto nel rapporto inviato al Giudice Sportivo. La nostra società ha già richiesto la procedura d'urgenza per essere risarcita di un danno che ci ha lasciato indignati e arrabbiati, perché quello compiuto è un atto di pura follia: la chiusura della Curva Sud, ingiustamente colpita (e dimostrato dalle immagini televisive), rappresenta il punto più basso della nostra storia. Affermare che tremila (TREMILA!) tifosi abbiano intonato presunti cori definiti "razzisti" e che nessun addetto ai lavori, nessun tifoso, nessun rappresentante delle forze dell'ordine, né la società Milan, né il tesserato rossonero Sulley Muntari, né gli organi di stampa presenti allo stadio, il giorno della partita e nei giorni successivi, abbiano avvertito o sollevato la benché minima volontà di parlare di un fenomeno di tale importanza, lascia la nostra società ancora più perplessa e arrabbiata di fronte al provvedimento adottato e rendicontato dai rappresentanti della Procura Federale. E, dinanzi ad una prova di forza di questo tipo, di una cosa questa società è sempre più convinta: SIAMO CON I NOSTRI TIFOSI, SIAMO SOLI CONTRO TUTTI!"