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Verona, il grande ritorno di Sogliano. Salvezza, plusvalenza e barra dritta in momenti difficili
Il 18 novembre del 2022 può essere una data da mettere in grassetto per la storia recente della storia dell'Hellas Verona. Il club era ultimo in classifica, con solamente cinque punti conquistati in 15 partite, otto punti in meno dello Spezia quart'ultimo. Sembrava una stagione complicata. Poi l'annuncio: "Hellas Verona FC è lieto di annunciare, a decorrere da oggi, il ritorno di Sean Sogliano all’interno dell’organigramma della società, in qualità di Direttore Sportivo". Forse non la panacea di ogni male sin dall'inizio, ma certamente una scelta che ha dato i suoi frutti. Negli ultimi diciotto mesi ci sono state situazioni molto complicate: a gennaio era andato via Ilic e preso alcuni sconosciuti: su tutti Ngonge, a zero.
Una scelta che ha portato alla salvezza nello spareggio, proprio contro lo Spezia. Sembrava già un miracolo, ma in estate arriva anche la cessione di Tameze e un budget che, di fatto, non esiste. Solo prestiti, Mboula unico definitivo, più gli addii pesanti di Verdi e Lasagna - dal punto di vista dello stipendio - e la sensazione che ci possa essere un cambio a livello societario.
A gennaio sembra ancora la fine: Sogliano, sotto diktat della proprietà, deve cedere chiunque abbia mercato. Amione, Doig, Faraoni, Hien, Terracciano, Hongla, Ngonge, Djuric, Mboula. Più di 45 milioni, pochi quelli reinvestiti. Eppure il Verona con la vittoria del weekend - gol di Coppola nel recupero - è a più tre dalla zona rossa. Non è la panacea di ogni male, ma poco ci manca.
Una scelta che ha portato alla salvezza nello spareggio, proprio contro lo Spezia. Sembrava già un miracolo, ma in estate arriva anche la cessione di Tameze e un budget che, di fatto, non esiste. Solo prestiti, Mboula unico definitivo, più gli addii pesanti di Verdi e Lasagna - dal punto di vista dello stipendio - e la sensazione che ci possa essere un cambio a livello societario.
A gennaio sembra ancora la fine: Sogliano, sotto diktat della proprietà, deve cedere chiunque abbia mercato. Amione, Doig, Faraoni, Hien, Terracciano, Hongla, Ngonge, Djuric, Mboula. Più di 45 milioni, pochi quelli reinvestiti. Eppure il Verona con la vittoria del weekend - gol di Coppola nel recupero - è a più tre dalla zona rossa. Non è la panacea di ogni male, ma poco ci manca.
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