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La carica degli "Agnelli". Ecco i colpi di mercato che hanno convinto Andrea a scendere in campo

La carica degli "Agnelli". Ecco i colpi di mercato che hanno convinto Andrea a scendere in campo
martedì 4 maggio 2010, 00:002010
di Pierpaolo Marino
La carica degli "Agnelli". Ecco i colpi di mercato che hanno convinto Andrea a scendere in campo

Il ritorno di un Agnelli alla guida della Juventus, rappresenta un sigillo di garanzia per l'immediato futuro del club bianconero. Il fatto che la "proprietà" senta il bisogno di esporsi, dopo tanti anni, in prima persona alla guida del club ad essa tanto caro, è sintomatico di una situazione di precarietà che, forse, la Vecchia Signora non aveva mai vissuto in maniera così pesante, nella sua pur lunghissima storia.
La fiducia dei tifosi nel progetto Juventus, nell'ultimo anno, ha toccato i minimi storici. I pessimi risultati ottenuti sul campo dalla squadra, nonché l'ambiguità di certe scelte strategiche, hanno delineato un'immagine così deficitaria della società, da mettere a repentaglio persino la credibilità di qualsiasi investimento futuro. Ecco perchè "la famiglia", atavicamente ed aristocraticamente restia ad esporsi in prima persona alla guida del club, ha sentito il bisogno di inviare, al popolo bianconero ed agli investitori in borsa, un segnale tanto forte, da far evaporare in un attimo il pessimismo e lo scetticismo che, fino a qualche giorno fa, aleggiavano sulla credibilità della inevitabile rifondazione futura.
Il fatto che un giovane manager, dalla faccia e le mani pulite, come Andrea Agnelli, abbia deciso di scendere in campo, comunque, non può essere semplicisticamente svilito ad una elementare mossa di immagine. E' evidente, invece, che le fondamenta già gettate per i successi futuri, siano così solide da aver fatto mettere da parte, in un attimo, tutte le esitazioni e le ansie che Andrea poteva giustamente nutrire.
Non nutro alcun dubbio sul fatto che la rifondazione juventina, che, ai più, è ancora coperta da un velo, sia già in uno stato così avanzato da far dormire sonni più che tranquilli alla famiglia Agnelli e, conseguentemente, anche ai tanti milioni di tifosi bianconeri.
Andrea Agnelli, una volta sceso in campo così precipitosamente, non baderà a spese. Gli investimenti saranno: illimitati, intelligenti e mirati. Le cessioni saranno, invece, simili alle più precise asportazioni chirurgiche.

Ad altri dirigenti spetterà il compito di lenire, anche solo in parte, gli effetti che avranno i copiosi investimenti sul biancio, incrementando i ricavi del club. Rafa Benitez, Torres, Mascherano faranno echeggiare l'accento della lingua spagnola in uno spogliatoio che ne sentiva una forte nostalgia dalla gloriosa epopea di Sivori e Del Sol.
In mezzo al campo, si ragionerà in italiano e l'interprete designato potrebbe somigliare al revival di un sogno di mezza estate: l'oggetto dei desideri del passato calciomercato, D'Agostino.
In attacco, la "liquidità" che Andrea Agnelli porterà in dote ed il trade union costituito da Beppe Marotta, faranno, quasi certamente, evaporare la "pole position" guadagnata, qualche mese fa, dal Napoli su Pazzini, che potrebbe completare così, con il riconfermatissimo Vincenzo Iaquinta, il reparto offensivo bianconero. Qui non ci sarà più spazio per Amauri. La fine strategia di Marotta ed i suoi ottimi rapporti con il presidente del Palermo Zamparini, infatti, saranno determinanti, per concludere un'operazione già abbozzata qualche tempo fa dagli attuali dirigenti juventini e da noi anticipatavi. La transazione prevederebbe il ritorno alla base siciliana del bomber italo-brasiliano e l'approdo in Piemonte del biondissimo, giovanissimo e fortissimo difensore danese Kjaer.
Se, infine, la "resistenza" di Giampaolo Pozzo per D'Agostino dovesse essere così strenua come la scorsa estate, il neo dg bianconero Marotta, non perderebbe l'occasione per far svanire, in un attimo, un'altra futuribile maglia partenopea, già da tempo appoggiata sulle spalle di Palombo, per trasformarla in una a strisce bianconere.
Questi sono i "colpi" che hanno convinto Andrea Agnelli a salire sul trono bianconero e... Scusate se è poco!