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Radiografia della classifica dopo quasi un terzo del girone di andata. Un semplice indice ci fa intuire chi è la favorita tra Inter, Milan e Napoli e fa tremare la Roma. Il futuro della Juve in bilico.

Radiografia della classifica dopo quasi un terzo del girone di andata. Un semplice indice ci fa intuire chi è la favorita tra Inter, Milan e Napoli e fa tremare la Roma. Il futuro della Juve in bilico.
martedì 5 ottobre 2010, 00:002010
di Pierpaolo Marino
Radiografia della classifica dopo quasi un terzo del girone di andata. Un semplice indice ci fa intuire chi è la favorita tra Inter, Milan e Napoli e fa tremare la Roma. Il futuro della Juve in bilico.

Sono trascorse sei giornate di campionato, un campione di partite troppo piccolo per azzardare previsioni attendibili sul futuro di ogni squadra e sul campionato. Tuttavia, si tratta di quasi un terzo del girone di andata ed allora, pur sapendo che, ad inizio di stagione, i giudizi dei critici e gli scenari della graduatoria vengono violentemente rivisitati da un turno all'altro, quasi per gioco, azzardiamo un'analisi dei numeri per cercare di capire come si evolverà il campionato.
Gli addetti ai lavori che dirigono l'area sportiva di un club (presidenti, direttori ecc) ed i rispettivi responsabili tecnici, sono soliti tenere in costante monitoraggio un dato fondamentale della classifica, che è il rapporto tra i gol fatti e quelli subiti (così detta "differenza reti").
Questo semplice differenziale costituisce da sempre un indice molto importante per misurare l'equilibrio tecnico e tattico raggiunto da una squadra.
Da questo parametro, i tecnici traggono indicazioni, abbastanza attendibili, su quali possono essere gli sviluppi futuri del campionato, ma, soprattutto, sul lavoro da intraprendere per migliorare la disposizione tattica di una compagine.
Premettendo, che un campione di sei partite soltanto, va considerato per quello che è e cioè un mero dato indicativo, quest'analisi può, però, aiutarci ad intuire molte cose. Si può segnalare, ad esempio, chi potrà in breve tempo risalire la classifica o, al contrario, imboccare la discesa verso posizioni meno comode.
Cominciamo l'analisi dalla squadra che, per il momento, ha sovvertito ogni pronostico, sistemandosi, in testa alla classifica. La Lazio di Edy Reja, che, con una felice intuizione, avevo, sin dai tempi del mercato estivo, pronosticata come la possibile "mina vagante" del campionato, finora ha sempre dimostrato grande solidità tattica e tecnica. Non a caso, la sua differenza reti è di +3 e si forma attraverso uno dei migliori dati di reti subite (5) ed un indice offensivo non irresistibile (8). Considerati il potenziale gol dell'attacco biancoceleste e la giusta miscela di interditori e costruttori di gioco del centrocampo laziale, che, ben protegge una difesa compatta, questo dato parziale lascia prevedere notevoli margini di miglioramento.
Il Milan di Allegri, però, può vantare un lusinghiero +4, grazie agli stessi gol fatti dai laziali ed un gol in meno subito (4), tanto che le proiezioni future dei rossoneri, stando a questo dato, appaiono essere migliori di quelle della capolista, nonostante i due punti in meno in classifica. Anche il Napoli di Mazzarri vanta una differenza reti di +4 ma, se da un lato c'è un attacco che segna con facilità (12), dall'altro c'è una difesa che subisce troppo (8). Futuro roseo, quindi, anche per i partenopei, a patto che si lavori di più sulla fase difensiva, perchè è difficile continuare a viaggiare con una media di due gol segnati a partita.
Il dato più significativo, però, che sembra confermarci, nonostante l'inizio non esplosivo ed il secondo posto in classifica, chi è la favorita del campionato è il +5 dell'Inter, ottenuto soprattutto grazie alla migliore difesa del campionato (soltanto 3 gol subiti).

La squadra di Benitez si conferma anche, guardando i numeri, la squadra più fisica del campionato, dotata di un reparto difensivo costituito da uomini muscolari, tecnici e veloci, sistemati davanti al migliore portiere del campionato (fino al ritorno di Buffon).
La Juventus di Delneri, ancora in ritardo in classifica, fa registrare una differenza reti abbastanza positiva, di +3, tuttavia preoccupano i 9 gol subiti che sono ancora tanti, nonostante i recentissimi miglioramenti, per pronosticare un'immediata risalita verso il vertice.
Anche il sorprendente Chievo, sistemato al quinto posto della classifica, vanta gli stessi gol segnati e subiti dalla capolista Lazio: ciò significa che Pioli ha fatto un ottimo lavoro tattico. Il dato però non è completamente affidabile, perchè il Chievo ha usufruito di un calendario favorevole, avendo giocato 4 gare in casa e due in trasferta e, considerato il rendimento esterno di Pellissier e compagni (due vittorie su due), potrebbe anche sorprendentemente migliorare.
Differenza reti positiva anche per il Palermo ed il Catania (entrambi +1) ed un futuro, stando a questo dato tutto da interpretare.
Il Brescia, nonostante il solitario e, difficilmente pronosticabile alla vigilia, sesto posto in classifica, presenta un preoccupante -1. Questo parametro potrebbe far pensare ad un possibile ridimensionamento futuro delle Rondinelle.
Alla ricerca dell'equilibrio tattico necessario per ottenere una differenza reti positiva (attualmente -1), è il Genoa di Gasperini, che, al termine del mercato, da molti veniva pronosticato come possibile sorpresa della stagione.
I segnali che ci lancia la differenza reti, nonostante la classifica non del tutto lusinghiera, sono positivi per il Cagliari di Bisoli, +2 grazie all'ottima fase difensiva messa a punto dal tecnico dei sardi, pur essendo debuttante in Serie A, e per la Sampdoria di Di Carlo (+1).
Debbono stare, invece, in ambasce per il negativo rapporto fra gol fatti e subiti: l'Udinese (-6), il Cesena e il Lecce (-3), il Parma (-2) ed il Bologna (-1).
Negativo anche il dato che fa registrare una delle due grandi delusioni della stagione, la Fiorentina di Mihajlovic (-1), nonostante le 4 partite in casa su 6 assegnatele da un generoso calendario.
La Roma, sorprendendo tutti negativamente, fa registrare, al pari dell'Udinese, il peggior dato (-6).
Questo parametro la dice lunga su quelle che sono le grandi difficoltà di gestione tecnica, tattica e di gruppo che sta incontrando uno dei tecnici più preparati ed esperti del campionato, quel Claudio Ranieri, non ancora riconfermato per l'anno prossimo dalla società e destabilizzato dalle dichiarazioni di Totti, tempo fa, e di Borriello, ieri. Difficile prevedere da questi numeri una rapida risalita dei giallorossi, se non passando attraverso una radicale ed intelligente rivisitazione tattica della squadra ed un lavoro certosino di ricompattamento del gruppo.