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Tra Garrone e Cassano è in atto una guerra atomica. Vi svelo tutti gli scenari futuri

Tra Garrone e Cassano è in atto una guerra atomica. Vi svelo tutti gli scenari futuri
martedì 2 novembre 2010, 00:002010
di Pierpaolo Marino
Tra Garrone e Cassano è in atto una guerra atomica. Vi svelo tutti gli scenari futuri

"Quoque tu, Brute, fili mi (anche tu, Bruto, figlio mio)". Queste furono le ultime parole di Cesare prima di morire, quando riconobbe fra i volti dei suoi assassini quello di Marco Bruto, che il grande condottiero romano considerava come un suo uomo prediletto.
Questa storica frase, deve essere fulmineamente passata nella mente del presidente doriano Garrone, quando si è sentito sommergere da una valanga di volgarità, pronunciate da quel calciatore che fino a qualche minuto prima, considerava un figlio adottivo.
Fantantonio, a differenza di Bruto, non impugnava un affilato pugnale, ma certe volgarità vomitate pubblicamente, rafforzate dall'impareggiabile dialetto barese, possono ferire più di un coltello, perchè arrivano a ledere la dignità dell'uomo ed il prestigio della carica.
Per un attimo, Garrone, deve essersi sentito come Cesare, tramortito da tanta ingratitudine. Giusto il tempo, però, di rendersi conto che, nel calcio, non è ammesso essere presidente-papà né tantomeno padre-padrone.
Subito dopo, il massimo dirigente blucerchiato, scosso da un improvviso e potente fremito d'orgoglio, si è sentito immediatamente restituito al suo ruolo istituzionale di presidente. E' iniziata, così, una guerra, che potrebbe somigliare ad una battaglia nucleare, per i danni irreversibili che procurerà anche a chi pensa di essere nel giusto.
Il fatto che sia una vera e propria guerra atomica quella cominciata da Garrone, nei confronti del fuoriclasse barese, lo si deduce anche dalla prima mossa legale, che è stata l'esclusione immediata di Cassano dalla rosa della prima squadra, nonché, addirittura, la richiesta di rescissione del contratto per colpa del calciatore. Un provvedimento, quest'ultimo, che le società raramente richiedono ed a cui si fa ricorso soltanto, nel caso di gravissime inadempienze contrattuali, nei confronti di calciatori che non hanno alcun valore patrimoniale.
La reazione di Garrone è stata, quindi, tanto "sanguigna" quanto moralmente giusta.

Tuttavia, alla lunga, le mosse della Sampdoria potrebbero rivelarsi un clamoroso autogol. Cassano, che, oggi, sembra sinceramente triste e pentito, dopo essere stato esposto ad una pesante quanto evitabile gogna mediatica, potrebbe, alla fine risultare il machiavellico vincitore della partita.
I fatti accaduti e narrati dalla Samp agli organi disciplinari della Lega non sembrano, infatti giustificare un provvedimento così pesante come la rescissione contrattuale, ma, appaiono rientrare nell'ordine di quei comportamenti sanzionabili con una pesante multa.
Una volta pagata l'ingente ammenda, che il collegio arbitrale irrogherà, Fantantonio, dovrà essere reintegrato in squadra e ciò provocherà non pochi imbarazzi a Garrone, ma anche all'allenatore Di Carlo, che, finora, ha saggiamente evitato di prendere posizione sulla vicenda, così come hanno fatto il capitano Palombo e tutti gli altri calciatori blucerchiati.
Facendo ricorso all'esperienza e all'intuizione, l'impressione che ne ricavo è che i dirigenti doriani, presto saranno costretti a sedersi al tavolo con l'abilissimo agente di Cassano, l'avvocato Bozzo, per trovare una soluzione bonaria alla clamorosa vicenda. Probabilmente, a questo tavolo dovrà essere convocato anche il Real Madrid, ancora titolare di una royalty di 5 milioni di euro in caso di cessione o di rescissione del contratto del fuoriclasse barese. Immagino, così, che la conseguenza di questo rapporto troppo familiare tra il presidente galantuomo ed il suo asso naif, gestito con troppa confidenzialità prima ed eccessiva impulsività poi, potrebbe essere una ulteriore coltellata al cuore ed al portafoglio di Garrone: Cassano sul mercato a gennaio con un prezzo molto vicino allo zero. E' probabile che, tra due mesi, alla riapertura del calciomercato anche quei dirigenti che, oggi, sono presi da crisi mistiche (Juventus-Inter-Milan e Fiorentina), saranno pronti a contendersi il campione di Bari Vecchia, sicuri di poterlo gestire in maniera diversa. Cosa importa, poi, se l'offerta tardasse ad arrivare, l'ex papà Garrone sarà costretto a continuare a pagare gli stipendi, mentre, il figliol prodigo Cassano riprenderà ad incantare Marassi per la gioia di tutto il popolo doriano.