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Attenti Azzurrini: non c'è Ibra, ma la Svezia fa paura

Attenti Azzurrini: non c'è Ibra, ma la Svezia fa paura
giovedì 5 febbraio 2009, 16:572009
di Francesco Letizia
Scopriamo con il nostro Francesco Letizia la Svezia u21, Nazionale cha affronterà gli azzurrini l'11 febbraio prima, ed agli Europei di categoria poi.

Gustosa preview dell'estate quella che andrà in scena l'11 febbraio allo Stadio Nereo Rocco di Trieste: si tratta dell'amichevole tra la Nazionale azzurra under21 di Pierluigi Casiraghi ed i pari età della Svezia, sorteggiati peraltro nello stesso gruppo (A) della fase finale dell'Europeo, che si svolgerà a giugno proprio nella nazione scandinava. Un test importante allora per verificare i padroni di casa, allenati, come consuetudine dei paesi scandinavi, da un duo, Tommy Söderberg e Jörgen Lennartsson sulla panchina gialloblu dal 2006: per comprendere meglio i convocati (quelli di Pierluigi Casiraghi non sono stati ancora diramati), occorre ricordare che sono selezionabili per la fase finale del torneo i nati dal 1986 in poi, in quanto ultimamente non fa più testo la scadenza tassativa dei 21 anni, ma viene presa in esame l'età per "cicli", dunque fino ai 23 anni.
La rosa della Svezia per la partita è composta da 20 giocatori, tra cui anche un "italiano": è Albin Ekdal della Juventus, il più giovane giocatore del gruppo (classe 1989).

Ecco la lista:

Portieri: Johan Dahlin (Lyn) e Kristoffer Nordfeldt (Brommapojkarna)
Difensori: Rasmus Bengtsson (Trelleborg), Mattias Bjärsmyr (IFK Göteborg), Emil Johansson (Hammarby), Per Karlsson (AIK), Erik Lund (IFK Göteborg), Mikael Lustig (Rosenborg) e Martin Olsson (Blackburn).
Centrocampisti: Emir Bajrami (Elfsborg), Pierre Bengtsson (AIK), Albin Ekdal (Juventus), Andreas Landgren (Helsingborg), Guillermo Molins (Malmö FF), Gustav Svensson (IFK Göteborg) e Gabriel Özkan (AIK.)
Attaccanti: Denni Avdic (Elfsborg), Johan Oremo (Djurgården), Ola Toivonen (PSV Eindhoven) e Pontus Wernbloom (IFK Göteborg).

Da sottolineare l'assenza di quelle che forse al momento sono le due maggiori stelle del calcio svedese under 23: parliamo di Marcus Berg (1986), attaccante del Groningen che in Olanda sta facendo furore, attirando tantissimi estimatori, e Rasmus Elm (1988), centrocampista di straordinario talento del Kalmar e più giovane della dinastria degli Elm, che con i suoi fratelli David (1983) e soprattutto Viktor (1985), passato in inverno all'Heerenveen), ha conquistato la Svezia. Sia Berg che R.Elm sono stati convocati dalla Nazionale maggiore di Lars Lagerbäck per il match contro l'Austria, ma faranno certamente parte della squadra che affronterà l'Europeo. Mancano anche i talenti della nuova generazione, come l'interessantissima punta dell'IFK Göteborg Robin Soder (1991), che si è messo in luce nell'ultima Allsvenskan tanto da essere accostato a diversi grandi club europei, Milan incluso.

A parte tre-quattro elementi dunque, parliamo del gruppo che quasi certamente affronterà la manifestazione di giugno (ricordiamo, oltre ad Italia e Svezia anche Bielorussia e Serbia): una rosa che segue la ovvia tradizione gialloblu, con elementi forti fisicamente, ma prosegue la linea tracciata negli ultimi anni di una squadra con grandi abilità tecniche ed atletiche utt'altro che da sottovalutare. Non potendo descrivere nei dettagli, per ovvi motivi, tutti i 20 giocatori, andiamo dunque a presentare i sei elementi di maggior lustro e soprattutto con i maggiori margini di interesse anche in chiave mercato: il calcio nordeuropeo, e scandinavo in particolare, resta infatti uno degli ultimi mercati dove acquistare giocatori interessanti, e peraltro comunitari (cosa fondamentale oggigiorno), a costi veramente contenuti, come dimostrato ad esempio dal Palermo con il centrale danese Kjaer.

Partiamo allora da Rasmus Bengtsson, difensore del Trelleborg: classe1986, è un centale di 186 cm per 80kg, con il vizio del gol ( ben 4 lo scorso anno su 28 partite). Bengtsson, che ha esordito pochi giorni fa nella nazionale maggiore contro il Messico, è un giocatore di grande equilibrio e senso di posizione: forte fisicamente, fa valere i suoi mezzi sulle palle alte e dà molto filo da torcere agli attaccanti, riservando loro cure tutt'altro che "gentili". Già cercato durante l'ultima finestra di mercato dalle big svedesi (Malmö e Göteborg in primis) e dal FC Köpenhamn, ha già deciso di lasciare il TFF in estate: un motivo in più per tenerlo d'occhio.

A completare la coppia di centrali svedesi, il capitano della squadra, Mattias Bjärsmyr: 23 anni, gioca nel IFK Göteborg ed è il difensore più interessante in circolazione in Svezia. Altra roccia da 186 centimetri, Bjärsmyr abbina però ai suoi grandi mezzi una velocità ed un'eleganza davvero notevole. Puntuale negli interventi, preciso in copertura e con personalità da leader, è forse il giocatore su cui puntare più di tutti: il suo contratto con l'IFK è in scadenza ed ha già avuto abboccamenti con club svizzeri ed olandesi (le realtà storicamente più attente al calcio scandinavo), ma è un giocatore davvero che potrebbe essere già pronto per una medio-piccola della Serie A. Già 2 presenze in Nazionale, farà parlare molto di sé in futuro, raccogliendo l'eredità dello juventino Olof Mellberg.

La forza di questa squadra è però evidentemente in attacco, dove quattro talenti (più i due attualmente non convocati) dovranno spartirsi i minuti a loro disposizione con grande competizione: Gabriel Özkan è forse il giocatore più tecnico della rosa. Gioca nell'AIK ed è un centrocampista molto duttile, capace di giocare da esterno su entrambe le fasce, da trequartista ed anche da seconda punta: in Patria viene chiamato "il Kakà dell'Aik" per la comunanza di caratteristiche, fatte ovviamente le debite proporzioni, con il giocatore rossonero. Gabriel (di origini siriane) è veloce, bravo tecnicamente e con un grande feeling con il gol: abile nell'uno contro uno e rapido nei primi passi, è dotato di un grande destro che spesso sfodera dalla distanza. Ciò che ha frenato finora la carriera di Özkan è la fragilità fisica: molti infortuni sia muscolari che traumatici ne hanno bloccato infatti l'esplosione nelle ultime due stagioni, ma in questo precampionato sembra finalmente ristabilito ed al 100% della sua condizione. Una curiosità: è un grande tifoso dell'Inter!

Chi di strada ne ha fatta invece è Ola Toivonen, che ha spiccato di recente il salto nell'Eredivisie con la maglia del PSV Eindhoven. Superata la scomoda etichetta di nuovo Ibrahimovic (che divideva con Emra Tahirovic, interessante attaccante classe '88 dello Zurigo, anche lui da tenere in conto in vista degli Europei), Toivonen si è imposto come trequartista e seconda punta grazie alla sua ottima visione di gioco e capacità di assist; bravo ad inserirsi ed a finalizzare, può migliorare però nell'imparare a sfruttare meglio il suo fisico (189 centimetri) in protezione di palla e nel gioco aereo. Un po' discontinuo nelle sue prestazioni, resta però un giocatore dal sicuro avvenire che farà certamente parte della nazionale maggiore per diversi anni quando sarà completo il ricambio generazionale: quando è in giornata infatti, è difficile trovare un connazionale così forte, Ibra a parte.

Infine, due attaccanti: Johan Oremo del Djurgården IF è bomber di grande velocità e stamina, utile in copertura quanto in fase di finalizzazione. Paragonato da molti a Johan Elmander, come la punta del Bolton è molto forte fisicamente e dispone di un ottimo senso del gol: duttile, in quanto può giocare sia da seconda punta che da terminale offensivo, è un giocatore che lavora molto per la squadra ma non disdegna assolutamente il gol, ciò che ha fatto impennare vertiginosamente la sua carriera dalla terza categoria ad uno dei top club nazionali.

Strana la storia invece di Pontus Wernbloom dell'IFK Göteborg: dopo aver iniziato la carriera da centrocampista difensivo, si è ritrovato a segnare valanghe di gol in attacco. Determinato e di grande personalità (porta un tatuaggio recitante "Veni, vidi, vici"), a volte perde un po' le staffe con qualche intervento sopra le righe: in attacco invece, ha un piede educato e grande intelligenza tattica, che lo porta a scegliersi la migliore posizione in campo per mettere in difficoltà la difesa. Capace dunque di ricoprire più ruoli e di dare una mano in fase di copertura, ha messo a segno nelle ultime due stagioni 24 gol in poco più di 70 partite, un bottino niente male.

Una Nazionale da tenere d'occhio dunque la Svezia, che potrebbe diventare davvero la sorpresa della rassegna estiva sfrutttando l'entusiasmo del pubblico di casa, come avvenne alla Danimarca degli Europei del 1992: Pierluigi Casiraghi e gli azzurrini sono dunque avvisati, guai a sottovalutare una squadra simile...

(si ringrazia per la collaborazione Michael Haile)