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Labyad, musica dai piedi del prossimo Sneijder

Labyad, musica dai piedi del prossimo Sneijder
venerdì 25 giugno 2010, 00:102010
di Gianluigi Longari

Ma che ci sarà nell'aria di Utrecht? Forse si tratta di semplici corsi e ricorsi storici, ma tutti noi appassionati e malati di calcio sappiamo benissimo come raramente dettagli come questi siano casuali, e come invece sempre più spesso gli eventi finiscano per ripetersi.
E' il caso di questa ridente cittadina 35 chilometri più a sud di Amsterdam, capace di dare i natali a due fenomeni assoluti del calcio Orange ed Europeo, come Marco Van Basten e Wesley Sneijder, e che tra qualche anno potrebbe risalire prepotentemente agli onori delle cronache per un piccolo progetto di fenomeno che promette davvero alla grandissima.
E' di lui che ci occuperemo in questa scheda, cercando di portarne alla luce qualità che, secondo il parere di chi vi scrive, sono assolutamente indiscutibili.

Il nove di marzo del 1993, nasce (sappiamo già dove) Zakaria Labyad. Nazionalità olandese dunque, ma non solo, in virtù di genitori di origine marocchina che in futuro gli potrebbero permettere di optare per la nazionale africana. Ipotesi possibile, certo, ma poco plausibile alla luce di quello che questo ragazzino terribile ha già fatto vedere in questo folgorante inizio di carriera tra i confini dei Paesi Bassi.

Nella graziosa cittadina sorta sul Vecchio Reno nell'epoca degli antichi romani, il piccolo "scugnizzo" Zakaria muove i primi passi, rigorosamente con la palla incollata a quel destro che solo a pochi anni di distanza avrebbe folgorato gli osservatori dei club più prestigiosi d'Europa. La prima società a credere nelle potenzialità dell'allora bambino, è l' USV Elinkwijk: minuscola realtà di un quartiere di Utrecht. Poche stagioni, tanta classe e margini di miglioramento paurosi. Troppa roba per poter passare inosservata, specie se a guardare c'è uno dei pool di osservatori migliori del mondo: quello del Psv Ehindoven.

E' il 2005, Labyad ha dodici anni quando i Boeren (soprannome con il quale i biancorossi sono noti in Olanda) decidono di portarlo al Philips Stadion per siglare il primo contratto giovanile e legarlo alla loro fantastica accademia di talenti.
Cinque anni fa, dunque; un lustro nel quale le sconfinate capacità tecniche di Zakaria si accostano a delle acquisizioni a livello tattico e disciplinare che promettono di fare di lui uno dei protagonisti assoluti del calcio che verrà. Vediamo come.

Labyad ama giostrare alle spalle delle punte, anche se può essere impiegato con ottimo rendimento anche sulle due fasce. La sua fonte di ispirazione è il compagno di squadra Ibrahim Afellay, altro giovane d'oro <8classe '86) dei biancorossi, che fin dalle prime apparizioni di Zakaria negli allenamenti in prima squadra, lo prende sotto la sua ala protettrice. In realtà, il suo stile di gioco è più vicino per caratteristiche a quello di Wesley Sneijder. Baricentro basso, solo 170 cm di altezza, ma gambe svelte e cervello ancora più rapido. Il tutto supportato da un dribbling efficace e soprattutto da un destro sopraffino. E' musica quella che parte dai suoi piedi, sia a livello di passaggi illuminanti, sia per quanto riguarda gli autentici traccianti che si infilano puntualmente sotto l'incrocio delle porte avversarie. A farne le spese, come precursore, è stato il Groeningen, squadra dell'Eredivisie che ha avuto l'onore di fare da sparring partner all'esordio di questo diciassettenne dal futuro assicurato: due gol, di cui uno da spellarsi le mani.

Titolare inamovibile, ha già addosso i fari puntati di tutti i club più importanti d'Europa. Con sole sei presenze alle spalle nella massima serie si può prendere con poco (il contratto scade nel 2012), qualora restasse al Psv, siamo sicuri che tra dodici mesi ci sarà da svenarsi.

Italiane, mani ai portafogli, please!