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M'baye Niang: il baby senegalese che ricorda Shevchenko

M'baye Niang: il baby senegalese che ricorda ShevchenkoTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
mercoledì 10 agosto 2011, 01:532011
di Gianluca Nani
Gianluca Nani (Roma, 01/10/1962) Direttore Sportivo ex Brescia, tra i primi in Italia a lavorare per un club inglese, il West Ham. Annovera tra le sue scoperte Marek Hamsik, attualmente al Napoli.

Cari lettori,
inizio su TuttoMercatoWeb una rubrica settimanale dedicata alla descrizione e valutazione tecnica dei calciatori emergenti.

Il profilo dei calciatori che sarà di volta in volta proposto è quello del giovane talento non ancora molto conosciuto al grande pubblico ma che, a mio avviso, ha le caratteristiche per diventare, in un futuro non troppo lontano,un giocatore per club importanti e che, magari, potremmo ritrovare nel nostro campionato.

Non avendo alcun vincolo con agenti e club, le segnalazioni da me effettuate non avranno scopi promozionali nei confronti degli stessi calciatori, procuratori o società di appartenenza, ma esprimeranno un mio semplice, libero, punto di vista. Il primo calciatore con cui inizio questa rubrica è:
M'BAYE NIANG
Attaccante con passaporto Francese ( è nato a Meulan il 19/12/1994 ) di origini senegalesi, tesserato con il Caen (Ligue 1, corrispondente alla nostra serie A ). Calcisticamente nasce in un Club amatoriale nei pressi di Parigi e nel 2007 passa alle giovanili del Caen, società particolarmente attenta all'emergere dei giovani talenti nel nord della Francia.

È un calciatore dal fisico prestante ( è alto circa 1.90 cm ), ha una struttura longilinea e armonica con muscolatura lunga e potente che lo rendono particolarmente forte dal punto di vista atletico. Ha infatti una corsa fluida dotata di una grande accelerazione ma risulta anche abbastanza rapido nello stretto, con velocità di gambe e facilità negli spostamenti.
Questa grande esuberanza fisica ha probabilmente reso, nelle categorie dei suoi pari età, ancora più evidente la differenza con gli altri atleti.

Generalmente infatti presto molta attenzione quando mi capita di osservare competizioni giovanili a non farmi trarre troppo in inganno da calciatori fisicamente molto dotati che in quella determinata partita si mettono particolarmente in evidenza, poiché può succedere che la differenza in campo venga accentuata proprio da una diversa forza fisica. Nel caso di Niang ho avuto la fortuna di visionarlo sia a livello giovanile che in prima squadra e devo dire che l'impressione è stata assolutamente la stessa e positiva: ad una grande forza fisica abbina infatti un' ottima tecnica e una sorprendente abilità tattica in considerazione della giovane età ( ha ancora 16 anni ! ).

Come dicevo, tecnicamente è molto dotato anche se tende ancora a perdere coordinazione nei controlli più complessi. Conduce il pallone ad alte velocità con semplicità e naturalezza, ha un dribbling stretto ed efficace, nell'uno contro uno è imprevedibile ed ha molte soluzioni.
Ha un buon tiro con entrambi i piedi, con varietà di traiettorie ed una buona freddezza sotto porta. Abile nel gioco di sponda ma, nonostante l'altezza, di testa non eccelle. Tatticamente non è un centravanti boa, ma un calciatore molto mobile che non lascia punti di riferimento e che predilige svariare su tutto il fronte d'attacco creando con buona abilità continui spazi per gli inserimenti dei compagni.

Personalmente ritengo la sua miglior qualità l'attacco dello spazio e della profondità. In questa fase esprime tutte le sue qualità atletiche e tecniche. Sia nelle nazionali giovanili, che con il proprio Club (4-2-3-1), è sempre stato impiegato da unica punta, proprio perché grazie alle sue qualità appena descritte è in grado di sorreggere da solo l'intero reparto offensivo anche se per me può tranquillamente fare tutti i ruoli dell'attacco, soprattutto l'esterno in un 4-3-3.

Non lo conosco dal punto di vista umano, ma tecnicamente lascia intendere di essere un attaccante dotato di una forte personalità, a volte forse anche troppa, tant'è che in alcune occasioni dà l'idea di essere supponente con conseguenti cali di concentrazione e rendimento. Questo è un aspetto su cui credo debba ancora lavorare.

Di contro, è proprio grazie a questa personalità ,oltre a naturalmente alle sua qualità, se l'allenatore Patrice Garandè nella stagione passata,in piena lotta per la salvezza, nelle ultime sette partite lo ha schierato 4 volte titolare come unica punta e lui lo ha ripagato, a sedici anni, con tre goal decisivi che, tra l'altro, hanno contribuito alla salvezza del Caen. Infine viene chiesta una valutazione di mercato, ma ad oggi risulta difficile darla, perché non ho riscontri in tal senso.

A bientot