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Muniain, per la fenomenale dinastia delle Furie Rosse [VIDEO]

Muniain, per la fenomenale dinastia delle Furie Rosse [VIDEO]
mercoledì 14 aprile 2010, 00:002010
di Gianluigi Longari

Troppa grazia! Inequivocabile il pensiero di qualsiasi appassionato dello sport più bello del mondo, quando ci si rivolge ad osservare le vicende calcistiche dei nostri "cugini" spagnoli. Specie negli ultimi anni, dopo almeno un secolo di semina, vissuto da parenti sfortunati di un'Italia dominatrice lungo quasi tutti i fronti, anche in terra Iberica (sì, aggiungiamo anche il Portogallo) sembra giunto il momento della raccolta; ed i fiori ed i frutti paiono più belli e succosi che mai.

I risultati, innanzitutto. Non tanto a livello di club, dove Real Madrid e Barcellona non hanno mai mancato di farsi valere, quanto piuttosto per quanto concerne la Seleccion, giunta a primeggiare negli ultimi Europei, e più che mai pronta a ripetersi nella prossima rassegna Mondiale Sudafricana. Risultati, dicevamo, non casuali, tutt'altro, ma frutto di una politica studiata a livello di vivai (o cantere, per dirla alla spagnola) che hanno prodotto nel tempo una crème di fuoriclasse in grado di far impallidire qualsiasi scuola calcistica di qualunque altro paese, compresi quelli più pubblicizzati.

Ed è così, che tra i vari Xavi, Xabi Alonso, Iniesta e Fabregas, emerge lo splendido, cristallino ed inequivocabile talento di Iker Muniain.
Iker Muniain Goñi, questo il suo nome completo, nasce il 19 dicembre del 1992 a Pamplona, esattamente 16 anni, 9 mesi e 16 giorni prima di diventare la più precoce leggenda del calcio spagnolo. E' infatti il 30 ottobre del 2009 quando sigla il primo gol della sua carriera nella Liga, divenendo il giocatore più giovane della storia a compiere questa impresa, andando dunque ad aggiungere un nuovo tassello alla sua personalissima schiera di record: più giovane esordiente con la maglia dell'Athletic Bilbao, e più giovane goleador di sempre (6 agosto 2009 allo Young Boys in Uefa). Un predestinato a tutti i livelli, che proveremo a conoscere sin dai primissimi passi.

Già, perché nonostante l'età possa lasciare intendere diversamente, non è stato l'Atlethic di Bilbao il primo club del Bart Simpson iberico. La prima palestra di futbol di Muniain, ovviamente dopo la strada, è infatti il piccolissimo club di Pamplona dell'Union Deportiva Cultural Chantrea. In questa squadra, il gioiellino spagnolo, affina capacità tecniche già evidentemente fuori dal comune, tanto da essere notato e prelevato, nel 2005, dagli attenti e capaci scout dell'Atlethic di Bilbao, società destinata a divenire, con il passare degli anni, la vera "casa madre" del talentuosissimo Iker.

La cantera del club basco vanta da sempre una grande tradizione, aspetto che viene assolutamente confermato dall'esponenziale crescita del nostro protagonista, che nei tradizionali passaggi di categoria (Infantil A il primo anno, Cadete e Juvenil nelle stagioni successive, Bilbao Athletic, la squadra B dell'Atlethic Bilbao, la scorsa stagione) vede svilupparsi tanto le assolute qualità di palleggio, che quelle relative al senso tattico ed allo spirito di sacrificio, che ne fanno un crack molto più che potenziale.

Diversi i mèntori del ragazzo, facili profeti di un talento inequivocabilmente destinato ad esplodere. Tra i più cari ad Iker, possiamo sicuramente annoverare mister Joaquin Caparros, che già un paio di stagioni fa, avendo notato le smisurate potenzialità di quello che era poco più di un ninho, lo aveva aggregato alla prima squadra durante il ritiro estivo, non perdendone mai di vista margini di crescita e progressi.

Con i primi successi, si sono sprecati anche i paragoni illustri, in cui di primo acchito sarebbe facile cadere. Il più avventato? Ovviamente quello con Lionel Messi. Non tanto per le qualità intrinseche del giocatore, visto che il dribbling stretto di Iker e la sua rapidità sono molto vicini a quelli del primissimo Leo ammirato a Barcellona; quanto piuttosto in proiezione futura. Nonostante il suo ruolo sia, allo stato attuale delle cose, quello di mezzapunta; Muniain ha lasciato intravedere ottimi margini per un arretramento del suo raggio d'azione, che unito a qualità di livello anche nella visione di gioco, potrebbero fare di lui un fenomenale centrocampista di qualità: uno alla Andrès Iniesta, per intenderci.

Cambio di passo e dribbling secco sono molto vicini al fuoriclasse azulgrana, ed anche la conformazione fisica pare la fotocopia esatta di quella di Don Andrès. A Bilbao se ne sono resi conto al volo, tanto da aver fatto firmare di recente un prolungamento di contratto sino al giugno 2015 al baby fenomeno, blindandolo con una clausola rescissoria tra i 36 ed i 45 milioni di euro.

Tenerlo d'occhio, invece, non costa nulla, ed in attesa di poterlo strappare ai Leoni Rojiblancos, sarebbe bene che in serie A qualcuno facesse un tentativo.