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Né Messi, né Kakà: semplicemente Ninis [VIDEO]

Né Messi, né Kakà: semplicemente Ninis [VIDEO]
Il fenomeno della Grecia, Sotiris Ninis
mercoledì 6 gennaio 2010, 00:002010
di Gianluigi Longari
In questa rubrica vi racconto settimanalmente di un nuovo crack, pronto ad entrare alla ribalta nel calcio che conta, sia a livello continentale, che mondiale

"La nave pirata" (Το Πειρατικό) è il soprannome di una nazionale rimasta ai margini del calcio che conta sino all'estate di grazia 2004. E' nel corso di quei mesi quasi magici che la storia cambia, e l'exploit momentaneo finisce per trasformarsi in leggenda. Otto Rehagel si propone alla stregua degli eroi omerici della leggenda ellenica, ed i colossi Traianos Dellas ed Angelos Charisteas non fanno che seguirne le orme. E' così che la Grecia riesce a sconfiggere in terra lusitana un Portogallo dato per assoluto favorito da tutti, conquistando con l'Europeo 2004, anche un posto 'onore nella storia del calcio continentale. Difesa blindata, forza fisica e gioco aereo straripante, sono le teutoniche caratteristiche del calcio di una Nazione che ha imparato a vincere.

Se a ragione sono questi i canoni che avete stereotipato nell'identificare i dettami principali del calcio ellenico, provate a resettarli del tutto, perché il protagonista di questa settimana, pur essendosi ormai proposto come una delle future colonne portanti della Grecia, e come uno degli attuali prospetti più interessanti a livello mondiale, è quanto di più lontano possiate immaginare da questo tipo di caratteristiche.

Sotiris Ninis (Σωτήρης Νίνης) ama giocare, ama correre con il pallone tra i piedi, ama dribblare, ama la faccia di chi tenta di rubargli la palla e non ce la fa quasi mai. È lontano anni luce da tatticismo estremizzato e catenaccio, è un ragazzo che incanta e che quando gioca si diverte e fa divertire. Ninis nasce in Albania, ad Himara da genitori albanesi, il 3 aprile del 1990. Dopo qualche anno trascorso in questa piccola cittadina del distretto di Valona, il nucleo dei Nini (questo il cognome originario) si trasferisce in Grecia, dove il piccolo Sotiris prosegue la sua straordinaria attitudine al gioco del calcio affacciandosi ai primi risvolti agonistici del suo sport preferito.

Una sola stagione, a cavallo tra il 2000 ed il 2001 nel Giannis Pathiakakis Academies, è sufficiente a farlo notare dalle prime squadre professionistiche (seppur a livello giovanile), che iniziano a scommettere su di lui. È il 2001 quando l'Apollon di Smirne lo accoglie nelle sue giovanili, dove Ninis rimane per due stagioni. A partire dal 2003 è il Panathinaikos ad iniziare con l'allora tredicenne Sotiris una storia che prosegue ancora oggi. Il club verde è un sogno per un adolescente come il nostro piccolo campione, che si trova a dover gestire un'opportunità fondamentale per il prosieguo della sua ancora giovanissima carriera. Tre stagioni di apprendistato nell'accademia giovanile del club sono sufficienti per identificare l'inequivocabile stimmate che contraddistingue chi è dotato di una classe totalmente superiore rispetto agli altri.

Inizia da qui il precocissimo percorso di Ninis tra i professionisti, lanciato il 7 gennaio 2007 da Victor Munoz come il secondo più giovane esordiente della massima competizione greca, in una partita contro l'Egaleo che lo vedrà addirittura premiato come miglior uomo in campo. L'ascesa è totale ed apparentemente inarrestabile, tra il 15 febbraio e due giorni successivi arrivano in sequenza l'sordio in Europa in coppa UEFA contro il Lens ed il primo gol ufficiale, giunto in occasione del trionfo nel derby contro gli arcirivali dell'AEK Atene (4-1).

Chi capisce di calcio inizia ad accorgersi di questo progetto di fuoriclasse, e gli accostamenti ai più grandi campioni contemporanei non tardano a farsi sentire. Da Messi, che ricorda per le implacabili e rapidissime progressioni, a Kakà di cui possiede l'innata visione di gioco. In realtà, come avremo modo di analizzare più avanti, Ninis è un giocatore a sé, con tutte le carte in regola per poter diventare lui stesso, in futuro, uno dei metri di paragone.
Già, perché dal 2007/2008 iniziano due stagioni piuttosto difficili per l'astro nascente del calcio ellenico, che si trova frenato da diversi guai a livello fisico che, seppur di lieve entità, non gli consentono di aggiungere continuità alla sporadica eccellenza delle sue giocate. È anche per questo, oltre che a causa di un fisico ancora troppo acerbo, che il tecnico portoghese Josè Peseiro lo rispedisce nelle giovanili, scatenando le proteste ed il malcontento della stragrande maggioranza dei tifosi e dell'opinione pubblica greca. Le cose sembrano cambiare con l'avvento dell'olandese Henk Ten Cate, che crede nelle qualità di Ninis al punto di ergerlo a uno dei tre capitani della squadra, al pari di Gilberto Silva e Dimitris Salpigidis. Sono le solite noie fisiche, però, a fare da freno alla voglia di rivalsa del nostro baby fenomeno. L'impossibilità di svolgere il ritiro precampionato, incide parecchio sulla preparazione fisica del ragazzo, che non riesce, nonostante la fiducia del tecnico, a riproporsi con continuità ai livelli della stagione dell'esordio.

La situazione torna a normalizzarsi (se ciò che Sotiris mostra settimanalmente sul campo può essere definito normale), solo con l'inizio di questo campionato. Il pre-ritiro in Francia aiuta il ragazzo a riprendere confidenza con le proprie abilità atletiche e la dura preparazione fisica che precede l'avvio della stagione concorre a completare il recupero del giocatore. A trarre vantaggio dalla rinnovata vena di Ninis, non è soltanto lo spettacolo o il divertimento. Anche il redivivo Djibril Cissè ricomincia a timbrare il cartellino con regolarità dimenticata da tempo (11 gol ad oggi) soprattutto in virtù delle giocate e degli innumerevoli assist offerti dal nostro Sotiris, ormai padrone incontrastato della maglia numero 7 del PAO.

Già, perché un fisico minuto ma comunque arcigno (173 cm x circa 68 kg), consentono a Ninis di unire le innate qualità tecniche, tradotte in campo con numeri d'alta scuola, dribbling insistenti ed ubriacanti, passaggi vellutati e visione di gioco da playmaker; a sagacia tattica e spirito di sacrificio tali da ergersi ad elemento assolutamente imprescindibile non solo per la propria squadra di club, ma anche per la Nazionale maggiore, della quale inizia a diventare un abitueè con 4 presenze ed un gol in questo scorcio iniziale di stagione.
Troppa grazia per non essere notata da tutti i più importanti club europei, che si trovano a rileggere quel nome già appuntato due anni prima. E' anche per questo che il Panathinaikos decide di correre ai ripari, proponendo, dopo il primo contratto del giugno 2007, il primo rinnovo a Ninis, che si lega al club ateniese sino al 2012, sancendo una clausola rescissoria di 10 milioni di euro per chi avrà intenzione di scommettere ancora su di lui.

Un investimento, in realtà, più che una scommessa, dato che chi avrà il coraggio di accontentare le richieste del Trifoglio, si troverà in mano uno dei sicuri protagonisti del calcio del futuro sia a livello continentale che mondiale.

Noi, uno come Ninis, lo prenderemmo ad occhi chiusi.