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Inter, puro esercizio burocratico

Inter, puro esercizio burocratico
domenica 2 novembre 2008, 00:002008
di Franco Rossi
Comincia la propria carriera a Tuttosport nel 1965, per poi passare a Repubblica e al Corriere dello Sport. Nell'89 a Il Giorno, di cui diventa, nel '95, il direttore responsabile della redazione sportiva. Dal'99 è opinionista televisivo.

Cari nemici e amici, l'Inter interpreta la partita come un esercizio burocratico mettendoci poco di quel che potrebbe, proprio come un impiegato statale prima che si mettesse di mezzo il ministro Brunetta.

Casuale che il gol sia arrivato nei minuti di recupero: i nerazzurri potevano segnare in almeno altre quattro o cinque occasioni.

Sul piano del gioco non ci sono state novità, su quello dei giocatori invece alcune notazioni positive.

Balotelli è emerso nel secondo tempo e Obinna si è confermato meglio di Mancini: di questo dovrà tener conto Mourinho.

Ibrahimovic sembra accusare un po' la fatica e prima o poi dovranno pur dargli un turno di riposo, mentre Maicon si conferma semplicemente straordinario e Vieira sembra, almeno per una sera, aver dimenticato tutti gli acciacchi che lo perseguitano da tre o quattro anni.

E non è un caso che i due gol siano nati dall'asse Ibra-Maicon-Vieira che si conferma assolutamente imprescindibile se l'Inter vuol continuare a pensare a certi obbiettivi.

Rispetto alle partite, deludenti assai, con Genoa e Fiorentina, l'Inter di Reggio Calabria ha mostrato progresso notevoli sul piano della vivacità atletica e della concentrazione, al di là del valore (scarso) dell'avversario.

La vittoria di sabato restituisce all'Inter quello smalto da prima della classe che ultimamente sembrava appannato.

E' stata la Juve a mostrare un calcio migliore: la Roma ha perso la sesta partita sulle dieci disputate, ma proprio contro i bianconeri ha mostrato sprazzi di gioco degni delle due ultime stagioni.

Ranieri non era il colpevole dei risultati di settembre e anche sabato sera se ne è avuta la conferma: adesso la Juve può puntare con successo al traguardo degli ottavi di Champions, impresa che al momento del sorteggio sembrava proibitiva.