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Pescara, il curatore fallimentare fa il punto

Pescara, il curatore fallimentare fa il punto
martedì 23 dicembre 2008, 17:222008
di Stefano Sica

"Non ci sono risorse sufficienti per far durare l'esercizio provvisorio troppo a lungo, per cui se dovessi accorgermi che non ci sono possibilità di sbocco, necessariamente dovrei fare una richiesta al tribunale per interromperlo. Nel nostro caso, però, nel momento in cui termina il campionato il titolo sportivo non è più nostro, perciò non avrebbe senso chiudere l'esercizio provvisorio oltre la fine del campionato". Il curatore fallimentare del Pescara Saverio Mancinelli illustra in conferenza stampa la situazione societaria, dopo il fallimento dichiarato dal Tribunale. "Con la dichiarazione di fallimento succede che il titolo sportivo, che è di proprietà della Figc, viene a cadere - continua Mancinelli -. La Figc concede di mantenere il titolo sportivo soltanto in caso di esercizio provvisorio, come è accaduto nel nostro caso, e fino alla fine del campionato. Il nostro titolo sportivo è attualmente in stand-by. Mi sono accorto, però, che le passività sono di gran lunga superiori alle attività, pressoché inesistenti. Quindi l'obiettivo è quello di accorciare il più possibile l'esercizio provvisorio durante il quale i debiti che maturano - e necessariamente ne matureranno perché le entrate sono inferiori alle uscite - verranno pagati per primi. Il mio compito primario è cercare di liquidare, di vendere la Pescara Calcio. Tuttavia non posso vendere il titolo sportivo, che è di proprietà della Figc. Nel momento in cui vi dovesse essere un acquirente, trasferisco l'azienda Pescara Calcio con tutti i diritti materiali e immateriali, ma non con il titolo sportivo. La Figc, dopo aver fatto una verifica con la Consob, avrà l'eventuale possibilità di trasferire il titolo sportivo a questa nuova società, ma la decisione è a sua totale discrezione e non è ricorribile. Il nuovo soggetto dovrà avere dei requisiti innanzitutto di carattere patrimoniale, ma anche di carattere morale, e comunque di gradimento della Figc.

Necessariamente verrà fatta un'asta, perché la norma prevede che vi siano delle procedure competitive. Devo cioè portare più concorrenti possibili ad offrire, in modo da realizzare il massimo. Ovviamente potrebbero non esserci concorrenti, come potrebbe essercene uno solo. Il mio sforzo è quello di cercare di realizzare il più possibile, ma di certo non sarà valutato solo il prezzo. Proporrò di valutare anche la componente in relazione all'assorbimento del personale (l'obiettivo sarebbe quello di salvaguardare i posti di lavoro) e alla solidità dell'offerente. Posti questi requisiti, chi offre di più avrà l'aggiudicazione, sempre se ci saranno degli offerenti e quindi una gara. Esistono dei contatti e dei buoni propositi, ma attualmente non c'è nulla di concreto. Questa sarà la mia proposta che, come detto, sarà al vaglio del Comitato dei creditori e del Giudice delegato". Infine, sugli stipendi arretrati dei giocatori: "I debiti pregressi verranno pagati solo alla fine dell'esercizio provvisorio. Vuol dire che non posso pagare gli stipendi arretrati dei giocatori anche se questo fa incorrere in penalizzazioni sportive. Teoricamente un terzo potrebbe farlo al posto mio e surrogarsi nei diritti dei giocatori. Verrebbe poi soddisfatto da me alla fine del riparto in base a quanto si realizza".