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Cremonese, Morfeo: "Mi è bastata una telefonata di Mondonico..."

Cremonese, Morfeo: "Mi è bastata una telefonata di Mondonico..."TUTTO mercato WEB
giovedì 12 febbraio 2009, 19:102009
di Stefano Sica
fonte gazzetta.it

Domenico Morfeo è tornato. O almeno così pare. Perché in realtà ha disputato solo due partite da inizio stagione, ma quel che più conta è che ha sottoscritto un contratto fino a giugno. Perché per lui quella firma, con stretta di mano al Cavaliere Giovanni Arvedi ed a Emiliano Mondonico, rispettivamente presidente e allenatore della Cremonese, significa la conferma di una voglia ritrovata, l'impegno di voler portare a termine una missione. Il tutto è successo qualche settimana fa, in pieno mercato di gennaio. Una storia che vale la pena raccontare.

UNA TELEFONATA ALLUNGA LA CARRIERA - "Tutto è nato da una telefonata che ho ricevuto da Mondonico. Altre società di A e B mi avevano cercato, ma io non ne volevo proprio sentir parlare. Poi mi ha cercato Mondonico, e allora mi sono detto che con lui una chiacchierata la potevo anche fare". E qualcosa si è riacceso in lui: "Sì, ho come sentito scoppiare una scintilla e ho capito che mi era tornata la voglia di giocare. Altrimenti non mi sarei rimesso in gioco, non mi è mai piaciuto 'rubare soldi' firmando contratti pensando solo al conto in banca". Istintivo, diretto, insomma quello di sempre.

RETROSPETTIVA - Dalle giovanili dell'Atalanta all'ultimo anno in serie A col Parma, una carriera fatta di rapidi assaggi anche di Inter e Milan, una spola ripetuta fra la Fiorentina e il resto d'Italia (ma sempre in prestito, perché Cecchi Gori per quattro volte lo ha ripreso in viola), una stabilità trovata nell'ultimo quinquiennio a Parma. Inevitabile tracciare un bilancio fra soddisfazioni, recriminazioni e rimpianti: "Sarebbe facile, guardandomi indietro, puntare l'indice contro errori o sfortuna o parle dette col tono sbagliato. So solo che sono soddisfatto per come è andata, perché quando incontro ex compagni o avversari, magazzinieri o presidenti, posso guardare tutti dritto negli occhi. E dir loro quello che penso, come ho sempre fatto nella mia carriera, una cosa di cui certo non mi pento".

FUTURO - Dopo sette gare senza vittorie, domenica scorsa la Cremonese è tornata al successo, a Verona. Morfeo ha giocato dietro la coppia d'attacco Coda-Riganò, giovane di belle (e concrete) speranze il primo e collaudato trentaquattrenne il secondo, meritando un 7 in pagella. Come del resto all'esordio (0-0 contro la Spal), nel turno precedente. Come dire, il rilancio grigiorosso passa imprescindibilmente dai suoi piedi: "Non esageriamo, io metto a disposizione la mia esperienza nel ruolo di 'quelli che camminano', poi sono indispensabili anche i giovani che danno invece corsa e forza: ma siamo un bel mix, ne sono convinto. E c'è bisogno di tutti". Tradotto in obiettivi? "Io, a 33 anni compiuti, non me ne pongo. Ma per la squadra penso ai playoff, e se ci arriviamo, a giocarcela per il salto di categoria. Ora siamo settimi, ma ci crediamo. E ce la possiamo fare". Parola di uno che "non corre" ma la sa lunga, e che ha ritrovato la voglia di divertirsi.