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Inter, Toldo: "Un biennale a 37 anni non è da tutti..."

Inter, Toldo: "Un biennale a 37 anni non è da tutti..."TUTTO mercato WEB
giovedì 9 aprile 2009, 11:512009
di Redazione TMW.
fonte di Ufficio Stampa INTER.IT

Il primo pensiero è per gli amici dell'Abruzzo. "Il calcio si muove sempre in queste occasioni ed è giusto farlo". Francesco Toldo parla ai microfoni di Mediaset, un'intervista realizzata oggi da Antonio Bartolomucci al centro sportivo "Angelo Moratti" e che sarà trasmessa nelle prossime edizioni dei tg sportivi. "Sono passati tanti anni, ma non potevate intervistare uno più giovane?", ironizza il portiere nerazzurro. "Se sabato giocherò sarò contento, altrimenti pazienza. La cosa importante è che ho deciso di fare una scelta precisa: ho messo la squadra davanti a tutte le questioni personali. In questi anni ci siamo tolti tante soddisfazioni e speriamo di andare avanti così", precisa.

Toldo, una storia, una garanzia. "Sulla mia pelle ho vissuto tante situazioni qui all'Inter e un'esperienza qui è più importante che altrove perchè capisci la squadra e come la situazione può andare. Tra virgolette, leggi prima le varie situazioni". A 37 anni e mezzo non è da tutti un rinnovo contrattuale biennale. "Tutta colpa del direttore, di Marco Branca - scherza Francesco -. Gli avevo detto di fare un solo anno, lui mi ha risposto 'facciamo due'... Scherzi a parte, ho apprezzato molto questa gratitudine e tutta questa fiducia nei miei confronti, cercherò di ripagarla sempre. Per me sono gli ultimi anni di carriera, ho fatto una scelta e non ho rimpianti di alcun tipo. Si va d'amore e d'accordo".

Un giudizio su José Mourinho: "Ha tante doti, come possono averne tanti allenatori, quando sei al top devi avere delle qualità". Ma che cosa è successo domenica scorsa a Gianluigi Buffon? Toldo glissa: "Non so, ma capita di subire tre gol. Lui non c'entra niente. Pensate che una volta io ne ho subito otto contro la Lazio quando giocavo contro la Fiorentina. Quando vedi passare quei palloni lì, ci puoi fare poco. Sei impotente. Il portiere difende la propria squadra: se la squadra ti supporta, puoi cercare di fare i miracoli; se invece l'avversario ti surclassa ed è sempre vicino all'area, prima o poi capita di prendere gol".

Quindi, con grande sincerità, Francesco incorona Julio Cesar. "Sta facendo cose incredibili. Devo dire che è migliorato moltissimo, è un ragazzo eccezionale. In passato, qualcuno ha provato a mettermi contro. Non ci sono riusciti, con lui sono sempre stato corretto e sempre lo sarò". Così come il rapporto con Paolo Orlandoni "Il mio compagno di stanza, la mia croce... ".

Toldo e il campionato. "La Juventus? Preferisco parlare dell'Inter e non di altri. Mi sono trovato nella situazione di inseguitore e gli altri dicevano di non voler parlare di quelli dietro. Ora siamo noi la lepre e non mi interessa parlare di altre squadre e di cacciatori". Allora, si parla dei nerazzurri. "Quest'anno - racconta Francesco - è aumentata la sicurezza, anche se mi piacerebbe vedere questa grande sicurezza che abbiamo in campionato anche quando giochiamo in Europa, è questo il nostro possibile obiettivo. A livello di singoli, invece, mi hanno colpito Santon e, appunto, Julio Cesar. Davide è stata la grande rivelazione nella seconda parte della stagione. Le parate che ha fatto Julio Cesar invece sono degne di un grande portiere della fascia della sua età". Un breve messaggio per Adriano: "Lui sa che qui gli vogliamo tutti bene".

Sabato, al "Meazza", arriva al Palermo, "Lo studieremo da venerdì, quando partirà il ritiro. Sono una squadra ostica, mai scontata. È una di quelle gare nella quali non c'è mai niente di ovvio, quelle che se io fossi un tifoso non mi perderei assolutamente". Si allargano gli orizzonti. Tra i portieri emergenti del campionato, Toldo sceglie Marchetti del Cagliari ("ha fatto ottime cose"), però mette sempre Julio Cesar "davanti a tutti, perché è stato veramente bravo".

Infine, chiedono a Francesco, ma dopo un po' di mesi si possono definire le differenze tra José Mourinho e Roberto Mancini. "All'inizio c'è sempre molta curiosità su questo tipo di argomenti, invece le differenze si scoprono poco a poco lavorando. Ma, alla fine, a certi livelli, tutti gli allenatori sono preparati e sono forti pur avendo caratteri e caratteristiche differenti".