ESCLUSIVA TMW - Alberto De Rossi: "La mia Roma ha tanti futuri campioni"

La vittoria odierna per 2-0 contro il Bologna è sembrata piuttosto solare, ma a fine partita il tecnico della Primavera della Roma, Alberto De Rossi, intervistato in esclusiva per TMW, non cede a facili trionfalismi e ostenta modestia.

Una sua analisi sulla partita. A mio parere c'è di che essere soddisfatti...
"Non è stato facile. Il Bologna lo conosciamo bene, lo abbiamo incontrato meno di un mese fa in campionato (allora i giallorossi furono sconfitti, ndr). E' una squadra ostica, ma il nostro uno-due li ha messi un po' a terra psicologicamente. Comunque è stata una bella partita, stiamo facendo bene: vedo una squadra molto continua e che sta bene fisicamente, nella quale tutti partecipano. Sono veramente contento, anche perché, ripeto, oggi non era affatto facile giocare con questo vento e con il campo un po' sconnesso che abbiamo trovato. E invece ci siamo riusciti abbastanza... anzi, direi parecchio bene!".

Lei in questo torneo non dispone di Stefano Okaka, elemento cardine della sua formazione ma ormai entrato in pianta stabile in prima squadra. Lei che lo conosce forse meglio di tutti, cosa pensa del suo exploit? Dove può arrivare questo giocatore?
"E' un ragazzo giovanissimo, è con noi solo dall'anno scorso. Deve migliorare tantissimo, ma oltre ad avere un gran fisico ha anche tanta umiltà e voglia di imparare. Noi ora dobbiamo cercare di mettere a disposizione di questi mezzi fisici che lui possiede anche una buona tecnica, che sta cercando di affinare"

Qual è il prossimo talento destinato a seguire le sue orme? Anche oggi in campo se ne sono visti diversi...
"Abbiamo Rosi, Okaka, Freddi... ce ne sono tanti, citarne solo uno sarebbe riduttivo. Per adesso Okaka e Rosi stanno emergendo in modo particolare, ma speriamo che ne vengano fuori anche altri, di giocatori bravi in 'rampa di lancio' ne abbiamo tantissimi".

Qualche settimana fa suo figlio Daniele si è reso protagonista di un bel gesto di fair-play nel corso di Roma-Messina, segnalando all'arbitro di aver messo la palla in rete con la mano. Tutti hanno detto la propria e si sono sentiti pareri anche contrastanti...
"Doveva farlo. Si è accorto subito di aver compiuto questo gesto istintivo, e ha fatto quello che doveva fare. Giusto il suo comportamento. Che poi qualcuno ci ricami sopra perché vuole sempre fare un poema è un altro discorso. Qualcuno dice che altri non l'avrebbero fatto: ma a me non interessa, io sono contento perché lui l'ha fatto".