TMW A CALDO - Ascoli, Pagliuca: "Chi fischia non era ancora nato nel 1991"

Gianluca Pagliuca arriva sensibilmente provato e dispiaciuto in salastampa. Avrebbe voluto porre definitivamente la parola "pace" o almeno "tregua" alle recenti polemiche con lo zoccolo più duro e appassionato della tifoseria blucerchiata, invece dalla gradinata sud ha ricevuto solo fischi e insulti, al contrario degli altri settori dello stadio: "Sono nato a Bologna, loro non accettano il mio passato come portiere del Bologna, ma sono contento di aver giocato con quella maglia, ma la gente non può dimenticarsi che sono stato io il portiere dello scudetto. Tengo molto ancora sia a Genova che alla Sampdoria e al ricordo del Presidente Paolo Mantovani che mi ha dato fiducia quando ero appena un ragazzino nelle giovanili del Bologna, ma ora vedo che molte cose sono cambiate, mi spiace. Con Volpi è stata una scenetta simpatica: lui chiedeva il rigore, per noi non c'era assolutamente nulla di irregolare, allora gli ho chiesto se voleva tuffarsi in piscina e lui mi dato un buffetto, ma la questione è finita lì, parlandoci su poco fa, ridevamo per questo episodio. A certi tifosi manca il rispetto, oltre che la memoria dell'epoca d'oro della Sampdoria, dello scudetto del 1991. Di quel periodo ho ricordi bellissimi, ma ogni anno ricevo fischi e insulti.

Dopo quanto successo dieci giorni fa, credevo che tutti si facessero un esame di coscienza, invece al minimo episodio emerge tanta maleducazione. I distinti, la tribuna e la nord mi ha applaudito, chi fischia forse non era ancora nato nel 1991, qualcuno poi fischia perfino il Mancio, non esiste. Hanno fatto goal sulle nostre disattenzioni, ne facciamo troppe in difesa. Ho raggiunto le 591 presenze, voglio tentare di arrivare alla salvezza. La Sampdoria è una squadra quadrata che sa cosa vuole, a noi superiore, se non si perderà potrà raggiungere un piazzamento importante".