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Cassano-Sampdoria: tutti i retroscena dell'accordo

Cassano-Sampdoria: tutti i retroscena dell'accordo
mercoledì 22 agosto 2007, 09:292007
di Giuseppe Di Napoli
fonte Il Secolo XIX

Donadoni apre a Cassano e, con le sue parole, benedice il colpo di mercato dell'anno, targato Samp. Un affare dai molti retroscena che ora siamo in grado di raccontare, presente nella mente di Marotta già a marzo. È in quel periodo che si fanno le squadre per la stagione che verrà, è in quel periodo che l'amministratore delegato, che per il campione ha un debole, inizia a pensare a un'operazione che lui stesso avrebbe definito «fantacalcio».

Troppe cose, però, non tornano: Cassano guadagna 4,2 milioni a stagione e gli ingaggi blucerchiati sono al massimo attorno al milione; il giocatore è abituato agli squadroni; i «galacticos» lascerebbero partire Cassano volentieri, ma in cambio di soldi. Invece la Samp non solo non vuole pagare il cartellino, ma non vuole neanche pagare tutto l'ingaggio. E' disposta a sostenere solo una parte della spesa. Davanti a difficoltà che paiono insormontabili, Marotta non si arrende, anche grazie a Fabio Paratici, altro uomo mercato Samp che a Madrid ha eccellenti agganci. Telefona a Beppe Bozzo, procuratore del giocatore, e gli prospetta la cosa.

Siamo ad aprile. A favore di Marotta gioca un dettaglio importante: Cassano vuol tornare in Italia. Bozzo inizia a fare un giro di consultazioni: Mancini lo prenderebbe ma ha già una dozzina di attaccanti; il Milan è tentato dall'operazione Kakà, per il quale il Real offre 90 milioni. Potrebbe sostituirlo con Cassano, ma alla fine non se ne fa niente. Alla Juve c'è Del Piero. È a questo punto che la pista blucerchiata si fa concreta. Cassano inizia a respingere le offerte che arrivano da Paesi stranieri e che piacciono al Real. Soprattutto con le inglesi (Bolton, West Ham e Manchester City) gli spagnoli guadagnerebbero.

Ma mentre Marotta inizia a pregustare il sapore del colpo, la Samp deve affrontare la vicenda Quagliarella. I blucerchiati perdono la promessa del calcio italiano alle buste con l'Udinese. La tifoseria è smarrita. Con i soldi incassati viene allestita una squadra che ha un certo fascino, soprattutto grazie a due ritorni: Bellucci e Montella. Il timone viene dato in mano al migliore degli allenatori emergenti, Walter Mazzarri. Potrebbe bastare. Nessuno sa invece cosa sta covando.

Nessuno o quasi, perché qualcuno conosce benissimo la storia, lavora per il Real e si mette in mezzo. Su giornali sportivi escono titoloni tipo: Cassano rifiuta la Samp. Le smentite fioccano, le trattative proseguono. Sottotraccia, fino a una decina di giorni fa quando, in un estremo tentativo di far saltare l'operazione, gola profonda torna alla carica e la fa uscire. E' tardi. Bozzo fissa un appuntamento per Marotta con Mijatovic. Come è finita per adesso, si sa. Come andrà a finire, non ancora.

Intanto Cassano si prende la stima di Donadoni. «Mi ha chiamato prima di arrivare alla Samp - ha detto il ct - e mi ha fatto piacere. Ho trovato un ragazzo in cerca di un rapporto umano. Mi è sembrato uno che abbia trovato con chi confidarsi, con chi parlare di questioni professionali e personali. Mi auguro che sia la volta della definitiva esplosione: l'ha capito anche lui, il tempo passa per tutti».