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Adriano e Sheva: soggetti smarriti

Adriano e Sheva: soggetti smarriti
giovedì 30 agosto 2007, 10:542007
di Ilario Imparato
fonte Laura Bandinelli per La Stampa

Andriy Shevchenko vive di ricordi e di nostalgia. Da quando ha lasciato il Milan, suo figlio Jordan ha sì imparato l'inglese ma lui ha quasi smesso di giocare a calcio. Adriano, invece, a Milano c'è voluto rimanere anche quando l'Inter non vinceva e piovevano offerte faraoniche da ogni parte. Adesso è nella stessa situazione di Shevchenko, non trova spazio e non ha più lo smalto di un tempo. Sheva era il re del Milan, Adriano l'Imperatore di Milano.

Sheva ha scelto il Chelsea, ma Abramovich all'improvviso gli ha voltato le spalle e adesso dà la caccia a Ronaldinho. L'ucraino sempre più depresso e triste da quest'estate sta provando a farsi riprendere a Milanello. Niente da fare, Maldini e compagni sono ben felici d'invitarlo a cena a Miami, come è successo a luglio, ma hanno poca voglia di riaverlo nello spogliatoio. All'ucraino dunque restano soltanto due strade: cercare di riconquistare la fiducia di Mourinho a suon di gol o sperare nel buon cuore della Dinamo Kiev che sarebbe ben contenta di accoglierlo in prestito. Il Chelsea ha le stesse esigenze dell'Inter con Adriano: deve cioè parcheggiare il suo campione da qualche parte perché nel suo club d'appartenenza ha poco spazio e rischia di svalutarsi ancora. L'operazione però è troppo complicata per andare in porto, anche se Sheva, a differenza di Adriano, non si opporrebbe e a Kiev tornerebbe di corsa.

L'Imperatore, anzi, l'ex Imperatore, invece, non vuole saperne di lasciare Milano e continua a rispondere no a qualsiasi proposta gli venga prospettata da Branca e Oriali. Mancini gliel'ha detto in faccia di trovarsi un'altra sistemazione e ieri prima di giocare il Trofeo Gamper ha raccontato il fatto anche ai giornalisti. Adriano ieri sera contro il Barcellona ha rischiato di giocare l'ultima partita con la maglia nerazzurra, anche se con la fascia di capitano. Negli impegni ufficiali, infatti, verrà dato spazio pure a Balotelli piuttosto che a lui. L'Inter ieri ha nuovamente parlato con il suo agente, al quale è stata prospettata l'ipotesi del Manchester City con la formula del prestito e un diritto di riscatto appetitoso già fissato, ben 30 milioni di euro. Gilmar Rinaldi però ha di nuovo scosso la testa suscitando l'irritazione dell'Inter che in mattinata aveva dovuto rifiutare 22 milioni di euro dal West Ham perché considerata da Adriano «una soluzione non adatta al suo blasone». Branca ha insistito molto sull'ipotesi Manchester e ha mosso anche Eriksson, il quale ha provato a convincere il brasiliano senza successo. In nottata è stato fatto un altro tentativo. Questa mattina è previsto l'ultimo contatto: prendere o lasciare.

Se la trattativa dovesse definitivamente saltare lo scontro sarebbe totale. L'Inter non ha più pazienza. Ieri Adriano ha detto ai compagni: «Io da qui non mi muovo». E Rinaldi ha ribadito: «È impossibile intavolare una trattativa in così poco tempo. A gennaio c'incontreremo e troveremo una soluzione definitiva». Mancini da Barcellona ha confermato che il brasiliano potrebbe anche non entrare nella lista Champions e Rinaldi ha ribattuto: «Pazienza, Adriano continuerà ad allenarsi come un professionista serio. Noi non chiediamo un posto da titolare, ma solo di essere considerati come gli altri». Gli altri però sono graditi all'allenatore, non hanno i problemi di alcolismo che ha avuto Adriano e soprattutto non hanno deciso di sfidare la società. Ecco perché è improbabile che la guerra si plachi. Rinaldi ha perso giornate di tempo a convincere Branca e Oriali che Adriano ha messo la testa a posto. Per evitare di essere smentito ha telefonato alla madre dell'attaccante per convincerla a venire in Italia insieme al fratellino Thiago. Il momento è davvero difficile e c'è il rischio che il ragazzo faccia di nuovo qualche stupidaggine.

La mancata cessione di Adriano consentirà a Recoba di andare al Torino. I dirigenti granata hanno definito l'affare, manca soltanto il via libera di Moratti. Per permettere al Chino di giocare l'Inter pagherà una parte del suo ingaggio e lo lascerà un anno in prestito. Il presidente nerazzurro però continua a sperare di poter salvare dall'epurazione manciniana il suo giocatore preferito. Antonelli e Cairo aspettano con impazienza e già oggi potrebbe essere il giorno buono per l'annuncio. Se Adriano, invece, a sorpresa dovesse dire sì al Manchester City lo scenario potrebbe clamorosamente cambiare. Almeno che Mancini riesca anche nell'ultima impresa: convincere Moratti a sacrificarli entrambi.