Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Nazionale, Ribery: "Sarà una battaglia"

Nazionale, Ribery: "Sarà una battaglia"
giovedì 6 settembre 2007, 12:042007
di Francesco Letizia
fonte gazzetta.it

Arriva, si siede, dieci secondi di silenzio, prende il microfono e fa: "Ooohhh, c'è nessuno?". E qui comincia il rap di Ribery. "Italiani - ci fa -? Ciao, come va?". E il resto (in modenese) glielo insegnerà Luca Toni. Ecco Ribery, il Joker, perché lui sa sempre sorridere con quel volto tutto suo. Ridere, ma anche combattere. "Quella di San Siro - dice il bleus - sarà una battaglia: noi siamo pronti, siamo la Francia, non abbiamo paura di nessuno. L'Italia? Si difende bene, fa molti falli". Ecco Franck, a poco dal "nemico" Luca.

Ribery, quanto avete parlato lei e Toni di questa partita?
"Abbastanza. Ci siamo scambiati alcune battute in Germania e sicuramente ce ne faremo, se possibile, prima del match. Comunque ci saluteremo, ci batteremo un "cinque" e dopo tenteremo di batterci. Per novanta minuti non saremo compagni di squadra".

L'Italia deve vincere, voi vorreste.
"Sì, gli azzurri devono assolutamente fare tre punti, perché magari il loro cammino potrebbe complicarsi. Noi? Un punto va bene, ma vi assicuro che se riusciremo a farne 6 in queste due partite (la seconda gara sarà contro la Scozia, ndr), bé, potremo dirci quasi qualificati, sarebbe un'operazione non male per noi".

Domenech in tribuna: grandi problemi?
"Non è facile non avere il tecnico pronto, lì vicino, a darti suggerimenti se per caso ce n'è bisogno: potesse essere in panchina sarebbe meglio, ma è così, siamo giocatori professionisti con tanta esperienza e dobbiamo fare da soli. Sono sicuro che ce la caveremo e poi in panchina ci sarà Pierre Mankowski, il suo vice, che conosciamo e ci conosce benissimo".

Le frasi di Domenech, le tante polemiche: che lunga vigilia è?
"Particolare, così come lo sarà la gara, il contesto, l'eccitazione della gente, degli italiani che ci aspettano. Ma noi non abbiamo paura, no, noi siamo la Francia, con grandi giocatori: siamo una squadra che può fare ogni cosa in campo. Ogni cosa".

Nessuna paura, ma Italia-Francia è sempre Italia-Francia.
"Siamo fisicamente pronti per fare una battaglia: dovremo essere aggressivi nei duelli, lasciare nulla di nulla. Quando giochiamo contro l'Italia c'è sempre un po' di tensione, ne parliamo moltissimo fra noi, c'è pressione perché la rivalità è tanta sia fra le squadre che fra le tifoserie. Quella italiana farà di tutto per disturbarci, non avremo nemmeno Domenech in panchina, insomma tante cose che ci creeranno problemi: ma sono tutti stimoli in più, e a me poi la pressione del pubblico italiano mi eccita".

Ha pensato che tipo di match sarà?
"Io l'attendo con impazienza, è una partita che voglio vincere. Voglio battere l'Italia. Però, guai giocarla prima, con la testa. Non si deve fare. Sappiamo solo che l'Italia sa difendersi, che è forte nell'uno contro uno, che fa molti falli: si battono dal 1' al 90', lo faremo anche noi".

Niente Zidane e niente Materazzi: Zizou doveva chiedere scusa?
"Zizou è Zizou. Se non ha voglia di scusarsi non deve farlo. Che volete che dica su di lui? Se non si è scusato avrà avuto e avrà le sue buone ragioni. E poi, scusate, è una cosa fra lui e Materazzi".

Vieira giocherà?
"Non lo so. Lui e Gallas sono due leader, spero possano essere recuperati perché tatticamente sono importantissimi".

Lei partirà da destra, giusto?
"Nel Bayern parto da mezzo sinistro, ma mi va bene tutto, perché cerco sempre di andare a mille. Sia Hitzfeld che Domenech mi dicono di andare più piano, e io gli dico no, io sono io e sono così, voglio mangiare il pallone. E l'erba". Toni lo sa.