Roma, Cicinho: "Ho fatto un sogno e l'ho chiamato Champions League"

Dopo due settimane dal suo arrivo nella capitale Cicero Joao De Cezare, per tutti Cicinho, torna a parlare alla rivista "La Roma". Un' intervista a tutto campo. Spiega perché ha preferito la società giallorossa a tutte quelle, il Siviglia e il Liverpool su tutte, ma non solo, che lo hanno cercato offrendogli anche di più di quanto non avesse fatto la Roma. «Innanzitutto il grande interesse che la il club ha dimostrato nei miei confronti e poi le referenze che ho avuto sulla squadra e sulla città». Al Real Madrid, insomma, c'è stato chi involontariamente ha lavorato per la Roma. "I miei compagni Emerson, Cassano, ma anche Cannavaro, tutti mi hanno parlato bene della Roma e allora non ho avuto dubbi a preferirla ad altre.

Il capitano della Nazionale italiana mi ha detto che qui mi sarei trovato a mio agio, anche se non mi ha avvertito che la Serie A non è una passeggiata". Dal punto di vista personale invece spera di ripercorrere sia nella Seleçao sia nella Roma le gesta di un suo illustre predecessore, Cafu. "Non sento il peso di questo paragone, un accostamento del genere mi può fare solo piacere: la cosa importante è cercare di guadagnare sul campo questa investitura. Inoltre, giocando in Europa, mi sento sempre più responsabilizzato perché ho il dovere di fare in modo che il nostro calcio sia sempre rispettato e apprezzato all'estero".