Dura risposta del Catania a Falsini e Grassani

In relazione al lancio Ansa riportato nel pomeriggio di ieri nel quale il calciatore G. Falsini, tramite il proprio avvocato Mattia Grassani, asserisce di essere stato fatto oggetto addirittura di minacce di morte da parte di due persone presenti al campo di allenamento di Massannunziata, il Calcio Catania informa che la Procura Federale della F.I.G.C. ha immediatamente provveduto a sentire i tesserati del Catania che hanno assistito all'accaduto. Come ha sempre fatto, questa società si rimette alle valutazioni dell'organo competente che accerterà come sono andati realmente i fatti. Probabilmente al calciatore Falsini e al suo legale avvocato Grassani non sarà parso vero di poter cavalcare la tigre manipolando la realtà delle cose e strumentalizzando ai propri fini un episodio (qualora fosse accertato) che noi per primi stigmatizziamo e riteniamo certamente censurabile, ma che in fin dei conti è solo riconducibile a qualche urlo e improperio poco condivisibile lanciato da qualche tifoso probabilmente condizionato da quanto pubblicato sulla Sicilia di ieri circa un presunto coinvolgimento di Falsini su un giro di scommesse.

Il virgolettato del difensore di Falsini, avvocato Grassani, merita alcune doverose precisazioni da parte nostra, prima di farlo, tuttavia, teniamo a rendere noto che il calciatore accusa da tanto, troppo tempo, patologie più o meno serie regolarmente documentate da parte dei nostri medici che comunque gli impediscono di svolgere allenamenti regolari o di forzare nel corso di qualunque partitella venga chiamato a disputare.
Ricordiamo, per inciso, che Falsini ha fatto ricorso al Collegio Arbitrale della Lega Nazionale Professionisti al fine di ottenere la reintegrazione nella rosa di prima squadra e, come è facile constatare, non è ancora assolutamente in grado di poterne fare parte. Ritornando all'Ansa dell'avvocato Grassani, il Calcio Catania precisa che Falsini ha arbitrariamente e senza alcuna autorizzazione abbandonato il campo di allenamento ieri e questo gli è stato già contestato con telegramma inviato al Collegio Arbitrale della LNP.
L'avvocato Grassani, che sembra il vero regista occulto da Bologna di questa stucchevole vicenda, non può stabilire cosa sia meglio fare per il suo assistito che fino a prova contraria è un dipendente del Catania che sa egregiamente come tutelare i propri tesserati ed ha rapporti tali con le Forze dell'Ordine, nonché validissimi propri addetti alla sicurezza, per garantire a tutti i propri tesserati la serenità assoluta circa l'effettuazione della propria attività e diffidiamo dunque l'avvocato Grassani a reiterare la propria condotta, salvo rivalerci nelle opportune sedi.