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Juve: il rebus Tiago

Juve: il rebus Tiago
lunedì 10 settembre 2007, 09:062007
di Ilario Imparato
fonte Fabio Vergnano per La Stampa

Dieci minuti con il Livorno nel debutto in campionato. Novanta in Coppa Italia a Parma senza lasciare traccia della sua presenza. Sabato soltanto panchina con la Nazionale portoghese contro la Polonia. Anche se alla Juventus non amano parlarne, Tiago Cardoso Mendes è un problema. Nessuno dice che lo sarà anche in futuro, oggi lo è ed è con la realtà attuale che la squadra di Ranieri deve confrontarsi. Perché il tempo delle prove è finito e adesso ogni partita vale tantissimo.
In attesa che sia concessa al centrocampista la possibilità di spiegare cosa non funziona liberandolo dalla blindatura che lo tiene rinchiuso nel bunker di Vinovo, contano le prestazioni sul campo. Anzi, conta il fatto che Tiago stia più in panchina che in campo. «Ha sofferto la preparazione» ha spiegato Ranieri. Ma se un giocatore di 26 anni non si è ancora ripreso dopo due mesi dall'inizio della sua avventura bianconera, è normale che sia già diventato un caso.

Tredici milioni per acquistarlo dal Lione. E' stato il giocatore più pagato di un mercato abbondante per numero di giocatori, ma senza un colpo di grande qualità. Altri nove ne sono stati investiti per Almiron che finora ha alternato buone prestazioni a momenti di rendimento impalpabile come è successo a Cagliari. E questo dimostra una certa fragilità di fondo del reparto centrale, che resta tuttora un rebus, anche perché fin qui sono mancati dei test di un certo spessore. Il primo arriverà molto presto. Il 23 settembre c'è Roma-Juve, dall'altra parte della barricata ci saranno De Rossi, Aquilani, Perrotta. Chiunque sceglierà Spalletti il confronto sarò durissimo e lì si vedrà se, come ritengono molti osservatori neutrali e accredidati, la Juve ha davvero un problema in mediana.

Se Tiago non migliora, se Almiron non trova una continuità di rendimento, sarà difficile reggere l'urto. Soprattutto in fase difensiva. I problemi della difesa sono anche legati a quelli del centrocampo. A complicare la situazione sabato è arrivato l'infortunio di Nocerino che dovrà restare fuori squadra per circa quattro settimane. L'ex del Piacenza, pur nel disordine tattico che spesso contrassegna le sue prestazioni per la voglia di strafare che lo accompagna, è quello che ha dato più sostanza alla squadra. Così, oltre ai due stranieri, resta in organico soltanto Zanetti. Un giocatore indispensabile, ma che si porta dietro problemi legati alla sua fragilità muscolare e quindi è spesso in infermeria.

I problemi di Ranieri sono tanti come si sapeva. Quello del centrocampo pare il più urgente da risolvere. E siccome il mercato è sigillato fino a gennaio, questi resteranno i giocatori con cui costruire una squadra che non rischi ogni domenica l'osso del collo. Dimenticando il passato quando la coppia centrale era Emerson-Vieira con i quali ogni confronto è improponibile, a Ranieri non resta che lavorare di scalpello sui giocatori che ha voluto e che per ora sembrano fermi all'abc del bravo centrocampista. Di sicuro per avere comunque una maggior protezione anche con i giocatori attuali, Ranieri dovrà mettere da parte in maniera definitiva la tentazione di schierare un centrocampo a tre.

Tuttavia il nodo da sciogliere, aldilà degli schemi, è quello della coppia centrale. Camoranesi a destra e Nedved a sinistra non sono un problema, anche se entrambi faticano a trovare il ritmo giusto. In mezzo, perso Nocerino che ha doti di grande recuperatore di palloni, ci sono poche alternative e almeno fino al derby del 30 settembre Ranieri dovrà caricare sulle spalle di Tiago molte responsabilità, annullando quasi il turnover. Per quello che si è visto finora, un posto spetterebbe a Zanetti che è il più grintoso del trio. Il secondo è un ballottaggio argentinoportoghese, con Almiron ancora favorito sul compagno. Fra l'altro, nelle poche occasioni che hanno giocato insieme, è stata piuttosto evidente che sono simili e che si annullano a vicenda. Tiago ha patito Almiron andandogli in pratica a traino, ovvero non è riuscito a trovare lo spazio e il tempo per gli inserimenti offensivi come se lo bloccasse una strana timidezza nel prendere l'iniziativa. Anche questo, secondo Ranieri, era soltanto un problema di condizione, di mancanza di sicurezza nei propri mezzi.

Sulla rivincita di Tiago alla Juve sono pronti a scommettere. L'occcasione è vicina.