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Coni, Frati: "La terapia di Ronaldo è doping"

Coni, Frati: "La terapia di Ronaldo è doping"
martedì 11 settembre 2007, 09:512007
di Ilario Imparato
fonte Il Messaggero

Meno male che l'infortunio era di poco conto e che il Milan quest'anno avrebbe avuto Ronaldo in più per la Champions. Quello che doveva essere «uno dei nuovi acquisti della stagione», come lo aveva definito Adriano Galliani, è tornato a essere «un giocatore difficile da gestire», come lo descrivevano al Real Madrid. Perché oltre a un fisico fragile, ha anche un carattere forte che lo ha portato a scegliersi medici e luogo dove recuperare.

Ora Ronaldo è in Brasile, a Rio de Janeiro, dove ha iniziato con il medico della nazionale verdeoro Josè Luis Runco dove inizierà una terapia con "fattore di crescita", una cura che consiste nella manipolazione ematica per estrarre proteine dal sangue dell'atleta da reiniettare per favorire la riparazione dei tessuti danneggiati. Una tecnica sulla quale l'Agenzia mondiale antidoping non ha ancora emesso un giudizio definitivo. Lo stesso Runco vorrebbe tenere sotto controllo Ronaldo per tutta la settimana, ma al Milan sono di parere diverso e lo aspettano per mercoledì. E se è ancora incerta la data del suo rientro in Italia, ancora di più lo è quella del suo ritorno in campo.

I sospetti di Frati: per me è doping. «La terapia con i fattori di crescita? È doping, altroché». È il parere del presidente della Commissione antidoping del Coni Luigi Frati, che è anche preside della facoltà di Medicina dell'Università la Sapienza di Roma. «Attendo notizie, e non è detto che comunque non si apra noi d'ufficio una indagine», ha detto invece Ettore Torri sulle cure in Brasile di Ronaldo. «Voglio capire se si tratta solo di una pratica curativa - ha detto all'Ansa il procuratore Torri - Mi attendo qualche risposta anche dalla Figc e chiederò un parere anche agli staff medici del Coni». «Ci voglio vedere chiaro, di che si tratta, se era necessario chiedere una autorizzazione e se è stata chiesta», ha puntualizzato.

I "fattori di crescita" non sono una novità nello sport italiano e internazionale: mentre non esiste una risposta ufficiale della Wada se questa pratica sia doping o meno - la terapia consiste in iniezioni locali, di infiltrazioni di un concentrato piastrinico - in Italia la pratica è possibile solo con l'autorizzazione di un centro trasfusionale. In questo modo è stato curato dalla pubalgia lo schermidore Aldo Montano nel 2005, e la stessa procura Antidoping aveva avviato un procedimento a carico di Montano che fu poi archiviato perché fu ritenuto che sotto il profilo scientifico non c'erano elementi che facevano ritenere violate le norme antidoping. Nei prossimi giorni intanto dovrebbe partire una nuova richiesta di chiarimenti verso la Wada: l'attesa avrebbe consigliato al calcio italiano una eventuale moratoria sull'uso di questa terapia, cosa che anche Torri ha confermato.