Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Multa per cori razzisti: il Treviso non ci sta

Multa per cori razzisti: il Treviso non ci sta
martedì 11 settembre 2007, 18:552007
di Germano D'Ambrosio
fonte Treviso FBC
Il Treviso reagisce alla multa per cori razzisti con un comunicato ufficiale, che riportiamo integralmente

"La Società Treviso Football Club 1993 apprende con sincero stupore le decisioni odierne del Giudice Sportivo, dottor Gianpaolo Tosel, relativamente alla terza giornata di andata del campionato di Serie B TIM. Una decisione - maturata recependo solamente ciò che, correttamente o no, scrivono nei loro rapporti l'arbitro e gli ispettori presenti - che vede multare il Treviso di ben 15 mila euro per un fatto non commesso. Durante la partita nessun coro costituente espressione di discriminazione razziale è stato intonato nei confronti un calciatore avversario. Il pubblico trevigiano, come viene testimoniato anche dai quotidiani locali di ieri e di oggi, dall'inizio del campionato non intona più cori, non ha più né bandiere né sciarpe neppure per sostenere la propria squadra in campo. Dopo la diffida subita da gran parte della curva, vige il silenzio. Domenica, in occasione di Treviso-Chievo, si è assistito solamente a una bordata di fischi arrivata all'unisono da tutto lo stadio e indirizzata a un calciatore avversario che, nel momento di uscire perché richiamato in panchina, si attardava, bloccando più del dovuto il gioco in una fase in cui la squadra di casa stava cercando il tutto e per tutto per recuperare il proprio svantaggio.

E' solo una fatalità, a nostro avviso, che il calciatore in questione fosse di colore. Sinceramente, dopo che per anni questa società - molto più di tante altre e con fatti concreti - è scesa in campo per sostenere l'antirazzismo e per condannare ogni espressione antirazziale da parte della propria tifoseria, che i fischi vengano confusi per cori discriminanti ci sembra molto lontano dalla realtà dei fatti. Una confusione che, se da una parte priva il Treviso di oltre il cinquanta per cento dell'incasso, dall'altra - fatto a nostro avviso molto più grave - macchia la società e il suo pubblico di un reato che purtroppo conosciamo bene e che proprio per questo sappiamo altrettanto bene non essere stato commesso. Riteniamo che strumentalizzare la sana e lecita contestazione da parte del pubblico rischia di esasperare e non di risolvere i problemi del tifo nel calcio italiano. Crediamo perciò che una maggiore attenzione da parte di tutti sia più che mai necessaria".