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...con Bruno Cirillo

...con Bruno Cirillo
mercoledì 12 dicembre 2007, 00:152007
di Raffaella Bon

Non c'è pace per il Levante "made in Italy". Dopo il pessimo inizio nella Liga, che ha fatto sprofondare il club all'ultimo posto della classifica, la squadra sembrava reagire bene alla cura De Biasi, ex tecnico del Toro: qualche risultato positivo e una ritrovata combattività avevano fatto crescere le speranze di salvezza della formazione in cui giocano i nostri Storari, Cirillo, Tommasi e Riganò. Ora, però, scoppia una nuova grana, che per la verità era nell'aria già da tempo. I giocatori sono in rivolta perché gli stipendi non arrivano: in questa stagione, i calciatori del Levante non hanno percepito neppure una mensilità. La società rischia il crack finanziario. In questa situazione si trova anche Bruno Cirillo, l'ex difensore di Inter, Torino e Siena, dopo l'esperienza in Grecia all'Aek Atene, ha firmato per il Levante ed è proprio lui a spiegarci le principali cause dell'ultimo posto in classifica.

ESPERIENZA FALLIMENTARE
"Le cose purtroppo non vanno bene. Siamo ultimi e abbiamo diversi problemi societari. L'inizio è stato un po' difficile, abbiamo trovato più difficoltà del previsto. Nel momento in cui è arrivato De Biasi, che si è aggiunto ai tanti italiani che già avevamo, abbiamo ottenuto anche qualche risultato utile. Sinceramente quando ho accettato il trasferimento non mi sarei mai aspettato una situazione del genere. Ho trascorso due anni bellissimi in Grecia, tra Champions e Uefa, e poi ho deciso di cambiare. Ho accettato un contratto biennale, con opzione sul terzo, ma se dovessi tornare indietro non so se lo rifarei".

LEVANTE: GRANA STIPENDI
Bruno Cirillo fa sapere che non è stata ancora intrapresa nessuna azione legale nei confronti del club e del presidente Roig, che ha inviato un messaggio ai 'senatori' della rosa per invitarli ad avere ancora un po' di pazienza. "E' da cinque mesi che la società non sta pagando gli stipendi. In questo momento la proprietà non ci è vicino. A breve, si spera, che la situazione si risolva, altrimenti ci riuscirà difficile concentrarci sulle partite che ci aspettano da qui alla fine dell'anno. Vorremmo parlare di calcio giocato, invece siamo costretti a preoccuparci di situazioni che non hanno niente a che vedere con il campo. Mi rendo conto che siamo ragazzi fortunati, ma anche noi lavoriamo ogni giorno seriamente. Amiamo il nostro lavoro, ma abbiamo l'esigenza di andare avanti. Non è facile. E' un forte handicap che sta incidendo negativamente sull'andamento in campionato. Si sta parlando anche di una vendita della società. Il Presidente Roig, per evitare il crollo finanziario, avrebbe intenzione di vendere una parte delle azioni, detenendo la maggioranza".

LE DIFFERENZE TRA SPAGNA E ITALIA
"La mia esperienza in Spagna è nel complesso positiva. Qui il calcio viene vissuto come un gioco. La domenica si va allo Stadio, si tifa per la propria squadra ma poi, vinci o perdi, finisce lì. Non c'è violenza negli stadi e male che vada sventolano un fazzoletto bianco in segno di protesta. Il mio augurio è che presto da noi ci sia la stessa mentalità. E' un peccato perché la Serie A resta il campionato più tecnico e competitivo".

LA CURA DE BIASI
L'ex allenatore del Levante, Abel Resino, all'inizio della stagione è stato esonerato. Al suo posto è arrivato Gianni De Biasi, tecnico italiano alla guida di una squadra già piena di suoi connazionali. "Il Mister è molto scrupoloso. Cerca di parlare il meno possibile di problemi che non riguardano il campo e lo spogliatoio. Ma è ovvio che anche lui risente di una situazione difficile. De Biasi cerca sempre di lavorare nel miglior modo possibile, è una brava persona e tecnicamente ci sta dando molto. Un gioco all'italiana che lui conosce bene".

RIGANO' AMA FIRENZE
"Christian è un ragazzo eccezionale e ogni volta che parla di Firenze lo fa con grande affetto, con il sorriso. Lui è molto legato alla Fiorentina, con la quale ha trascorso le sue stagioni più belle. Qui, all'inizio, è stato tartassato dalle critiche però ha saputo conquistare tutti con il lavoro, dimostrando il suo immenso valore. Sta trovando la sua dimensione dopo aver avuto all'inizio dei problemi fisici. Nelle ultime partite è stato anche un po' sfortunato, ha colpito diversi pali ma non si è mai rassegnato. Sinceramente non so se a gennaio andrà via, ma è una opportunità che tutti noi stiamo prendendo in considerazione".

UN SOGNO: TORNARE IN ITALIA
"Ho un piccolo sogno: tornare a giocare in Italia. Da tre anni, ormai, sono fuori dal giro del nostro campionato e, sinceramente, adesso avrei voglia di rincasare. Vedremo insieme al mio procuratore di capire come si svilupperà la situazione al Levante. Poi deciderò sul mio futuro. Certamente qualcosa si sta muovendo. Questo non lo posso nascondere ma è presto per parlare di certezze o trattative ben avviate. Comunque vi farò sapere...".

INTER, VERSO IL TRIS
"Penso che l'Inter non avrà grossi problemi per conquistare il terzo scudetto consecutivo. E' la squadra più forte e completa. Ha continuato, negli ultimi mesi, ad investire sul mercato e i risultati si stanno vedendo. Le danno ragione. Un anno fa Mancini è stato "agevolato" dal terremoto di calciopoli: la Juve in B, il Milan penalizzato e la Roma ancora non pronta per lottare fino alla fine per il tricolore. Quest'anno la squadra di Spalletti potrà essere l'unica a creare dei fastidi ai neroazzurri. Ci sarebbe anche la Juve che sta facendo bene ma i bianconeri, penso, non siano ancora pronti per il grande salto".