Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Zarate, il gol nel sangue

Zarate, il gol nel sangue
lunedì 17 dicembre 2007, 00:002007
di Francesco Letizia

Cosa ci fa un fenomeno in Qatar? E' quanto si chiedono tutti coloro che conoscono o conosceranno Mauro Matìas Zarate, classe e senso del gol in 173 centimetri. Marchio di garanzia per tutti i club europei interessati.

CALCIO, "UN AFFARE DI FAMIGLIA"
Nato ad Haedo, un sobborgo di Buenos Aires, il 18 marzo 1987, in una famiglia benestante dove probabilmente invece del latte sarà stato nutrito di amore per il calcio: Nonno Juvenal, ex nazionale cileno, papà Rolando, ala sinistra dell'Independiente di Avellaneda, i fratelli Sergio (passato anche in Italia, ad Ancona), Ariel (Spagna per lui) ed Rolando "El Roly" (il migliore dei tre, con una discreta carriera tra Velez, Real Madrid B, Messico ed Argentina). Tutti pazzi per il calcio, dono innato per la famiglia Zarate con buona pace di mamma Catalina che ne avrà dovute lavare di maglie ai suoi bimbi in infanzia...

DECISIVO AL MONDIALE UNDER 20
Come dicevamo, nel destino del piccolo Mauro ci poteva essere solo il calcio e per la precisione solo quella maglia bianca con la V blu del "Fortin", il Velez Sarsfield: è qui che da ragazzino muove i suoi primi passi in campo, fino ad arrivare nel 2004 alla prima squadra, all'ombra di suoi fratello Rolando, all'epoca titolare dell'11 allenato dall'attuale tecnico del Boca Juniors, Miguel Angel Russo. Due anni dopo, "El Roly" saluta l'Amalfitani direzione Tigres e lascia in eredità al fratellino il posto di titolare affianco alla vecchia conoscenza del calcio italiano Lucas Castroman ed a Leandro "Tanito" Graciàn: è il momento della consacrazione per Maurito che, in 19 partite dell'Apertura 2006, mette a segno 12 gol e si guadagna, a pari merito con l'attaccante del Boca, Rodrigo "La Joya" Palacio, il titolo di capocannoniere del torneo. Così nasce la "Zarate-mania", la passione per un giocatore di soli 19 anni capace di mettere in ombra i ben più pubblicizzati Aguero ed Higuain, salpati per l'Europa a suon di milioni di dollari: Mauro resta al Velez e per la società di Liniers è costretto anche a rifiutare (con il compagno di squadra Escudero, altro craque di cui tratteremo nelle prossime settimane) la convocazione dell'Argentina per il Sudamericano Sub20 di Gennaio 2007. Questo non impedisce però al commissario tecnico Hugo Tocalli di includerlo come punta di diamante, affianco ad Aguero con i vari Banega, Di Maria, Escudero, Fazio e Cahais, nei 23 albicelesti per il Mondiale canadese: dopo il gol al Panama, si toglie la soddisfazione di decidere anche la finale contro la Repubblica Ceka all'86...Roba da campione, freddo e tempestivo nel momento del bisogno: poco prima del Mondiale però, Zarate era stato venduto per ben 20 milioni di dollari agli sceicchi dell'Al Sadd. La sua esperienza al Velez, che gli ha regalato anche la soddisfazione di partecipare ad uno stage con la Nazionale maggiore di Alfio "El Coco" Basile, si chiude con 75 presenze e 22 gol, tra le lacrime dei tifosi del Fortìn.

IL RUOLO: UN "NOVE E MEZZO"
Tecnicamente, siamo di fronte certamente ad un giocatore molto più che semplicemente dotato: inarrestabile palla al piede, Zarate sfrutta la sua ambidestria per dare maggior imprevedibilità al suo gioco al servizio di cui mette il suo controllo palla, la spregiudicatezza di provare sempre la giocata più difficile e spettacolare, i repentini cambi di direzione ed un dribling veloce quanto efficace (provato però forse troppo spesso con testardaggine, anche quando si potrebbe sfruttare altre soluzioni). Un brevilineo più fumo che arrosto, da schierare unicamente lontano dalla porta? Nient'affatto: giocatore di movimento sì, ma Mauro è anche spietato bomber, punta moderna di quelle a cui si dà come missione fare gol e la massima "licenza di uccidere" e libertà di muoversi a piacimento. Il fisico minuto non lo penalizza eccessivamente, mentre ne esalta naturalmente l'agilità e la velocità: non sorprendetevi se, frugando tra le perle del numero 9, trovete anche pesantissimi gol di testa, anche a squadre di spessore come il Boca Juniors, vittima preferita di Mauro. Il marchio di fabbrica, come detto, è la fantasia: letteralmente pazzesco il gol realizzato ai danni del Belgrano nella scorsa pretemporada, con un dolce lob a scavalcare il portiere dopo un esaltante slalom fatto di finte, tunnel e serpentine. Zarate non disdegna neanche il celebre "elastico", gesto più brasiliano che di un "porteños" metropolitano come lui: si esalta poi sui calci di punizione, di cui è sempre stato il primo tiratore della squadra e che indirizza con dolcezza molto spesso all'incrocio dei pali. Possiamo definirlo dunque a tutti gli effetti un numero 9 con colpi da 10: un 9 e mezzo, giocatore prezioso nel calcio di oggi.

ADDIO QATAR: IL FUTURO E' IN EUROPA
Trovare un difetto ad un campioncino come Zarate è piuttosto complicato: la tipologia di giocatore, così bello da vedersi, fa sì che si possano purtroppo tirare fuori le "solite" critiche, più luoghi comuni che obiezioni costruttive, riguardo il suo reale valore assoluto. Anche il suo "gemello" Sergio Aguero ha subito un ingiustificato scetticismo al suo approdo in Europa, ma la sua esperienza ai Colchoneros sta dimostrando che un giocatore così può solo fare la differenza nello stesso modo nel Vecchio Continente: trovare il coraggio di investire su un potenziale "craque" paga, l'operazione Milan-Kakà, neo Pallone d'Oro arrivato a Milano per una cifra inferiore a quella spesa per Legrottaglie dalla Juventus, parla da sé. "Maurito", già tre gol nell'Al Sadd in un tandem da Europa con l'equadoregno Carlos Tenorio, pare già non poterne più della sua prigione dorata: contratto in scadenza nel 2009, difficilmente il suo club (che come si sarà capito non ha problemi economici) vorrà ricavare una plusvalenza sulla sua eventuale cessione, per cui potrebbero bastare dunque solo 20 milioni di dollari, meno di 14 milioni di euro. Già in passato nel mirino di Barcellona, Siviglia,Marsiglia, Lione, Milan ed Inter, Zarate rappresenta forse la più esaltante soluzione "low-cost" in rapporto qualità-prezzo-età, nel panormama mondiale: un asso nella manica che premierà chiunque sarà più pronto a pescarlo con determinazione.