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...con Federico Balzaretti

...con Federico Balzaretti
sabato 26 gennaio 2008, 00:002008
di Raffaella Bon e Gianluigi Longari

"Voglio dimostrare il mio valore". Questo l'intento principale di Federico Balzaretti, il quale, per la verità, il suo valore l'avrebbe già ampiamente palesato. Parliamo, infatti, di un giocatore da quarantadue presenze in due stagioni di Juventus, uno degli artefici principali della pronta risalita di Madama dagli inferi della B. Eppure, per un motivo o per l'altro, Balzaretti deve sempre dimostrare qualcosa a qualcuno. E così, anche quest'anno, dopo un inizio sottotono a Firenze, ha deciso di cambiare aria, regione, città e squadra, ma sempre con lo stesso obiettivo: convincere e ripagare chi, finalmente, sembra avergli concesso quella fiducia che ha sempre cercato. Il neo terzino rosanero ci parla di questo, durante questa interessante intervista esclusiva, ma non solo, ci spiega le difficoltà che ha incontrato nella sua esperienza fiorentina, e ci racconta le aspettative di questa sua nuova pagina di carriera a Palermo.

PALERMO
"Tutto è stato fatto in una giornata. Il Palermo era diverso tempo, ormai, che mi stava dietro, ed io avevo una grande voglia di rimettermi in gioco. Si è parlato anche del Napoli, ma non so se ci sia mai stato un vero interessamento da parte loro".

NESSUNA AMAREZZA, VOGLIO SOLO GIOCARE
"Lo spirito è quello di dimostrare il mio valore. Non sono né arrabbiato, né deluso, né amareggiato. Io e la Fiorentina ci siamo lasciati bene. Non ho mai fatto nessun tipo di polemica e non la farò adesso, anche perché non ce n'è motivo. E' stata una scelta mia e della società e che Prandelli ha avallato. Io avevo voglia di giocare la domenica, e non solo di allenarmi in settimana".

UN AFFARE PER TUTTI
"Ho chiesto alla società di giocare con maggiore continuità e loro mi sono venuti incontro, per questo li ringrazio. Ma ciò che mi fa più piacere e che non hanno perso una lira in questa trattativa. Mi hanno venduto alla stessa cifra per cui mi avevano acquistato".

ESPERIENZA VIOLA
"Io sapevo che davanti a me avrei avuto Ujfalusi e Pasqual, ma sinceramente mi sarei aspettato di avere più spazio. Poi bisognerebbe chiedere al tecnico Prandelli perché non mi faceva giocare, probabilmente non aveva fiducia in me. Io so solo che, non avendo possibilità di scendere in campo, l'unica soluzione era quella di cambiare aria. Io ci tengo ad essere protagonista, mi pesavano troppo tutte le domeniche in tribuna".

BUON INIZIO, POI...
"All'inizio ho giocato con continuità, ma poi sono stato impiegato solo in Coppa Italia e in Uefa. Dopo dieci tribune consecutive, però, ho capito che avevo troppa voglia di giocare, di andare in una piazza che mi potesse restituire i giusti stimoli per dimostrare, finalmente, il mio valore".

NESSUN PROBLEMA CON PRANDELLI
"Non ho mai avuto nessuno scontro con Prandelli. Io con lui ho avuto un buon rapporto e non ho mai contestato le sue scelte, anche perché non è nel mio carattere fare polemiche. Io preferisco rispondere con i fatti. Proprio per questo ho sempre cercato di dare il massimo quando sono stato chiamato in causa. A Prandelli, in ogni caso, devo molto. È un ottimo allenatore, tra i più bravi di quelli che fino ad ora ho avuto. È eccezionale sul campo".

PALERMO, UNA SCELTA IMPORTANTE
"Non mi spaventa quest'opportunità, ho fatto una scelta coraggiosa, ma ho gli stimoli e la convinzione giusta. Sono contento di approdare al Palermo, è una piazza importante e anche per questo mi ha convinto. Poi c'è una grande tifoseria, anche se esigente. Vado con la voglia di trovare più spazio di quello che avevo a Firenze".

UNA CITTÀ STIMOLANTE
"Per me è la prima esperienza al sud. In questa scelta non mi sono fatto consigliare da nessuno. È stata una decisione presa dalla mia famiglia, abbiamo valutato insieme. Palermo non l'ho mai potuta girare, sono venuto sempre e solo da avversario. Ma sono molto curioso di vedere la città da vicino, mi stimola parecchio, come la sua tifoseria e il suo stadio. L'ultima volta con la Fiorentina in campionato, non giocando, guardai la partita dalla tribuna, l'ambiente mi ha colpito, è molto caldo, ho potuto vedere anche una gran bella squadra. Non avrei mai immaginato che dopo poco tempo avrebbe avuto i problemi che si porta dietro oggi. Non vedo l'ora di cominciare quest'esperienza in una piazza così importante. Conto di arrivare la prossima settimana".

GUIDOLIN E NUOVI COMPAGNI
"Per adesso non ho ancora parlato con il mister, spero di avere modo di farlo il prima possibile. Mi hanno parlato molto bene di lui. Dei giocatori non conosco nessuno, ho avuto come compagni Barzagli e Zaccardo ai tempi della nazionale juniores. Poi, naturalmente, ne ho incontrati molti altri da avversari".

IL CAMPIONATO DEL PALERMO
"Non lo so, sulla carta sembra un'ottima squadra, ma sta attraversando un periodo non facile. A questo punto dovremo giocare partita dopo partita e pensare solo a fare bene. L'obiettivo Uefa è alla nostra portata".

GRUPPO FIORENTINA
"Io a Firenze in questi mesi sono stato benissimo da questo punto di vista, con i compagni ho creato un rapporto splendido, speciale. La scelta non è stata facile, mi sono trovato davanti ad una decisione importante, ma alla fine ha prevalso la mia voglia di scendere in campo e di rimettermi ancora in discussione per ripartire. Ho voglia di sentirmi importante per una squadra di calcio e a Firenze non mi è successo. La domenica è troppo bello giocare, e stare fuori mi pesava".

FIORENTINA, PROSPETTIVA CHAMPIONS
"Io penso che la stagione della Fiorentina sia da dieci, eravamo in corsa in tutte le competizioni, un inizio superiore alle nostre aspettative. Anche mercoledì mi auguro che i miei ex compagni possano andare avanti in coppa Italia, appoggiati dal tifo viola. Credo che la posizione di ora in campionato sia meritata e se alla fine non si riuscirà a centrare l'obiettivo del quarto posto, rimarrà un grande rammarico visto che sarà questione di una manciata di punti".

COMOTTO
"Non so se finirà a Firenze. Leggo come voi le notizie sui giornali e non so altro. Credo che lui voglia andare via da Torino. Io lo reputo un ottimo giocatore che può fare bene alla causa viola".

OBIETTIVO PERSONALE
"In questi sei mesi spero di ripagare la società per avere creduto in me. Sarà un periodo di ambientamento in cui cercherò di inserirmi con i compagni e con i tifosi".