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Lettera aperta: "Non mollare, Fenomeno"

Lettera aperta: "Non mollare, Fenomeno"
giovedì 14 febbraio 2008, 02:472008
di Francesco Letizia

Caro Ronie,

è difficile chiudere occhio stasera, per chi, come me, ha vissuto nel mito del Fenomeno per oltre un decennio: sono le due, ho da poco smesso di piangere, anche se penso che prima della fine di questa lettera avrò già ricominciato.

Non si può dimenticare le scene di questa sera, vissute con la maglia del Milan ma così simili a quelle maledette, quando vestivi la maglia dell'Inter: quel viso, di solito sempre sorridente, straziato dal dolore per l'ennesimo brutto scherzo che il maledetto destino ha voluto riservarti. Gli antichi greci la chiamavano "Fthonos theon", letteralmente "l'invidia degli dei": invidia per chi, come te, ha osato superarli, violando ogni limite di noi comuni mortali, solo con un pallone tra i piedi. Tu, il più forte di tutti: che non si offenda nessuno, se lo diciamo ad alta voce.

Non può finir così, Fenomeno, non in una gelida serata di febbraio, ottanta secondi dopo il tuo ingresso in una sfida che forse chiunque ama il calcio avrebbe preferito non fosse mai stata giocata. Non può finire senza un happy ending per chi, nella sua vita, ha sconfitto sempre qualsiasi avversario, dribblando con classe ed eleganza difensori e guai: non finirà, perchè troverai, ancora una volta, la forza per ricominciare tutto da zero. Non ti curare dei tuoi detrattori, di coloro che a sproposito già centinaia di volte ti hanno bollato "finito", "gordo", "inaffidabile": faranno i conti con la loro coscienza, se ne hanno una. Ma in un momento così delicato, l'ennesimo della carriera, tu, Campione, non ti abbattere: perchè, anche oggi, non sei solo.

Chi ama il Calcio, quello con la C maiuscola, non può non amare Ronaldo al di là di ogni maglia, età e pettinatura: il Ronaldesimo è una religione, ma questa volta sono i tuoi fedeli a dettarti un dogma fondamentale. Tu tornerai, Ronie: promettilo a noi, che da ragazzini urlavamo il tuo nome ad ogni dribbling all'oratorio. A noi che ai videogiochi prendevamo sempre il Brasile "perchè c'è Ronaldo e con lui vi batto tutti". A noi che almeno per un momento, nell'estate del 2002, abbiamo pensato di lasciarci una mezzaluna di capelli sulla fronte e rasare tutto il resto.

Domani sarai a Parigi, per l'operazione al tendine rotuleo, a cura del Professor Saillant, tutto esattamente come otto anni fa. Chissà se ancora la conservi quella maglietta bianca che indossavi allora, con quel buffo smile giallo che tanto ti somigliava, ed una scritta eloquente: Alegria, quasi fossi tu a dover consolare noi. In effetti è così, Ronie, il Calcio ha ancora un infinito bisogno di te: non devi mollare, perchè nessuno potrebbe oggi (e forse mai) raccogliere la tua eredità. Neanche quel Pato che fa miracoli col pallone e che tu, si dice, abbia già adocchiato come successore negli allenamento a Milanello.

Buona fortuna, Ronie: forse non leggerai mai queste poche righe, ma spero che tutto l'affetto di chi ti ama, ti arrivi ugualmente e contribuisca alla tua pronta guarigione. Per vederti ancora in campo, tra un doppio passo e un controllo fatato, e sognare ancora insieme. Perchè le Leggende non passano, ma giorno dopo giorno aumentano la loro Gloria.

A presto, Fenomeno
Ti voglio bene

Francesco,
Ronaldiano dall'infanzia.