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Fresi a FcIN: "Juve-Inter '98, andò così. E Calciopoli ha confermato che..."
venerdì 6 settembre 2013, 17:15Esclusive
di Alessandro Cavasinni
per Fcinternews.it

Fresi a FcIN: "Juve-Inter '98, andò così. E Calciopoli ha confermato che..."

Era il 26 aprile 1998 e allo stadio Delle Alpi di Torino andava in scena il match Scudetto tra la Juventus e l'Inter. Nella sfida che divenne tristemente famosa per le tante sviste dell'arbitro Ceccarini (apice raggiunto con il rigore non fischiato a Ronaldo dopo un netto fallo di Iuliano), tra i nerazzurri giocava titolare anche Salvatore Fresi. Gigi Simoni lo scelse per sopperire all'assenza del titolare Bergomi, appiedato dal giudice sportivo per somma di gialli, dopo aver ricevuto un'ammonizione al primo fallo commesso nella sfida precedente con l'Udinese.

Fresi, si avvicina il Derby d'Italia e la mente torna inesorabile a quell'infausto precedente. Lei era titolare quel pomeriggio al Delle Alpi: cosa può raccontarci a distanza di tanti anni?
“Sì, giocai titolare in difesa in quel confronto tra noi e la Juventus. Purtroppo, c'è poco da raccontare: hanno visto tutti quello che è successo in campo. Una svista dell'arbitro”.

Qual era l'umore del vostro spogliatoio dopo la partita?
“Ovviamente c'era grossa perplessità per la direzione arbitrale. Ci chiedevamo come mai un fallo così evidente non fosse stato punito con il calcio di rigore. Poi, dopo un paio d'anni, Ceccarini smise anche di arbitrare. Ricordo che fece altri danni negli anni a seguire, in particolare in un match tra Piacenza e Salernitana”.

Al di là del caso specifico, si arrivò al confronto diretto dopo una serie di gravi sviste nei match della Juventus. Voi avevate il sentore che qualcosa non andasse per il verso giusto?
“Fino a quella partita, sinceramente, non avevamo pensato più di tanto agli errori arbitrali. Pensavamo di vincere sia quell'incontro che il campionato. Avremmo meritato di vincere lo Scudetto, poi abbiamo visto tutti cosa è successo con la Juventus. Ma devo ammettere che qualche colpa fu anche nostra, perché perdemmo un po' di punti qua e là”.

E sull'arbitraggio sconclusionato di Ceccarini?
“Io non ho mai pensato alla corruzione dell'arbitro. Più che altro, c'era il solito discorso: c'era la paura di perdere altri arbitraggi della Juve. Quindi, se c'era da favorire qualcuno, si favoriva la Juventus. Arbitrare la Juve non era come arbitrare una piccola”.

Poi arrivò la gioia del successo in Coppa Uefa qualche giorno dopo.
“Sì, diciamo che siamo stati parzialmente ripagati dal successo in Europa”.

Nel 2002 il passaggio proprio alla Juventus.
“Ero in scadenza di contratto e andai a Torino. Feci lì un anno e mezzo, giocando poco. Ma era passato già qualche anno dal quel 26 aprile 1998”.

Che rapporto c'era con Moggi, Bettega e Giraudo?
“Sinceramente, non ho avuto mai grandi rapporti con nessuno dei tre. Li incontravo solo a livello strettamente lavorativo”.

Poi è scoppiata Calciopoli: qualche pensiero malizioso?
“Calciopoli ha confermato alcune idee che tutti avevano in quegli anni. Alcuni lo sapevano, ma non parlavano per paura. Dagli allenatori ai dirigenti: la solita omertà”.

L'attualità, invece, ci porta a un altro Inter-Juventus: che campionato ti aspetti?
“Non sto seguendo tantissimo la Serie A, ma vedo una Juve nettamente favorita rispetto a tutti. Forse solo il Napoli può avvicinarsi ai bianconeri in Italia”.

E l'Inter di Mazzarri?
“L'Inter, invece, ha cambiato ancora allenatore e non credo abbia una rosa in grado di lottare per il titolo. La vedo indietro rispetto alla Juventus e pure al Napoli. Spero di sbagliarmi, perché io tifo nerazzurro”.