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Sorpresa esterni: Dodò e D'Ambrosio super. Ora cambiano le gerarchie?
giovedì 21 agosto 2014, 12:30In Primo Piano
di Luca Pessina
per Fcinternews.it

Sorpresa esterni: Dodò e D'Ambrosio super. Ora cambiano le gerarchie?

Nuova stagione e nuove gerarchie? Questo dice, almeno al momento, il pre campionato dell’Inter, soprattutto per quanto riguarda le corsie esterne. Due arrivi, quello di Dodò poche settimane fa e di D’Ambrosio a gennaio, che dovevano essere completamenti della rosa a livello numerico, per dare respiro ai titolari Nagatomo e Jonathan, ma che dimostrano di essere molto di più, alla vigilia della nuova stagione.

Se di “anno zero” si tratta, con Erick Thohir per la prima volta alla guida dei nerazzurri ai nastri di partenza della stagione, anche Mazzarri ha scoperto di aver ben più di due alternative sulle corsie laterali, che a gennaio come adesso non erano delle priorità sul mercato, ma che hanno regalato piacevoli sorprese al tecnico. Dodò e D’Ambrosio, coi gol in Islanda, e soprattutto prestazioni convincenti, stanno mettendo in difficoltà WM. E la gerarchia potrebbe essere sovverchiata, o almeno rimessa in discussione.

Sull’out mancino Nagatomo ha fatto benino (col gol alla Roma), ma è arrivato in ritardo dopo la trafila giapponese al Mondiale. E così Dodò ha avuto parecchie chance dal primo minuto per farsi notare. Dalla prima uscita, ma soprattutto negli States, il brasiliano ex Roma si è fatto ammirare per la grande corsa, impegno e sfacciataggine (in senso buono) nel cercare sempre l’uno contro uno con l’avversario diretto, tanto da far saltare i nervi a un giocatore del calibro di Carvajal. Tornati in Europa, esclusa l’uscita col Paok saltata per influenza, arriva l'opportunità più importante, con lo stop improvviso di Yuto prima delle convocazioni per lo Stjarnan. Dodò la coglie al volo. Con Kovacic ottima l’intesa sull’out mancino, corsa incredibile, dribbling, un assist a Icardi e infine il gol del 2-0 per coronare una prestazione maiuscola, l’ennesima, da migliore in campo. E ora il messaggio a WM è chiaro, lui vuole giocare sempre, anche al ritorno, come in campionato. Il posto se lo sta guadagnando a suon di numeri. E Nagatomo deve correre per tornare in fretta, con la possibilità di riciclarsi a destra, ma il suo posto a sinistra non è più così certo. 

Stesso discorso, o quasi, a destra. Complice l’assenza di centrocampisti nel ritiro a Pinzolo, Jonathan è stato impiegato con costanza da mezz’ala, lasciando il campo libero sulla corsia a D’Ambrosio. Il giocatore che Mazzarri ha voluto fortemente a gennaio, e non aveva fatto vedere ottime cose nei 6 mesi di Inter in campionato, ora ha potuto lavorare per tutto il ritiro con il tecnico. Assimilare i movimenti e mostrare una crescita costante, senza che si sia ancora arrivati al 100%. I passi avanti nelle prime uscite stagionali si sono visti, negli States, in fase di copertura, sempre preciso nelle diagonali. Pian piano anche la spinta offensiva sta arrivando ai livelli della sua avventura granata. In più il lavoro extra fatto a Pinzolo sulla tecnica, sui tiri col piede debole, quello mancino, stanno dando i frutti sperati. Ieri il "siluro" che ha chiuso gara, e qualificazione, con lo Stjarnan ne è una dimostrazione lampante. E con un Jonathan parso indietro di condizione l’occasione per mettere in difficoltà WM diventa importante. Per rovesciare l’ennesima gerarchia. Perché gli esterni rimangono fondamentali e cardine del gioco del tecnico di San Vincenzo. E pochi minuti potrebbero valere una maglia da titolare già tra 7 giorni a San Siro. L'italiano è pronto a scalare posizioni, come il giovane esterno brasiliano.