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Fontolan racconta l'Inter 1993-94: "Rischio B ma vincemmo la Uefa, la Juve seconda non vinse nulla"
sabato 20 settembre 2014, 07:45Ex nerazzurri
di Redazione FcInterNews.it
per Fcinternews.it

Fontolan racconta l'Inter 1993-94: "Rischio B ma vincemmo la Uefa, la Juve seconda non vinse nulla"

La stagione più pazza della pazza Inter: è l’anno 1993-1994, quello della Coppa Uefa vinta contro il Salisburgo ma anche del clamoroso rischio retrocessione in Serie B. Racconta quell’annata, per La Tribù del Calcio, Davide Fontolan: “All’inizio si erano create tante aspettative perché sembravamo pronti per lo scudetto. Chiudemmo anche il girone d’andata a 20 punti, quarti in classifica”. Poi arriva il grave infortunio a Nicola Berti e l’inizio delle montagne russe, tra un campionato opaco e una Coppa Uefa esaltante.  Corrente alternata come quella dell’annunciato asso olandese Dennis Bergkamp, del quale Fontolan ha questo ricordo: “Bergkamp era anche tecnicamente superiore a Marco Van Basten, ma non aveva i maroni. In Coppa segnava sempre, in Italia non arrivava in doppia cifra; anche perché i difensori italiani come lo legnavano la prima volta lo facevano allontanare”.

La situazione si fa intricata, Osvaldo Bagnoli viene allontanato: “Cominciò a mettere in panchina Bergkamp e la società non era d’accordo perché aveva speso tanti soldi”, ricorda Fontolan. Toccò a Giampiero Marini: “Lui arrivò mettendosi a disposizione dei giocatori, cercando di dare una mano senza dire ora si fa come dico io”. Il campionato è deprimente, il cammino europeo esaltante: “Le partite di Coppa Uefa hanno condizionato il campionato, si perdevano le partite prima della Coppa, e quelle dopo non riuscivamo a recuperare. Battemmo il Borussia Dortmund e il Cagliari, e a quel punto arrivammo a fare una scelta. Col Dortmund giocammo il martedì coi tifosi che ci insultavano, una squadra improponibile che aveva dimostrato di avere gli attributi, che nel calcio servono. Quando rientrò Nicola Berti, poi, fu fondamentale. Era un pazzo Nicolino…”.  L’Inter si salvò ufficialmente all’ultima giornata, dopo una sconfitta con l’Atalanta ma col Piacenza che non andò oltre il pari: “C’era un po’ di paura, ma l’Atalanta ormai non aveva nulla da chiedere. Se avessimo avuto bisogno di punti avremmo giocato diversamente”.

Rimane la finale di Coppa Uefa contro gli austriaci, decisa da un gol di Wim Jonk e dalle parate di Walter Zenga, con Fontolan che si sentì male: “La grande giocata fu di Ruben Sosa che servì Jonk, a quel punto mi rilassai ed ebbi il mancamento. Non ho preso nemmeno la medaglia del vincitore e non festeggiai ai compagni. Comunque, quella fu una stagione straordinaria per noi: la Juventus arrivò seconda e non vinse nulla…”