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Imbula e la contraddizione di spirito
martedì 30 giugno 2015, 00:00Editoriale
di Daniele Alfieri
per Fcinternews.it

Imbula e la contraddizione di spirito

Esattamente dieci giorni fa l'Inter chiudeva l'accordo con il Monaco per il primo grande colpo dell'era Thohir, Geoffrey 'Chi non salta rossonero è' Kondogbia. Tempo di firme e strette di mano in quel di Montecarlo, operazione lampo a tutti gli effetti se pensiamo che un anno fa aspettavamo ancora il sì di Mazzarri per M'Vila, sebbene anche nel caso dell'ex Rennes potremmo parlare di esperienza lampo coi nerazzurri. Oggi invece è Mancini che 'alza la cornetta' e convince tutti... Quasi tutti. Dopo Touré l'Inter ha dovuto fare i conti con un altro no, quello di Giannelli Imbula e del Marsiglia che studiando bene al tavolo il rilancio del Porto non ci ha pensato due volte prima di spedire il giocatore in terra lusitana. E naturalmente anche Imbula ha apprezzato gli argomenti scelti dalla società di Pinto da Costa, abile a sfruttare i soliti fondi d'investimento della Doyen. Dopo che l'Inter si era portata avanti nel derby di mercato con il Milan grazie a Kondogbia Neilo Lucas si è vendicato (così leggiamo sui giornali) soffiando Imbula e facendolo firmare... per il Porto. Ora sì che il derby è di nuovo in parità.

Ma il Milan di Mister Bee, Berlusconi e Barbara ha deciso di rispondere sul serio garantendosi uno dopo l'altro Bertolacci, Bacca, Baselli, per quella che si preannuncia una stagione all'insegna della B, in senso prettamente allitterativo ovviamente. Mentre Ausilio e Mancini dovendo rinunciare a Imbula non avranno da sudare troppo per scovare piste alternative, perché le avevano già trovate. Era il 20 giugno, due giorni prima che Kondogbia rischiasse di cadere dalla terrazza dell'hotel ME per intenderci, quando Francesco Fontana e FcInterNews anticipavano che l'acquisto di Imbula era difficile, quasi impossibile. Perché la società non poteva permettersi un altro esborso così imponente dopo i 30 milioni (più sacrosanti bonus) che avrebbe dovuto già versare nelle casse del Monaco. Motivo per cui Mancini aveva da tempo messo in allerta Felipe Melo, suo fidato al Galatasaray. Un tentativo con l'OM, viste le potenzialità del classe '92 reduce da due buone annate al Velodrome, lo si è fatto comunque: prestito oneroso (biennale?) più riscatto obbligatorio a 19, forse 20 milioni di euro, offerta che stando alle parole dell'agente e papà di Imbula non veniva ritenuta soddisfacente dalla dirigenza marsigliese, costretta comunque a vendere il suo gioiello per compensare in parte la perdita di 40 milioni di euro dovuta alla mancata qualificazione alla prossima Champions League.

In sintesi, non era fatta. L'Inter così è rimasta debole ma in gioco, fino alla spallata decisiva del Porto, che con i suoi 23 milioni e un ingaggio superiore per il giocatore ha chiuso definitivamente la telenovela. Una trattativa che vi è stata raccontata come sempre nei dettagli, passo dopo passo, senza mai contraddire il nostro spirito di assoluta fedeltà nei riguardi del lettore, della verità e di ciò che si cela dietro la semplice notizia. Figuracce o no che siano, è bene lasciarle ad altri.

"Chi dà le sue opinioni non può farsi cogliere in contraddizione. Chi ha dei pensieri pensa anche in mezzo alle contraddizioni."
("Detti e contraddetti", Karl Kraus)