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Un Montenegro indigesto
sabato 10 ottobre 2015, 00:00Editoriale
di Gianluca Scudieri
per Fcinternews.it

Un Montenegro indigesto

Il termine Montenegro è salito in cima alle parole più utilizzate in Italia in questa ultima settimana. Il merito non è del famoso amaro, ma dello stato balcanico dalla più recente formazione, impegnato nelle qualificazioni europee. Per chi se lo fosse scordato queste gare servono a trovare il pass per Euro 2016 e, differentemente da alcuni giocatori italiani che scappano dagli impegni azzurri, per alcune nazionali queste partite possono essere fondamentali. Ergo, essere disponibili per vestire la maglia del proprio Paese è un'opportunità per mostrare il proprio orgoglio, specialmente se si tratta di un'occasione più unica che rara come quella di poter raggiungere la rassegna continentale.

L'introduzione a questi pensieri a Voi proposti non vuole essere un attacco a nessuno né tantomeno una difesa di altri, ma un'analisi sommaria per poter introdurre l'argomento che a Milano ha tenuto banco tenendo sulle spine i tifosi nerazzurri e generando non poche polemiche, come spesso accade quando si parla di Inter: Stevan Jovetic. Convocato sebbene infortunato per l'Inter, presunti screzi con l'area tecnica poi chiariti e smentiti direttamente dal giocatore, per arrivare al plausibile non impiego contro l'Austria, insomma una settimana di ordinaria follia. Una precisazione va fatta, però: nessuno si può né deve permettere di mettere in dubbio quanto scritto e detto da professionisti di questo mestiere. Il rispetto per le notizie riferite da chi fa questo mestiere ad alto livello non deve essere dimenticato per dei titoli (che, va ricordato, non vengono pensati da chi scrive il pezzo) o perché prevenuti nei confronti degli organi di stampa: più che mettere in dubbio la veridicità dell'argomento di cui si parla, bisognerebbe discutere a proposito del perché creare tutto questo polverone da parte dell'opinione pubblica. Mi spiego meglio: era evidente, sia dalle parole dei diretti interessati, che dai fatti alla portata di tutti, che Jovetic non avrebbe giocato contro l'Austria per essere preservato, in caso anche di minima chance di qualificazione, per il match decisivo contro la Russia e, in caso di eliminazione matematica già contro gli austriaci, Jojo sarebbe persino potuto anche tornare anticipatamente.

L'idea era molto semplice da supporre, almeno, era la soluzione più logica. Nessuno avrebbe rischiato il proprio giocatore più forte in una partita che si poteva vincere anche senza di lui (vista la mancanza di stimoli dell'Austria) per poi non averlo contro nel match chiave, lo spareggio vero e proprio. Nessuno con un minimo di senno lo avrebbe fatto e infatti così è stato: sebbene il Montenegro abbia poi perso contro la nazionale alpina, Jovetic non è sceso in campo. A mente fredda una riflessione va fatta: non ci si pente di aver speso tante parole per questo argomento? Parlarne è giusto, per carità, il sottoscritto è il primo a farlo, ma non si può ignorare la logica di cui la realtà è piena. I tifosi interisti si sono forse messi troppo presto sul chi va là impauriti da una nuova assenza del montenegrino, attaccando preventivamente chi dava notizie negative in merito, ma chi commentava l'accaduto senza notizie certe e solo sulla base di quello che si leggeva e sulle proprie convinzioni ha solamente aumentato la tensione intorno a questo caso. Sarebbe bastato solamente il raziocinio nell'analizzare il fatto e ci saremmo evitati una settimana di parole, ansie e preoccupazioni, condite da nervosisimo e tensione, prima di una delle due gare più sentite della stagione nerazzurra.

A proposito di parole gettate al vento e preoccupazioni inutili, l'Inter ieri ha perso contro il Chiasso e continua a non raccogliere punti in amichevole. Dopo la sconfitta con il Lecco anche quella "rumorosa" contro il Chiasso si unisce alla serie negativa dei nerazzurri. Insomma, Jovetic non gioca e perde, l'Inter perde l'ennesima amichevole registrando 0 punti in due gare fra Lecco e Chiasso: la crisi è presente e accompagna i nerazzurri, sempre e per sempre.