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Nagatomo: "Ho detto no allo United, voglio stare all'Inter. Il terzo posto..."
giovedì 11 febbraio 2016, 21:52Copertina
di Marco Lo Prato
per Fcinternews.it

Nagatomo: "Ho detto no allo United, voglio stare all'Inter. Il terzo posto..."

È Yuto Nagatomo l'ospite odierno di Inter Nos, il format della televisione tematica nerazzurra. Il calciatore giapponese si racconta ai microfoni di Inter Channel e FcInterNews.it vi riporta i passaggi più interessanti dell'intervista. 

L’Inter riuscirà ad arrivare terza? In che ruolo preferisci giocare? 
“Sì, io credo che riusciremo ad arrivare terzi. I risultati arriveranno, anche se ora mancano. Dobbiamo crederci. Preferisco giocare terzino”. 

Hai qualche modo particolare di prepararti all’allenamento? 
“Con Handanovic facciamo qualche esercizio particolare, da alcune torsioni allo yoga”. 

Quando manca al rinnovo del contratto?
“Mi piace tutto dell’Inter, voglio rimanere qui. Ho rifiutato un’offerta del Manchester United, il mio desiderio è stare qui. Con Mancini il rapporto è ottimo”. 

Qual è stato il momento più bello all’Inter?
“Quest’anno è il periodo più bello, mi trovo benissimo sia con Mancini sia con i compagni. Quelli con cui mi sono trovato meglio erano Sneijder, Materazzi, Zanetti e Cassano. Marco mi insegnava l’italiano, mettendoci dentro qualche parolaccia (ride, ndr)”. 

Quale giocatore dell’Inter seguivi quand’eri un bimbo?
“Ronaldo, è sempre stato uno dei miei idoli”. 

Qual è il tuo numero?
“Io ho sempre usato il 5, da quando ho iniziato a giocare a calcio è sempre stato questo. Quando sono arrivato all’Inter però c’era Stankovic con quel numero, quindi ho scelto il 55”. 

Com’è stato vivere le Olimpiadi?
“Abbiamo perso sempre, non è stata una grande esperienza (ride, ndr). Meglio la Coppa D’Asia, quando abbiamo vinto”. 

Come ti spieghi questo momento?
“Non lo so, noi stiamo lavorando bene. Nel calcio capita, però vogliamo rialzarci e lo faremo. Dobbiamo giocare la Champions League, io l’ho giocata per due anni ed è incredibile”. 

Com’è stato passare dal Giappone all’Italia?
“E’ stato difficilissimo, non capivo nulla dell’italiano. A Cesena c’era Ficcadenti e io non avevo un interprete, all’inizio è stata davvero difficile. Poi sono andato a scuola ed è migliorato tutto”. 

Qual è stato l’avversario più difficile che hai marcato?
“Pato, in Cesena-Milan”. 

Cos’hai ancora da migliorare?
“Tutto quanto. Devo migliorare la fase difensiva, poi soprattutto la concentrazione. Adesso sto lavorando molto sull’uno contro uno, magari sbaglio ma è fondamentale provarci e andare avanti”. 

Chi hai come compagno di stanza?
“Prima era Ranocchia, ora Eder. Non gioco alla playstation, sono scarso. Leggo un po’ di psicologia e filosofia giapponese”. 

Cosa farai a fine carriera?
“Vorrei aiutare i bambini, ho costruito un campo di calcetto a Tokyo e ho costituito una scuola calcio. Mi piacerebbe continuare in questa direzione”. 

Com’è il tuo rapporto con i tifosi? 
“E’ un rapporto fantastico, i tifosi mi cercano e a me piace questo”- 

Qual è il tuo idolo di sempre?
“Nakata e Kazuyoshi Miura”. 

Domenica c'è la Fiorentina...
"Non dobbiamo commettere errori, dimenticare l'andata e pensare positivo. La partita si vincerà vincendo gli uno contro uno".