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"Se resta lui, vado io". Risposta: "Prego"
venerdì 24 giugno 2016, 00:00Editoriale
di Francesco Fontana
per Fcinternews.it

"Se resta lui, vado io". Risposta: "Prego"

Grande rammarico per ciò che è stato. Mesi complicati quelli milanesi, a cui non seguirà la classica 'seconda occasione'. Stevan Jovetic e l'Inter: una storia iniziata alla grande, ma conclusasi nel peggiore dei modi. Peccato. Grandi qualità il montenegrino, entusiasta di approdare a Milano dopo la difficile esperienza in quel di Manchester, dove con Manuel Pellegrini non riuscì ad affermarsi, con tantissime panchine e qualche problema fisico che giocoforza portarono al successivo addio.

Constatai personalmente la sua voglia (tantissima) di vestire il nerazzurro poco più di un anno fa, quando il City fece visita al Barcellona per il ritorno degli ottavi di finale della Champions League 2014-2015. Presente nel ritiro della squadra inglese al 'W' della città catalana, gli domandai nella hall dell'hotel dell'ipotesi interista. Risultato: un 'non si sa mai' d'ordinanza e un sorrisone grande grande che valeva più di mille parole. Ed ecco, puntualmente, JoJo nerazzurro solo qualche settimana dopo.

Gol nelle prime uscite, entusiasmo individuale e generale al massimo, forte di un'Inter prima in classifica per gran parte dello scorso campionato, fino al periodo natalizio con quel ko interno contro la Lazio a cui seguirono tantissime polemiche, con quel presunto litigio tra l'ex Fiorentina e Roberto Mancini di cui si parlò moltissimo. Non voglio addentrarmi nelle dinamiche di quell'episodio e prendere le parti di qualcuno, bensì preferisco focalizzarmi sulla strettissima attualità. O meglio, su un futuro prossimo che non vedrà più i due lavorare insieme ad Appiano Gentile.

Il 10 ex Viola vorrebbe rimanere, ma solo con l'assenza del Mancio in panchina. Questo il suo augurio, la sua speranza (pretesa enorme, aggiungo io). Un'eventualità però lontanissima, perché il mister non solo resterà, ma l'ipotesi rinnovo (attuale scadenza giugno 2017) potrebbe presto diventare qualcosa di più. Inoltre, lo stesso classe '89 pensava inizialmente che con l'arrivo di Suning Commerce Group la guida tecnica sarebbe cambiata, avendo così rinnovate prospettive nella Milano nerazzurra. Evidentemente sbagliandosi.

Il coach di Jesi è rimasto anche con il cambio di proprietà, con il risultato che oggi Piero Ausilio è impegnato, tra le varie trattative, anche a trovare una nuova sistemazione per questo talento inespresso (obiettivo non semplice, al momento il mercato non sorride), che proprio in nerazzurro sperava di trovare la definitiva consacrazione. Questa la situazione presentata a livello giornalistico, mentre il parere personale è il seguente.

Come detto in apertura, dispiace molto per l'epilogo della breve esperienza di Jovetic con la maglia dell'Inter (ammetto che stravedo per le qualità), ma sono ancor più contento che RM continui a guidare questo progetto rivolto a riportare la società ai livelli che merita. E per questa mission l'allenatore marchigiano è l'uomo giusto, anzi, perfetto (incomprensibili alcune critiche, ancor di più la presa posizione di alcuni tifosi che fino a poche settimane ne reclamavano l'esonero).

"Se resta lui, vado io". Risposta: "Prego". Nessuno cercherà di convincere JoJo a cambiare idea, che a malincuore saluterà definitivamente Milano e l'Inter. Non rientra nei piani di Mancini, il vero protagonista della maggior parte delle scelte tecniche della società. Addio Stevan e 'in bocca al lupo' per tutto, mentre l'augurio che riservo al mister è che possa arrivare il prima possibile quel rinnovo di contratto, oggi non più così lontano.