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Di tutto di più (le cose cambiano)
domenica 26 giugno 2016, 00:00Editoriale
di Gabriele Borzillo
per Fcinternews.it

Di tutto di più (le cose cambiano)

C’è che spesso non so se ridere o piangere. Ma, poiché tra le due cose mi hanno insegnato che nella vita non bisogna mai abbattersi e che un sorriso è molto più disarmante di quattro lacrimucce dai, su, sorridiamo. Il problema semmai è che non c’è da sorridere; c’è letteralmente da ridere. Nei giorni passati ho letto ed ascoltato di tutto. Ma non di tutto tanto per dire. No, davvero. Di tutto, di più.

Siamo passati letteralmente da “ci sono dei problemi di liquidità, i cinesi potrebbero fare marcia indietro e tirarsi da parte, mancano certezze per il passaggio di proprietà dell’Inter” a “ecco come fare a dribblare il FFP, i cinesi investiranno forte, ci sono seimila miliardi di sterline (azz, non funziona più 'sta cosa della sterlina) ma no, dai, facciamo di dollari che sono cinesi e non capiscono gli euro, come se li capissimo noi, per il mercato”. Tralasciando volontariamente qualche kamikaze che raccontava di quale funereo avvenire si sarebbe prospettato per la squadra coi colori del cielo e della notte grazie ad una eventuale uscita precipitosa di Suning dalla Società. Suning che nel frattempo, dall’acquisizione del 68,55% delle quote nerazzurre, è diventato il brand cinese più importante con una valutazione di circa 21 miliardi di dollari. Insomma, il prode economista di turno ha ridotto un'azienda con oltre 40 miliardi di dollari di fatturato ad una sorta di ospite che viene a casa tua, ruba quattro posate d’argento e scappa, preferibilmente dalla finestra che non si sa mai.

Nel frattempo, mentre i novelli emuli di Andrei Shleifer trascorrono i loro cinque, massì facciamo dieci va’, minuti di gloria sul piccolo schermo, il mondo reale prosegue impietoso il suo cammino. Quindi l’Inter mette sotto contratto Ansaldi, che non è il plurale della famosa società genovese ma un terzino quasi trentenne, sempre proveniente dal capoluogo ligure, capace di giocare indifferentemente a destra o a sinistra; sa usare entrambi i piedi, incredibile. Argentino, ammiratore di Zanetti, poche parole e molta sostanza; no, non preoccupatevi, niente ritorni del clan dell’asado (anche se averne di clan che ti fanno vincere quello che abbiamo vinto con gli Zanetti, i Cambiasso, i Samuel e via dicendo). Molto più semplicemente un terzino vero. Di quelli col senso della posizione. Capaci di fare le diagonali difensive. Oh, non stiamo parlando di Djalma Santos, ma di un buon giocatore di cui avevamo maledettamente bisogno. Io continuo a portare avanti la mia personalissima battaglia per acquistare Meunier, granatiere belga dal passo rotondo e dai piedi di velluto, ottima accoppiata con il razionale Ansaldi. Peccato che, nel frattempo, stia piombando come un avvoltoio sul ragazzone di Sainte-Ode classe 1991 il PSG, con tutto il codazzo di euri che ne consegue. E vabbè, sarà per la prossima volta.

Intanto impazza la telenovela Berardi. Che, per dirla tutta, non mi appassiona manco un pochino. Attenzione, ho scritto volontariamente impazza, non per caso o perché mi piacesse il vocabolo. Ora il calciatore torna dalla vacanza (non so dove sia andato, di certo non dove vado io di solito), parlerà con Di Francesco, col suo procuratore, con il presidente, con tutto il paese dopodiché, Deo gratias, ci farà sapere quel che avrà deciso per il suo futuro. A me, opinione di Borzillo quindi da prendere molto con le pinze, il ragazzo calabro piace e nemmeno poco; lo considero il miglior talento espresso dal calcio italico nell’ultimo periodo. Una sorta di Verratti dell’attacco. E l’operazione che Ausilio sta portando avanti la trovo intelligente. Soprattutto il segnale credo sia molto diretto ad una nostra rivale storica: fino ad oggi hai fatto quello che hai voluto sul mercato nostrano, guarda che da oggi non fai la gara solo contro te stessa. Così, giusto per fare chiarezza sui nuovi ruoli del domani.

Se da un lato l’Inter si deve scontrare col re delle vernici impermeabilizzanti, dall’altro cerca di stare attaccata alla pista che porta a Candreva. L’esterno piace a Mancini e stavolta, contrariamente alla scorsa stagione, gli arrivi ad Appiano sono farina del sacco del Mancio che ci sta mettendo la faccia e non solo. Il tecnico nerazzurro lo desidererebbe come prima alternativa a Berardi. Ma, al solito, c’è sempre da scontrarsi con qualcuno; in questo caso con Lotito, il proprietario biancazzurro che chiede una follia per un trentenne, oltretutto spesso acciaccato. Venti milioni sono fuori dal mondo. D’accordo essere cinesi e avere tanti soldi, ma nessuno è fesso dicono a Napoli. E poi ci chiedono se non ci sentiamo menomati dall’avere in rosa così pochi italiani. Più bel chissenefrega non fu mai scritto se queste sono le richieste, dico io.

Inutile oggi star qui a fare l’elenco della spesa; ogni giorno si aggiunge qualcuno alla listona nerazzurra. Perché quando non si ha nulla da dire si comincia a sparare nel mucchio che prima o poi qualcosa si prende. Quindi parliamo velocissimamente di Bazoer, talentuoso marcantonio olandese classe 1996 che forse costa un filo troppo, siamo ben oltre i tredici milioni; del puntero del River Alario, per adesso raccontano quelli bravi solo un sondaggio e, per la serie a volte ritornano, di Wes che sussurrano i muri della Pinetina abbia chiamato Roberto Mancini (non ve lo volevo dire ma a meno di capitomboli assurdi gli prolungheranno il contratto) offrendosi con una cospicua riduzione dell’ingaggio. Per la gioia dei maschietti che rivedranno Yolanthe al Meazza. Ci mancava, siamo onesti.
Certo che… una volta picchiavano i piedi per andarsene, oggi li picchiano per tornare.
Le cose cambiano. 
Amatela, sempre. Buona domenica a Voi!