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Pioli cacciatore di ex, Joao Mario in time. A Palermo il silenzio degli innocentiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 23 gennaio 2017, 08:00In Primo Piano
di Redazione FcInterNews.it
per Fcinternews.it

Pioli cacciatore di ex, Joao Mario in time. A Palermo il silenzio degli innocenti

Pioggia battente, ambiente anonimo e disperata voglia di rivalsa dell'avversario non arginano il momento positivo dell'Inter. Missione compiuta anche a Palermo, con un pizzico di sofferenza alla faccia dell'ipotizzato tappeto rosso che sarebbe stato steso. Prestazione più agonistica che qualitativa, ma tant'è: contano i numeri, conta la classifica e la speranza di poter rimanere nel gruppone delle inseguitrici al piazzamento Champions.

IL CACCIATORE DI EX - Riassumendo: Fiorentina, Lazio, Chievo Verona, Bologna e in ultimo Palermo. Se servissero altre conferme, queste continuano ad arrivare a grappoli. Stefano Pioli è ufficialmente il terrore delle sue ex squadre, anche se con loro c'è stato solo un innocente flirt. Come nel caso del Palermo, da cui è stato esonerato in modo piuttosto grottesco, in un contesto dove si vede davvero di tutto. La notizia migliore è che il mister nel curriculum vitae ha molte esperienze in Italia, sia da giocatore sia da allenatore. E se con il Pescara non ha avuto alcuna relazione professionale, nel turno successivo si va allo Stadium, contro la Juventus, squadra in cui lui ha giocato. Statistiche alla mano...

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI - Non è stato un bel vedere il 'Barbera' ieri pomeriggio, al di là di un mal tempo insolito per le latitudini locali. Lo sciopero del tifo ha privato una sfida particolarmente attesa in Sicilia come quella contro l'Inter di un ingrediente fondamentale: la passione del pubblico. Non è mancata ovviamente quella degli interisti, che di perdersi questa occasione di portare a casa un'altra vittoria non ne volevano sapere. Resta l'amarezza comunque per la decisione del tifo organizzato locale, che suo malgrado ha dovuto prendere questa decisione per protesta contro la cervellotica gestione societaria del Palermo, di cui non ha alcuna colpa. Bene i 3 punti nerazzurri, sia chiaro, ma vedere una piazza così importante ridotta in questo stato spiace e non poco.

BELLE EPOQUE - L'Inter non vinceva a Palermo dal settembre 2010, quando era ancora fortissimo l'eco della festa di Madrid e la squadra, all'epoca ereditata da Rafa Benitez, viaggiava verso il tetto del mondo che avrebbe conquistato meno di tre mesi dopo. Allora i nerazzurri s'imposero 2-1 grazie a una doppietta di Samuel Eto'o, che ribaltò il vantaggio iniziale dei padroni di casa firmato da Josip Ilicic. Tanta roba, in tutti i sensi, se si pensa che entrambe le squadre a fine stagione si sono contese la Tim Cup nella finale di Roma. Sembra passato un secolo, eppure prima di ieri quella è stata l'ultima vittoria nerazzurra nella roccaforte rosanero che ieri, gettando l'occhio sulle tribune, sembrava un impianto in disuso.

SESTA COLONNA - Numeri alla mano, adesso il bilancio è davvero interessante. Chi parlava di una striscia di vittorie necessaria per tornare in corsa per un piazzamento Champions forse non sperava che davvero si sarebbe materializzata. Con quella di ieri al 'Barbera' l'Inter raggiunge quota 6 vittorie consecutive, niente male soprattutto perché in Italia non è mai facile, soprattutto in casa nerazzurra dove fino a poco tempo fa si faticava anche a metterne 3 insieme di successi. Coppe comprese, il tassametro recita 8 W ma ciò che conta è che non si fermi neanche domenica prossima, quando il Pescara sarà di scena al 'Meazza' per cercare il colpo gobbo. C'è da essere statisticamente soddisfatti, peccato che la classifica dia solo in parte giustizia alla cavalcata nerazzurra, con le altre squadre candidate al podio che non perdono colpi.

IN TIME - Doveva esserci staffetta e staffetta c'è stata. Ma probabilmente neanche Stefano Pioli avrebbe sperato in effetti così devastanti. Appena 10 minuti dopo il suo ingresso al posto di Ever Banega, Joao Mario ha firmato la rete decisiva, la più importante da quando veste la maglia nerazzurra. Una volée in acrobazia sull'ennesimo cioccolatino stagionale spedito a destinazione da Candreva che vale re punti contro un avversario solo sulla carta rassegnato alla retrocessione, come ha dimostrato. La staffetta tra i due trequartisti sarà probabilmente uno dei leitmotiv fino al termine della stagione, quando i due dovranno dividersi una sola maglia, con l'ombra di Marcelo Brozovic come terzo incomodo.